WÖRTH (Woerth)
Piccolo centro della Bassa Alsazia sulla strada da Strasburgo a Vissembourg (Weissenburg). È posto sulla Sauer alla confluenza con il Sulzbach; conta attualmente poco più di 1000 abitanti, che esercitano la filatura della lana e la tessitura del cotone.
La Battaglia di Wörth. - Fu combattuta il 6 agosto 1870 all'inizio della guerra franco-prussiana (v.) da alcuni corpi dell'armata francese di Alsazia, attaccati dall'intera 3ª armata tedesca.
Già due giorni innanzi il combattimento di Wissembourg presso il confine franco-renano - sul quale una divisione francese, colà isolata, era stata battuta da forze di gran lunga superiori - aveva dimostrato quanto irreale fosse l'ipotesi dello Stato maggiore francese circa la possibilità di prevenire con una propria offensiva oltre il Reno l'eventuale offensiva germanica; ed aveva messo chiaramente in luce i pericoli insiti nello sparpagliamento delle forze dinnanzi a un avversario deciso e aggressivo.
Il maresciallo Mac-Mahon (v.), che aveva il comando superiore di tutte le forze dislocate nell'Alsazia, volle raccogliere i corpi d'armata lontani (uno era nell'Alsazia meridionale e un altro lungo il confine francoprussiano verso la Lorena) per far massa a sbarramento della principale comunicazione attraverso i Vosgi (passo di Saverne); ma i Tedeschi non gliene lasciarono il tempo e il 6 agosto attaccarono le forze che il Mac-Mahon aveva sottomano (5 divisioni, una divisione e una brigata di cavalleria) e le sconfissero prima che esse fossero raggiunte dalle altre truppe francesi.
Da parte tedesca, l'armata del principe reale di Prussia (3ª) fornì nuova prova dello spirito di solidarietà e di convergenza che animava i capi tedeschi, spesso prevenendo con opportune iniziative gli ordini dei comandi superiori, necessariamente lontani dalla linea di fuoco, con i quali non era possibile comunicare rapidamente, dati i mezzi di collegamento rudimentali rispetto a quelli oggi in uso.
Il terreno della battaglia era costituito da due pianori boscosi, separati fra loro dalla valletta incassata della Sauer, con andamento da nord a sud. Il pianoro orientale (di Dieffenbach) era quello da cui proveniva l'attacco tedesco, quello occidentale (di Fröschwiller) quello su cui erano stabilite a difesa le poche truppe del Mac-Mahon, le cui prime linee coronavano il margine del pianoro verso la Sauer. La linea francese aveva la destra presso Eberbach, la sinistra al bosco di Neehwiller. In direzione da est ad ovest si snodava la strada che dalla pianura alsaziana sale al passo di Saverne (Zabern) per guadagnare il versante occidentale dei Vosgi e continuare in Lorena verso Metz. Dove questa strada passa la Sauer, e cioè in fondo alla valletta, è il villaggio di Wörth. Dopo che il corpo d'armata tedesco che percorreva la grande rotabile ebbe scorti i campi francesi ed ebbe prontamente iniziato il fuoco, giunsero successivamente in linea i corpi laterali e poi quelli di coda in applicazione del principio della "corsa al cannone". Ben presto si costituì lungo il margine occidentale del pianoro di Dieffenbach una linea d'attacco, la quale - come naturale conseguenza della grande superiorità numerica - sopravvanzò con le ali lo schieramento francese. Il tipo della battaglia di accerchiamento, preferito dai Tedeschi, poté qui avere applicazione senza eccessivo sforzo. Le più gravi difficoltà dovettero superarle gli attaccanti della zona centrale, che dovettero valicare il fosso della Sauer, dove i fianchi del pianoro opposto erano più scoscesi. Ma il progredire degli attacchi d'ala - da Langensulzbach verso Neehwiller e da Oberdorf verso Morsbronn ed Eberbach - agevolarono il compito del settore centrale della linea di attacco.
Con molto eroismo i Francesi sostennero per lungo tempo il duro assalto; più volte si lanciarono al contrattacco giù per le pendici della valletta e si aggrapparono anche negli angoli morti delle pendici opposte. E quando, poco prima delle 4 pomeridiane, l'aggiramento operato dai Tedeschi a sud arrivò a metter piede ad Elsasshausen, il Mac-Mahon ordinò un disperato contrattacco di truppe di colore (tiragliatori algerini) e di una intera divisione di cavalleria, sostenuto dal fuoco di 8 batterie della riserva generale. Ma questo sforzo non impedì ai Tedeschi di occupare un'ora dopo Fröschwiller. La battaglia era perduta, la ritirata per Saverne compromessa. E quantunque il maresciallo francese avesse indicato quella direzione per la ritirata, la sera e il giorno seguente furono meno della metà le forze francesi raccolte a Saverne. Un quinto delle forze del Mac-Mahon fu fatto prigioniero. Caddero, fra morti e feriti, circa 10.000 uomini da ciascuna delle due parti.
Da quel momento l'Alsazia fu libera da forze francesi operanti in campo aperto, rimanendo soltanto in attività i presidî delle fortezze (Strasburgo e Belfort).