Pittore e incisore (Londra 1697 - ivi 1764). Precursore, già alcuni decenni prima di J.-B.-S. Chardin e P. Longhi, di un gusto borghese contrapposto al gusto aulico del classicismo e del barocco, codificò il suo credo artistico in The analysis of beauty (1753) che, benché biasimato dai contemporanei, costituisce la base del pensiero artistico inglese del suo tempo. Abilissimo ritrattista, ottenne enorme successo con i suggestivi cicli di pitture e stampe, tra i quali le sei tavole del Marriage à la mode (1745) restano il suo capolavoro nel genere.
Figlio di un maestro di scuola, esordì come incisore di metalli. Passò poi all'incisione illustrativa e quindi (1728 circa) alla pittura. Nelle sue prime opere, per lo più ritratti di famiglia (conversation pieces), si notano influenze francesi e olandesi. Si volse a una pittura moraleggiante e di costume, non priva d'intenti satirici e intesa a raggiungere effetti narrativi. I suoi cicli di pitture e di stampe (The harlot's progress; The rake's progress; The four times of the day; Marriage à la mode; The election, ecc.) sono tra le più vivaci rappresentazioni del costume e della vita inglese del sec. 18º; e non soltanto per la vivacità del racconto e l'acuta descrizione dei tipi, ma anche per l'intensità e la giustezza dei valori pittorici. H. fu anche ritrattista tra i più efficaci: nelle sue tele contrappone al ritratto "eroico" del Seicento un vivo documento di carattere. Aspirò anche al grande quadro storico-religioso, ma senza successo. Assunse anche una posizione politica, schierandosi contro la politica di espansione e rendendosi interprete delle aspirazioni pacifiste del ceto medio.