Nome umanistico del matematico olandese Willebrord Snell van Royen (Leida 1580 o 1591 - ivi 1626). Dopo viaggi di studio in Boemia, Germania e Francia, successe al padre, Rudolf (1546-1613), nella cattedra di matematica dell'univ. di Leida. S. fu matematico di larga erudizione e di notevole potenza speculativa, che egli volse prevalentemente alle applicazioni: cosmografia, cartografia, navigazione. Il suo principale contributo è quello dato alla trigonometria (piana e sferica), nella quale diversi problemi e risultati portano ancora il suo nome (primo tentativo di determinazione trigonometrica dell'arco di meridiano, determinazione della distanza di due punti inaccessibili, ecc.). S. studiò la curva che taglia i meridiani terrestri sotto angolo costante, e che egli per primo chiamò lossodromia. Stabilì inoltre per via sperimentale le leggi della rifrazione della luce, cui Cartesio arrivò poi in maniera indipendente. Tra le opere di S. si ricordano in particolare l'Apollonius Batavus (1617), l'Eratosthenes Batavus (1617), l'opera postuma (che tratta di trigonometria sferica) Doctrinae triangulorum canonicae libri quatuor (1627).