Scrittore tedesco (Greifswald 1906 - Monaco di Baviera 1996); attore, drammaturgo, giornalista. Dopo aver pubblicato due romanzi fra il 1934 (Eine unglückliche Liebe) e il 1935 (Die Mauer schwankt), ebbe una forte ripresa nel dopoguerra, scrivendo romanzi assai moderni nel loro impianto e fortemente critici nei riguardi della realtà contemporanea: Tauben im Gras (1951), Das Treibhaus (1953), Der Tod in Rom (1954). In seguito si dedicò di preferenza alla saggistica e alle memorie di viaggi (Nach Russland und anderswohin, 1958; Reisen nach Frankreich, 1961; Die ersten Griechen, 1962; New York, 1965; Romanisches Café, 1972; Jugend, autobiografico, 1976). Tra le sue ultime opere: Morgenrot (1987); Es war einmal in Masuren (1991); Ich bin gern in Venedig warum (1994). Sono a cura del critico M. Reich-Ranicki il volume di saggi Die elenden Skribenten (1981) e l'edizione dei Gesammelte Werke in sechs Bänden (6 voll., 1986); una conversazione del medesimo con K. è apparsa con il titolo Ohne Absicht (a cura di I. Hermann, 1994). Postumo il volume Auf dem Phantasieross: Prosa aus dem Nachlass (a cura di A. Estermann, 2000).