Uomo politico cinese (Huai'an Xian, Jiangsu, 1898 - Pechino 1976). Comunista e sostenitore di Mao Zedong, guidò l'alleanza (1937) tra il suo partito e i nazionalisti nella guerra contro il Giappone. Primo ministro (dal 1949 alla morte) e ministro degli Esteri (1949-58) della Repubblica Popolare di Cina, promosse (1971-72) l'uscita del paese dall'isolamento internazionale.
Studiò in Giappone, poi a Tianjin, quindi (1919-24) in Francia, dove nel 1922 organizzò gruppi comunisti tra gli studenti cinesi. Tornato in Cina nel 1924, fu direttore politico dell'Accademia militare di Huangpu (1924-26). Divenuto nel 1932 commissario politico dell'Armata rossa, quindi vicepresidente del Consiglio militare rivoluzionario, partecipò (1934-35) alla lunga marcia verso Yan'an. Dal 1937 guidò i negoziati tra il partito comunista cinese e i nazionalisti, prima nel precario fronte unico contro il Giappone, poi, nei mesi successivi alla conclusione della seconda guerra mondiale, durante la missione del gen. Marshall (dic. 1945 - ag. 1946), e ancora durante la guerra civile. Il 1º ott. 1949 Z. fu nominato da Mao Zedong primo ministro e ministro degli Esteri della Repubblica Popolare di Cina (lasciò la seconda carica nel 1958). Nel 1954 guidò la delegazione cinese alla conferenza di Ginevra sulla questione coreana e indocinese e, l'anno successivo, partecipò alla conferenza di Bandung. Contestato per le sue posizioni pragmatiche durante la rivoluzione culturale, recuperò un ruolo di primo piano con la successiva stabilizzazione moderata, esercitando un'influenza determinante sulla politica estera cinese degli anni Settanta, in particolare con la svolta del 1971-72 (rottura dell'isolamento internazionale e ammissione alle Nazioni Unite, avvio del processo di avvicinamento agli USA). Sul piano interno sostenne la priorità dello sviluppo economico e tecnologico. Dopo il 1973 fu costretto dalle cattive condizioni di salute a ridurre progressivamente la sua attività politica.