ZAANDAM (A. T., 44)
Città e porto olandese nella provincia dell'Olanda Settentrionale, centro della regione industriale dello Zaan; la città conta 37.000 abitanti (1937); la regione, con oltre 75.000 su una superficie di 6500 ettari, è tra le più popolate dell'Olanda. Lo Zaan, fiume canalizzato, in passato era in comunicazione aperta con lo Zuiderzee e la regione era florida per il suo commercio marittimo. Il fiume adesso è navigabile per navi fino a 2000 tonn. e ha un intenso traffico; il porto marittimo di Zaandam, con 350.000 tonn. di traffico all'anno, ha importanza regionale.
Il nome di Zaandam nell'alto Medioevo apparteneva a un villaggio a sud-ovest dell'odierna cittâ, villaggio distrutto dai Frisoni occidentali e non più risorto. Nel 1398 vengono menzionati due villaggi Oost-Zaandam e West-Zaandam, che nel 1811 da Napoleone furono uniti nella città di Zaandam. Tutta la regione ha conosciuto una grande prosperità nel secolo XVII. Oltre al commercio vi fiorirono numerose e interessanti industrie, ed è qui che accanto ai mulini a vento per scopo idraulico si trovarono, e in numero meno grande si trovano tuttora, i mulini industriali. La forza del vento applicata all'industria è tra le prime cause della prosperità raggiunta dall'Olanda nel Seicento; la regione dello Zaan ebbe il numero maggiore di mulini. Nel 1604 a West-Zaandam fu costruita la prima segheria, ben presto seguita da numerose altre (nel 1700 erano 180), di modo che il commercio e la lavorazione del legno divennero il fondamento della ricchezza del Zaan. Dal 1616 data la prima cartiera, e presto la carta "olandese" godette una fama mondiale. Già dal sec. XVI fuggitivi fiamminghi vi avevano introdotto l'industria del lino. Industria caratteristica era quella dei biscotti e delle gallette, con oltre cento imprese alle quali 26 mulini a vento fornivano la farina; il prodotto fu esportato fino nelle Indie e nel Brasile. Dal 1630 in poi presero grande sviluppo i cantieri navali, che fornirono navi non solo all'Olanda ma anche all'Inghilterra, alla Francia, alla Svezia, ad Amburgo, ecc. In uno di quei famosi cantieri lavorò come semplice operaio lo zar Pietro il Grande, imparandovi la costruzione di navi; l'umilissima casetta di legno che fu la dimora di "mastro Pietro" a Zaandam tuttora esiste. La permanenza dello zar ebbe d'altronde effetto svantaggioso per la regione; egli studiò il mulino a vento per segare legno e l'introdusse nella Russia; da lì fu poi introdotto anche in Svezia, di molto che quei due paesi cominciarono a fornire l'Europa di legno lavorato a scapito dell'Olanda. Importanza grande ebbe anche per tutto il sec. XVII la caccia alle balene; due terzi delle baleniere olandesi erano provenienti da questa regione. La grandissima floridezza industriale della regione verso il 1760 decadde rapidamente, per riprendere solo verso la fine del sec. XIX. Accanto ai mulini esistono grandi fabbriche di biscotti, cioccolata, vernici e lacche, linoleum, olio di semi, latta stagnata e decorata per conserve. Il commercio del legname è tuttora assai importante.
La popolazione della regione consiste di Frisoni e dei discendenti di numerosi fuorusciti per ragioni religiose e politiche: Fiamminghi, Tedeschi, Francesi, Inglesi. I cattolici vi sono poco numerosi; nessuna regione olandese ha un numero più grande di persone che vivono fuori di ogni comunità religiosa (intorno al 50 per cento); numerosi pure gli anabattisti. Zaandam per molti anni è stato l'unico comune olandese con amministrazione municipale socialdemocratica.