WiMax
La prima tecnologia di rete senza fili che ha un’estensione ampia (da 30 a 50 km a vista, ossia senza ostacoli naturali frapposti) e risulta quindi utile per gli operatori di telecomunicazioni. Dopo il Wi-Fi, nato nel 2002 e limitato a qualche decina di metri, nel 2004 è stato introdotto il WiMax (Worldwide interoperability for microwave access), a seguito di una cooperazione internazionale fra oltre 350 aziende diverse. Nel 2005 è stato introdotto il WiMax mobile. Il punto debole del WiMax è la necessità di ottenere delle frequenze (3,4÷3,6 GHz) per funzionare, in un contesto in cui lo spettro elettromagnetico è saturo per la molteplicità di servizi radio (di telecomunicazione, televisivi, forze armate e via dicendo) che vi fanno ricorso. Spesso i detentori di bande pregiate di frequenza chiedono elevati indennizzi per la loro cessione. Tuttavia, quando il problema si sblocca WiMax è in grado di fare concorrenza alle reti ADSL via cavo, semplificando ulteriormente i problemi di connessione e abbassandone i costi. Una variante del WiMax è il WiBro (Wireless broadband), sviluppato dai costruttori coreani e sperimentato anche in Italia durante le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Esso permette un raggio di connessione di 120 km, anche in mobilità. Altri standard sono alla prova, con evoluzioni proprietarie o consortili del WiMax.
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