ZUIDERZEE (A. T., 44)
Lo Zuiderzee è un mare interno, penetrante fin nel cuore dei Paesi Bassi. Una fila di isole lo separa dal Mare del Nord, con cui comunica mediante varî canali.
Nell'antichità la parte sud di esso era occupata da un lago di acqua dolce, chiamato Lago Flevo, nel quale si versava un braccio del Reno, l'IJssel. Questo lago comunicava col Mare del Nord per mezzo di un solo canale, l'attuale Vlie. Una catena di dune, stendentesi lungo il Mare del Nord, proteggeva a sufficienza contro le furie di questo mare i terreni bassi, argillosi e torbosi, situati dove oggi si trova la parte nord dello Zuiderzee, chiamata Waddenzee. Sotto l'azione continua delle correnti e delle onde del Mare del Nord, la catena di dune si venne a poco a poco spezzettando e ne risultarono varie isole, quali Texel, Vlieland, Terschelling, Ameland, ecc. Tra i passi, aperti fra queste isole, le acque del Mare del Nord irruppero nelle regioni basse dietro le dune, fino a che pervennero a riunirsi col Flevo, il quale si mutò così da lago in golfo di acqua salsa, in cui si riversavano l'IJssel e qualche altro corso d'acqua di minore importanza.
Verso la fine del sec. XII il così formato Zuiderzee ("Mare Meridionale", in contrapposto al Mare del Nord, da un punto di vista frisone) aveva acquistato l'estensione che aveva prima del suo recente parziale prosciugamento, la costruzione di nuove dighe e il rinforzamento delle dighe già esistenti: opere che posero termine al processo continuo di distruzione. Esiste ancora oggi una caratteristica differenza tra la parte meridionale dello Zuiderzee, a sud della linea Enkhuizen-Stavoren, denominata il Kom, e la parte settentrionale, a nord della linea Wieringen-Zurig, denominata il Waddenzee. Il Kom, nel quale si vedono ancora tre isolette, Urk, Schokland e Marken, poveri resti delle antiche terre inghiottite dal mare, ha un fondo assai regolare, che scende da 0 a 4 metri sotto il livello della medio bassa marea, ed è formato principalmente da uno strato di argilla molto fertile, depositatovi dalle acque dell'IJssel. Il fondo del Waddenzee è più irregolare, disseminato di banchi di sabbia che emergono a bassa marea e sono separati da canali più o meno profondi, comunicanti col Mare del Nord per mezzo degli sbocchi di Helder e del Vlie.
La regione tra il Kom ed il Waddenzee è di transizione. Essa ha canali profondi dagli 8 ai 10 metri; il fondo è sabbioso, fuorché nella parte occidentale, detta Wieringermeer, avente un fondo argilloso e molto somigliante al Kom.
La corrente del flusso di marea del Mare del Nord entra nello Zuiderzee per i canali che si aprono tra le isole; l'altezza della marea diminuisce a mano a mano che si scende verso il sud, da m. 1,20 a Helder e m. 1,60 al Vlie fino a m. 0,85 all'estremità est dell'isola di Wieringen, m. 0,50 a Stavoren, m. 0,30 a Enkhuizen e m. 0,24 presso la foce dell'IJssel. La velocità delle correnti di marea non sorpassa di solito metri 1,50 al secondo.
Essendo stati prosciugati, verso la metà del secolo XIX, il Lago di Haarlem e quasi tutti gli altri laghi interni dell'Olanda, suscettibili di coltura, l'attenzione degl'ingegneri e degli economisti olandesi si fissò sullo Zuiderzee. Furono studiati varî progetti, miranti al prosciugamento di questo lembo di mare, alcuni proponendo il solo prosciugamento della parte meridionale del Kom, altri miranti, con la chiusura dei passaggi tra le isole, a riguadagnare tutti i terreni già invasi dal mare: opera quest'ultima giudicata pero troppo ardua e costosa, giacché qualcuno dei passaggi anzidetti ha raggiunto nel volgere dei secoli una larghezza di parecchi chilometri e una grande profondità, massime quello di Helder, con 30-42 m. di profondità sotto il livello minimo della bassa marea.
Dopo lunghi anni di discussioni, si raggiunse finalmente l'accordo sul progetto presentato dall'ingegnere C. Lely, il quale aveva già nel 1891 proposto di chiudere lo Zuiderzee con una diga poderosa che, partendo dalla costa della provincia dell'Olanda Settentrionale e attraversando l'isola di Wieringen, si congiungesse alla costa della Frisia non lungi dal villaggio di Zurig. La costruzione di tale diga avrebbe creato un lago della superficie di circa 3600 kmq., in cui si sarebbero riversati l'IJssel e gli altri corsi d'acqua che immettevano nello Zuiderzee.
Molto tempo però doveva passare prima che il popolo olandese si decidesse per l'esecuzione del progetto dell'ingegnere Lely. Non fu infatti che durante la guerra mondiale, nel 1916, che il governo, essendo allora il Lely ministro dei Lavori Pubblici, presentò una legge, ordinante l'esecuzione dei lavori a spese dello stato. Tale legge fu approvata dal Parlamento nel 1918, e poco dopo un ufficio speciale fu costituito, sotto la direzione dell'ingegnere H. Wortman, che dal 1919 al 1929 è stato direttore generale dei lavori.
In seguito all'intrapresa elaborazione, il progetto Lely ebbe a subire nei particolari varie modificazioni, ma rimaneva intatta l'idea fondamentale di esso, cioè la creazione dietro la diga principale di un grande lago, adibito a bacino accumulatore delle acque dell'IJssel e di altri corsi d' acqua. Infatti, quando le chiaviche d'evacuazione della diga principale devono rimanere chiuse per un elevarsi del livello della bassa marea tale da non concedere lo scolo delle acque dell'IJsselmeer - ciò che accade in caso di tempesta e può durare allora tre o quattro giorni - questo lago deve ricevere il deflusso dell'IJssel, che è circa 1/9 di quello del Reno vicino alla frontiera olandese e che può elevarsi in tempo di piena fino ai 2000 metri cubi al secondo, senza che il livello del lago salga oltre 1 m. al disopra del livello ordinario, che è stato fissato a m. 0,40 sotto il livello medio del Mare del Nord, cioè a circa m. 0,40 al disopra del livello medio della bassa marea nel Waddenzee. I lavori per l'esecuzione del progetto furono iniziati nel 1920. Il primo fra essi fu l'inizio della diga principale attraierso lo stretto che divideva l'isola di Wieringen dalla costa olandese. Questa parte della diga, che ha una lunghezza di circa 2,5 km. e passa per una profondità di 12 metri, fu completata nel 1925.
Seguiva la costruzione delle chiaviche d'evacuazione dell'IJsselmeer, che sono state costruite in due serie, l'una con 15 aperture, ciascuna di esse larga 12 m., presso l'isola di Wieringen, e l'altra, con 10 di tali aperture, distante circa 4 km. dalla costa frisone, ogni serie accompagnata da una chiusa di navigazione per battelli fino a 2000 tonnellate. Le chiuse presso Wieringen furono completate nel 1930 e quelle vicino alla Frisia nel 1931.
Poi venne la costruzione della diga principale fra Wieringen e la costa frisone, iniziata nel 1928. Furono vinte difficoltà che talvolta sembrarono insormontabili; per quanto già funzionassero le chiaviche d'evacuazione, la corrente, nell'apertura sempre minore tra le due parti della diga già finite, divenne vieppiù forte e fu giorno di grande emozione e di orgoglio il 28 maggio 1932 quando l'ultima apertura fu chiusa. Nel 1933 la diga era compiuta. Essa ha una lunghezza di circa 30 km.; la cresta si trova a m. 7,25 sopra il livello medio del Mare del Nord, cioè a circa 4 m. sopra il livello dell'alta marea in periodo di tempesta. Dal lato dell'IJsselmeer essa ha una banchina larga m. 32,5, sulla quale vi è un'autostrada e una pista per biciclette. È prevista la costruzione di una ferrovia a doppio binario. A livello dell'acqua la diga è larga 90 metri. La profondità del mare nel punto dove è stata gettata questa diga non sorpassava in generale i m. 4,50 sotto il livello della bassa marea, ma alcuni passi avevano una profondità variante dagli 8 ai 12 metri. Il corpo della diga è composto di sabbia e di un limo compatto che si trova nel fondo stesso dello Zuiderzee, dal quale questi materiali furono estratti per dragaggio. La pendenza verso il Mare del Nord è rinforzata con basalti e graniti importati dal Belgio. Le spese per la costruzione della diga che va dall'isola di Wieringen alla costa frisone sono state di 116,8 milioni di fiorini.
I lavori per la creazione del primo polder, quello a nord-ovest, furono cominciati nel 1926. Questo Wieringermeerpolder è difeso contro l'acqua dell'IJsselmeer da una diga di 18 km., tra Medemblik e Wieringen, costruita tra il 1927 e il 1929. L'isola stessa e la potente diga che la congiunge ormai con la terraferma proteggono il polder contro il Mare del Nord. Visto che il fondo del mare, cioè l'odierno livello del polder, si trova tra 2 e 5 metri al disotto del livello medio della bassa marea, era necessario dividere il territorio del futuro polder in tre sezioni, di vario livello, nelle quali i canali fossero intercomunicanti attraverso apposite chiuse. In ogni sezione a lavoro compiuto l'acqua dei canali doveva trovarsi tra m. 0,70 e 1,40 sotto il terreno più basso. Il polder è stato prosciugato e l'acqua vi viene tenuta al livello prescritto per mezzo di due potentissimi idrovori; uno elettrico detto "Lely", nell'angolo sud-est, provvisto di tre pompe centrifughe ad asse verticale, ciascuna in grado di portare 400 mc. d'acqua a un'altezza di m. 5,50 per minuto; l'altro a motore Diesel, detto "Leemans", presso il punto est dell'Isola di Wieringen, con due pompe centrifughe ad asse orizzontale che alzano 250 mc. di acqua per minuto a 5 metri d'altezza.
Il prosciugamento ebbe inizio al principio del 1930 e 8 mesi più tardi il polder era asciutto, dopo che 600.000.000 di metri cubi d'acqua erano stati evacuati. In tre punti il polder per mezzo di chiuse è accessibile a navi di 300 tonn. Nel polder furono costruiti circa 90 km. di canali navigabili, 140 km. di canali da drenaggio, 1000 km. di canali di divisione tra le proprietà, 250 km. di strade, e 55 ponti, dei quali 10 mobili. Le spese per le opere idrauliche per questo polder sono state di circa 54 milioni di fiorini.
Appena il tenore di sale dei terreni lo permise, essi furono gradatamente messi in coltura. Le prove di coltivazione erano cominciate dal 1927 su un piccolo polder di 40 ettari, di modo che si sapeva quali concimi erano necessarî e quali prodotti avrebbero dato migliore esito. Nel novembre 1930, pochi mesi dopo il prosciugamento, si seminava la segala, e negli anni seguenti furono messe a coltura sempre nuove sezioni. I prodotti principali sono grano, segala e colza. Nei primi anni i terreni sono stati coltivati in regia per conto dello stato. Il 10 gennaio 1937 su 18.000 ettari coltivabili 11.700 erano in lavorazione, dei quali già 5266 per conto di privati; 1163 ettari sono riservati per la costruzione di villaggi, per parchi e per la creazione di un bosco.
Grazie alle esperienze ottenute col polder sperimentale si è riuscito a dissalare con rapidità i terreni, ottenendone immediatamente raccolti che, per quantità e qualità, differiscono assai poco da quelli ottenuti in terreni simili nelle altre parti del paese. Nel 1931 fu cominciata la costruzione del primo villaggio: Slootdorp; nel 1932 seguì Middemmeer e nel I935 ancora Wieringerwerf. Inoltre vi è il villaggio di Nieuwe Sluis, dove giovani ebrei, provenienti dalla Germania, imparano l'agricoltura e le piccole industrie agricole, preparandosi per l'emigrazione in Palestina.
Lo stato intende tenere al massimo 3000 ettari del polder per lavorazione in regia. Si ha lo scopo di portare i coloni del Wieringermeer al più alto livello sociale possibile. Perciò non si accettano come abitanti che contadini che abbiano una conoscenza perfetta della tecnica agricola e che inoltre abbiano una certa possibilità di resistenza finanziaria. Fino dal 1930 il polder offre lavoro anche a molti operai e l'industria vi ha trovato uno sbocco importante.
Le spese delle opere per mettere in efficienza il polder sono state finora di 20 milioni di fiorini.
Nel 1936 furono cominciati i lavori per il polder di nord-est, che saranno compiuti entro il 1940. Questo polder avrà una superficie di 47.700 ettari, sarà protetto contro l'IJsselmeer da una diga lunga 24 km., che congiungerà la costa frisone presso Lemmer con l'Isola di Urk, e da una diga di 31 km. da Urk al sud di Schokland verso la costa dell'Overijssel presso Kadoelen. Il polder sarà diviso in due sezioni di 13.200 e di 34.500 ettari. Provvisoriamente il livello delle acque nei canali da crearsi è stato fissato a m. 4,50 e 6,70 sotto il medio livello della bassa marea. Un grande canale tra il polder e la costa dell'odierna terraferma servirà per l'evacuazione delle acque piovane e altre della regione contigua al nuovo polder. Tre grandi idrovori dovranno essere costruiti per il nuovo polder, uno a est per la sezione minore, e due rispettivamente presso Lemmer in Frisia e presso l'Isola di Urk per la sezione maggiore. I canali principali serviranno pure per la navigazione, e per mezzo di chiuse saranno posti in comunicazione con le acque esistenti nella terra vecchia. I lotti normali saranno costituiti da rettangoli delle seguenti dimensioni: 24 ettari di superficie, m. 800 di lunghezza e 300 di larghezza. Un lato lungo sarà limitato da una strada, l'altro da un canale di drenaggio; i lati corti saranno limitati da fosse di divisione.
Le spese sono previste in 97.000.000 di fiorini per le opere idrauliche e in 67.000.000 per quelle di bonifica.
Per gli altri due grandi polders di 55.000 e 95.000 ettari si faranno i progetti in avvenire. Si stima che verso il 1950 o 1955 la grandiosa opera potrà essere compiuta e allora l'Olanda avrà acquistato 225.000 ettari di terreni fertilissimi che daranno possibilità di esistenza ad almeno mezzo milione d'individui.
Lo Zuiderzee, mare dall'acqua poco salata, aveva un fitoplancton assai abbondante e ricchissimo ed era dunque molto pescoso. La sua importanza per la pesca era anche accresciuta dal fatto che in enorme numero le aringhe, anche quelle del Mare del Nord, vi si riunivano per la fregola. Il cambiamento da acqua salata in acqua dolce, compiutosi tra il 1932 e il 1936, ha avuto un'influenza grande sulla fauna e la flora del mare interno. Tuttora vi resistono aringhe e acciughe, ma in quantità assai inferiore a quella di una volta, quando la pesca di queste due specie dava benessere ai numerosi centri pescherecci lungo la costa: Volendam, Marken, Urk, Spakenburg, Huizen, ecc. Il governo olandese con una speciale legislazione cura gl'interessi della popolazione danneggiata. La pesca d'acqua dolce in avvenire prenderà certo un grande sviluppo, soprattutto quella delle anguille, dei salmoni, dei carpioni, ecc., ma non potrà mai sostituire quella di mare. Nei villaggi dei pescatori si sono sviluppate industrie (calzaturifici, cartiere, setifici, ecc.) e in genere i figli dei pescatori se non hanno preferito di trasferirsi a nord della diga sono diventati operai, o anche marinai e barcaioli. L'importanza economica dello Zuiderzee è stata grandissima; attorno a esso si concentrava nel Medioevo il commercio marittimo olandese. Prima Stavoren, poi Kampen, Deventer, Hoorn, Medemblik, Enkhuizen e specie Amsterdam erano fiorenti per la loro situazione intorno a quel mare.
Uno speciale istituto studia gli effetti del cambiamento di salinità dell'acqua, di grandissimo interesse scientifico. Le varie specie di foche e di delfini, tra i quali la Phocaena phocaena L. non hanno resistito al cambiamento. Nella fauna è di grande importanza un piccolo granchio, Heteropanope tridentatus, la "meraviglia dello Zuiderzee", che ha i suoi parenti più prossimi nel Pacifico ed è presumibilmente stato introdotto attaccato a qualche nave. Sembra che esso resisterà all'indolcimento dell'acqua. Pure unica in Europa è la medusa Nemopsis bachei Agassiz, scoperta nel 1907, che si trova pure sulla costa orientale dell'America Settentrionale. Questa specie è meno probabile che resisterà all'indolcimento dell'acqua, che nel gennaio 1937 era già quasi perfetto, essendo la salinità di un quinto %; si spera di avere nel lago una grande riserva di acqua dolce non solo per l'irrigazione delle terre circonvicine, che si avvantaggeranno sempre più del prosciugamento avvenuto, ma anche per servire come riserva di acqua potabile.
Bibl.: Afsluiting en gedeeltelijke droogmaking van der Zuiderzee, Amsterdam s. a.; H. S. M. Van Wickevoort Crommelin, Holland's War with the Sea, L'Aia 1930; J. Th. Thjsse, De eerste jaren van het IJsselmeer, 1935; G. Vissering e C. W. Ritter, De economische beteekenis van de Zuiderzee, 1932; H. Colijn e altri, De Zuiderzee, Amsterdam 1932; E. Volterra, Il prosciugamento dello Zuiderzee, in L'Ingegnere, 1928; R. Schuiling, Nederland, Handbook der aardrijkskunde, 6ª ed., II, Zwolle 1936, pp. 256-265; II, pp. 529-583, 754-758. Ogni tre mesi viene pubblicato il rapporto della direzione dei lavori: Driemaandelijksche mededelingen betreffende de werkzaamheden voor de afsluiting en droomaking van de Zuiderzee; nel 1921 e 1922 è uscita la rivista mensile Flevo.