Patriota (Bologna 1802 - ivi 1862), figlio di Francesco. Carbonaro, dopo i moti del 1821 andò in esilio in Spagna ove partecipò al movimento insurrezionale. Trasferitosi in Sudamerica (1826), prese parte alla guerra di indipendenza dell'Uruguay, quindi combatté in Argentina contro J. M. de Rosas e successivamente partecipò al tentativo indipendentista del Rio Grande do Sul. Catturato dalle truppe brasiliane (1836), fu amnistiato (1839) e tornò in Europa stabilendosi a Bologna (1841). Prese parte ai moti del 1843 e del 1845; nel 1848 combatté nel Veneto alla guida del battaglione volontario dei Cacciatori del Reno. Deputato alla Costituente romana (1849), al ritorno del pontefice fu costretto nuovamente all'esilio. Nel 1860 fu chiamato da G. Garibaldi a Napoli e ricoprì la carica di ispettore generale dell'esercito dell'Italia meridionale (1860-61).