Zambia
Stato dell’Africa centromeridionale. Privo di sbocchi al mare, è collocato per gran parte nel bacino dell’alto e medio fiume Zambesi, da cui prende il nome. Popolato in antico da comunità , vide immigrazioni di genti bantu. Sede fra il 16° e il 19° sec. di Stati organizzati, come il regno del Kazembe, i regni Lozi, nell’Ovest, Bemba nel Nord-Est, Chokwe, nell’Est. Nel 19° sec. subì l’invasione degli nguni e la tratta negriera. Dal 1890 la British South Africa company (BSAC) di C.J. Rhodes stipulò accordi di protettorato con diversi capi locali, acquisendo l’area, ricchissima di minerali (rame nella regione del Copperbelt), stabilendo il possedimento britannico della Rhodesia del Nord. Nel 1924 la BSAC trasferì le sue competenze al governo britannico. Lo sviluppo dell’industria mineraria trasformò il Paese, accelerando processi di urbanizzazione. Negli anni Quaranta sorsero un sindacato di minatori africani e un movimento nazionalista. Dal 1953 al 1963 il possedimento fu unito alla Rhodesia del Sud (od. Zimbabwe) e al Nyasaland (od. Malawi) nella Federazione di Rhodesia e Nyasaland, controllata dalla minoranza bianca della Rhodesia del Sud. Il nazionalismo nero antifederativo fu dominato dalla figura di Kenneth Kaunda, esponente del e leader del Northern Rhodesia African national congress (NRC) e quindi dell’United national independence party (UNIP), che nel 1962 ottenne il controllo sulla legislatura del territorio. La Federazione fu dissolta l’anno successivo. Vincitore alle elezioni del 1964, Kaunda fu il primo presidente dello Z., indipendente dal 24 ottobre 1964 con problemi di particolarismo regionale, specie da parte del regno Lozi. Legato alle infrastrutture di trasporto e produzione della Rhodesia del Sud, lo Z. cercò in alternativa di sviluppare i collegamenti con la Tanzania (ferrovia Tan-Zam, costruita con assistenza cinese). La scelta per una via zambiana al socialismo condusse nel 1972 alla proclamazione del partito unico e in pratica a una forma di moderato autoritarismo personale da parte di Kaunda. Lo Z. sostenne attivamente le lotte di liberazione in Zimbabwe, Mozambico, Angola e Repubblica Sudafricana, subendo contraccolpi dai conflitti. La dipendenza dal mercato del rame, principale prodotto del Paese, fu causa di difficoltà finanziarie e le misure di austerità adottate da Kaunda negli anni Ottanta, in base alle raccomandazioni del Fondo monetario internazionale, determinano scontento diffuso e disordini, inducendo ripetutamente il presidente a deroghe e concessioni. Nel 1990 Kaunda accettò il ritorno al multipartitismo e varò una nuova Costituzione pluralistica (1991), perdendo le successive elezioni a favore dell’oppositore F. Chiluba (1991-2001), il quale liberalizzò l’economia. Ma la perdurante instabilità economica, le misure di austerità, i contraccolpi della deregolamentazione verso il libero-mercato e la diffusione dell’AIDS hanno duramente colpito gli zambiani nel corso dell’ultimo ventennio. I successivi presidenti (L. Mwanawasa, 2001-08; R. Banda, dal 2008) hanno promosso campagne contro la povertà e la corruzione dilagante.