Scrittore polacco (Kobiele Wielkie, Radom, 1867 - Varsavia 1925). Ebbe in gioventù vita avventurosa: fece parte di compagnie di attori girovaghi, fu per alcuni anni impiegato ferroviario e tentò anche la vita monastica. Fece il suo primo tirocinio letterario con brevi racconti di fattura realistica; il suo primo romanzo Komedjantka ("La commediante", 1896), ricco di elementi autobiografici, si accentra nel tragico destino della protagonista, un'attrice di teatri provinciali. L'urto tra individuo e collettività, sullo sfondo del caotico formarsi di una città industriale e commerciale, è l'argomento del romanzo Ziemia obiecana (1899; trad. it. Terra promessa, 1933); mentre il racconto Sprawiedliwie (1899; trad. it. È giusto!, 1925), collocando questo motivo nella vita rude dei contadini, si risolve in un'inesorabile e tragica lotta per l'esistenza. Questo racconto prelude al grande romanzo-epopea Chłopi (4 voll., 1902-09; trad. it. I contadini, 1928-32), col quale R. raggiunse la piena maturità. Meno felici appaiono le sue opere successive, fra cui i romanzi Wampir (1911) e Rok 1794 ("L'anno 1794", 3 voll., 1913-18). Nel 1924 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura.