Women in Love
(GB 1969, Donne in amore, colore, 130m); regia: Ken Russell; produzione: Larry Kramer, Martin Rosen per Brandywine Productions; soggetto: dall'omonimo romanzo di D. H. Lawrence; sceneggiatura: Larry Kramer; fotografia: Billy Williams; montaggio: Michael Bradsell; scenografia: Ken Jones; costumi: Shirley Russell; musica: Georges Delerue.
Negli anni Venti, Gudrun e Ursula Brangwen vivono a Beldover, una città mineraria delle Midlands. Figlie di un insegnante, sono a loro volta insegnanti nella scuola locale, di tanto in tanto ammesse alla compagnia e ai passatempi dei giovani ricchi del posto. Vengono infatti invitate alle nozze di Laura, figlia minore di Thomas Crich, il proprietario della miniera. Qui Gudrun è colpita da Gerald Crich, il figlio di Thomas, che gestisce l'impresa di famiglia con durezza, senza gli alibi umanitari del padre. Ursula riconosce invece tra gli invitati Rupert Birkin, un ispettore scolastico, migliore amico di Gerald e legato a Hermione Roddice, che posa con presunzione da donna libera e intellettuale. Rupert e Gerald sono a loro volta attratti dalle sorelle Brangwen, ma nessuno dei quattro è sicuro di saper affrontare e sostenere una relazione sentimentale profonda e durevole. Durante un picnic nella tenuta dei Grinch, mentre Ursula e Rupert si isolano nel bosco e fanno l'amore, Laura e il giovane marito annegano facendo il bagno nel lago. Il padre di Gerald è duramente colpito dalla disgrazia, si ammala e muore. La notte della sua sepoltura, Gerald raggiunge Gudrun nella sua stanza e diventano amanti. Mentre sono in vacanza sulle Alpi, Gerald è sempre più irritato dall'interesse di Gudrun per Loerke, un bisessuale; Gudrun lo provoca, Gerald cerca di strangolarla e poi, un giorno, si allontana a piedi sulle montagne e muore tra la neve. In Inghilterra, Rupert rimpiange l'amicizia di Gerald, nonostante il suo matrimonio con Ursula sembri funzionare perfettamente.
Women in Love resta il film più esemplare ed equilibrato di Ken Russell, diventato famoso negli anni Sessanta con una serie di biografie televisive che frantumavano l'accademismo composto della BBC. Vite d'artista (Isadora Duncan, Elgar, Debussy, Richard Strauss e molti altri), i film televisivi di Russell erano lontanissimi dalla rispettabilità e dal tono didascalico che spesso caratterizzavano operazioni simili. Guardavano i personaggi nel loro presente, entravano nei loro tormenti e nella loro sensibilità, cercavano di dare corpo alle loro ossessioni creative. Passato al cinema, con Women in Love Russell impose il suo talento luciferino e scandaloso anche fuori dall'Inghilterra. L'aura di scandalo era già implicita nella scelta del testo: il romanzo di D.H. Lawrence, scritto nel 1913, riscritto nel 1917, pubblicato in America nel 1920 e solo un anno più tardi in Gran Bretagna, è una storia impastata d'erotismo e d'amore, di corpi e di tensioni, di rapporti di classe, di uccisioni e suicidi più o meno simbolici. Ambientato negli anni Venti, per quanto possibile nelle locations originali (Sheffield, Newcastle, Derby), Women in Love rende esplicito ciò che la parola di Lawrence sfumava, gli amplessi e l'aggressività, la violenza, il dominio, l'attrazione, la tenerezza. È un film fisico, tormentato dalle anime dei protagonisti, dove la ragione e la cultura giocano contro l'istinto, dove si coglie in ogni momento la sorpresa e l'inadeguatezza dei personaggi di fronte a un'epoca che sta bruscamente cambiando. Film moderno anche a trentacinque anni di distanza, dove gli eccessi non debordano (come in molti dei film successivi del regista), Women in Love rie-sce a trasmettere la dannazione romantica che tanto piace a Russell attraverso una sorta di equilibrio emotivo tra il paesaggio, il décor e le caratterizzazioni dei quattro protagonisti, tutti notevoli: il 'fisico', rude Oliver Reed, la solare ninfa borghese Jennie Linden, il sommesso, intenso Alan Bates, la ribelle tormentata Glenda Jackson (e sono questi ultimi le anime del film, quelli che guidano le fila della storia, con strattoni più violenti da parte della Jackson, peccatrice e suffragetta, che nasce donna e piccolo-borghese e perciò vive gradi diversi di rivendicazione e liberazione).
Sorretto da una sceneggiatura esemplare, Women in Love rievoca tutta la sensualità, l'impotenza, la poesia selvaggia di D.H. Lawrence senza bisogno di citarne letteralmente le parole. Nella scena del ritrovamento dei due giovani coniugi morti, il contrappunto improvviso tra le figure degli amanti Rupert e Ursula allacciati nel bosco e i corpi intrecciati della coppia annegata nel lago rende con vivida immediatezza le possibili conseguenze sull'amore delle convenzioni sociali e sessuali, e la scena della lotta davanti al fuoco tra Rupert e Gerald (celebre perché per la prima volta due attori appaiono a più riprese in nudo frontale) non appare dettata dal sensazionalismo che spesso in seguito spingerà Russell ad alzare i toni, ma da un autentico bisogno 'tattile' dei due amici, dalla carica nervosa e affettiva che anima, non sotterraneamente, il loro rapporto. Paradossalmente, sembra che l'intensità decadente di Lawrence metta un freno, imponga dei limiti, al romanticismo di Russell, e che nello sforzo di tradurre la prosa in immagini il regista colga il punto esatto della 'sfioritura', quello in cui vita e morte si mescolano, in cui nell'amore si intravvede la decomposizione e nella morte la perfezione artistica. Women in Love venne accolto con approvazione quasi unanime dal pubblico e dalla critica, il primo forse attratto dall'aria di scandalo che circolava intorno al film e poi conquistato da una certa tensione ribellistica che corrispondeva all'aria del tempo, la seconda colpita dal talento visivo del nuovo regista. Ken Russell, Larry Kramer e Glenda Jackson furono candidati all'Oscar, e la Jackson vinse come migliore attrice protagonista.
Interpreti e personaggi: Alan Bates (Rupert Birkin), Oliver Reed (Gerald Crich), Glenda Jackson (Gudrun Brangwen), Jennie Linden (Ursula Brangwen), Eleanor Bron (Hermione Roddice), Michael Gough (Tom Brangwen), Alan Webb (Thomas Chrich), Sharon Gurney (Laura Crich), Vladek Sheybal (Loerke).
I. Christie, Women in Love, in "Sight & Sound", n. 2, winter 1969/70.
G. Turroni, Donne in amore, in "Filmcritica", n. 223, marzo 1972.
A.L. Zambrano, 'Women in Love': counterpoint on film, in "Literature/Film quarterly", n. 1, Winter 1973.
G.D. Phillips, Ken Russell's two Lawrence films: 'The Rainbow' and 'Women in Love', in "Literature/Film quarterly", n. 1, January 1997.