complesso2
complèsso2 s. m. [dal lat. complexus -us, der. di complecti (cfr. la voce prec.); il sign. psicanalitico è un calco del ted. Komplex]. – 1. Il tutto, l’insieme, in quanto costituito di più parti o elementi: un c. di persone, di cose; la cittadinanza è il c. dei cittadini; il c. delle leggi; un enorme c. di macchine; c. urbanistico; c. ospedaliero, scolastico; un c. stereofonico di perfetta riproduzione dei suoni; in senso più astratto: per un c. di circostanze; guardare una cosa nel suo c., nel suo insieme. Locuz. avv. in complesso, in generale, nell’insieme, tenuto conto di tutti gli elementi singoli: in c. mi pare che vada bene; in c. possiamo essere contenti del risultato; la proposta, in c., non mi dispiace; meno com., in tutto, complessivamente: abbiamo speso, in c., ottanta euro. 2. a. Gruppo di cantanti o di suonatori, riuniti stabilmente o temporaneamente per l’esecuzione di brani musicali d’insieme: c. orchestrale; un c. vocale-strumentale; un c. jazzistico, di musica leggera; Louis Armstrong e il suo complesso. b. Forma di coalizione in cui singole imprese producenti lo stesso prodotto, o, più spesso, beni in rapporto tra loro di complementarità o strumentalità, si fondono in un unico organismo economico (detto anche gruppo o trust): un grande c. industriale; un c. editoriale, siderurgico. 3. Con sign. specifici: a. C. ventricolare, nell’elettrocardiogramma, serie di curve in rapporto alla contrazione dei ventricoli del cuore. b. In chimica, lo stesso che composto di coordinazione o composto complesso (v. complesso1, nel sign. 3). c. In biochimica, aggruppamento di sostanze attive ad azione simile o di costituzione chimica analoga o di provenienza comune: c. vitaminico B. d. In matematica: c. topologico, ciò che si ottiene suddividendo un continuo topologico (linea, superficie, varietà) in insiemi parziali, mediante un’operazione di suddivisione detta reticolazione: ne sono esempî la quadrettatura, la triangolazione di una superficie, ecc.; c. astratto, insieme di elementi astratti tra cui sono definite certe relazioni, soddisfacenti a talune proprietà: queste sono generalizzazioni delle proprietà geometriche dei complessi topologici, i quali rientrano tra i complessi astratti. 4. a. In psicologia, c. mnemonico, gruppo di ricordi che riaffiorano alla coscienza tutti uniti, anche quando uno solo di essi è richiamato. b. In psicanalisi, l’insieme di determinati fattori psichici che si formano e fissano durante la vita infantile e che derivano da situazioni emotive caratterizzate da un insanabile conflitto di sentimenti contrastanti: c. edipico, o di Edipo, morboso attaccamento affettivo del bambino per il genitore di sesso opposto e conseguente sentimento di rivalità e gelosia per quello del suo stesso sesso (per la femmina è adoperata anche l’espressione c. di Elettra); c. d’inferiorità, atteggiamento di sfiducia nelle proprie possibilità, dovuto a una disarmonica percezione che il soggetto ha di sé; c. di castrazione (v. castrazione). Con sign. più generico, anche nel linguaggio com.: un giovane pieno di complessi, di carattere tormentato, timido, insicuro; e analogam., soffrire di complessi (o, specificando, soffrire di un c. di colpa, avere il c. della propria piccola statura, ecc.). 5. ant. Abbraccio, amplesso: gli avuti con Ruggier complessi (Ariosto). ◆ Dim. complessino, soprattutto nel sign. di piccolo complesso musicale.