HELBIG, Wolfgang
Archeologo, nato a Dresda il 2 febbraio 1839, morto a Roma il 5 ottobre 1915. Studiò nelle università di Gottinga e di Bonn, soprattutto alla scuola di F. W. Ritschl e di O. Jahn, coltivando insieme archeologia e filologia. Laureatosi nel 1861, fu inviato nel 1862 a perfezionarsi in Roma presso l'Instituto di Corrispondenza archeologica (poi Germanico) diretto da W. Henzen e da H. Brunn; si occupò dapprima di pittura vascolare greca e di antichità etrusche. Divenuto segretario dell'Istituto, dopo il ritiro del Brunn, fissò stabilmente la sua dimora a Roma. Nel 1887 si dimise dalla carica di segretario dell'Istituto.
Studiò intensamente le pitture pompeiane pubblicando un importante libro (Untersuchungen über campanische Wandmalerei, Lipsia 1873), inteso soprattutto a rilevare l'origine ellenistica di esse; poi rivolse l'attenzione agli scavi preistorici italiani e alle scoperte di H. Schliemann. In un'opera resasi famosa (Die Italiker in der Poebene, Lipsia 1879), sostenne l'ipotesi che le terramare lombardo-emiliane fossero la culla della civiltà italica: ipotesi accettata e svolta ulteriormente da L. Pigorini. In un'altra importante opera (Das homerische Epos, ecc., Lipsia 1884, tradotta in francese nel 1887), studiò le analogie fra l'arte descrittaci da Omero e quella rivelata dagli scavi dello Schliemann. Notevoli sono le guide di tipo divulgativo delle collezioni pubbliche d'arte antica di Roma: Führer durch die öffentl. Sammlungen klass. Altertùmer in Rom (1a ed., Lipsia 1892; 2a ed., Lipsia 1912-13; trad. in francese e in inglese).
Bibl.: La bibl. di W. H., in Bull. Paletn. ital., XLI, p. 171 seg.