pianta
s. f. [lat. planta «virgulto», «pianta del piede»; la connessione con planus «piano1» e il rapporto di priorità tra i due sign. fondamentali della voce lat. sono molto incerti, così come il rapporto [...] tutta una specie di animali si possa perdere di p. (Leopardi); a fare di p. si spende meno e meglio, a rappezzare si spende di più e peggio (Bacchelli); anche, di colpo, tutt’a un tratto: fermò il cavallo di p., e chiese con malgarbo ove abitasse il ...
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piantare
v. tr. [lat. plantare; v. pianta]. – 1. Mettere nella terra un seme, un pollone, o altra parte di una pianta (anche una piantina giovane tolta da un semenzaio), perché attecchisca nel suolo, [...] ecclesiastica essenziale che include, insieme con i fedeli, un clero e una gerarchia indigeni. d. Nel rifl., piantarsi, fermarsi in un posto 0 davanti a qualcuno con aria risoluta e con l’atteggiamento di chi non si vuole spostare o non ha l ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] Coriolis ⟨koriolì⟩ (che agiscono rispettivamente su un corpo fermo e su un corpo in movimento in un riferimento contro la propria volontà, perché obbligati, perché non se ne può fare a meno: ci son dovuto andare per f.; se non lo fai spontaneamente ...
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mercato
s. m. [lat. mercatus -us, der. di mercari «far commercio, trafficare»]. – 1. a. In senso concr., il luogo, per lo più all’aperto, dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto [...] sostenuto, quando i prezzi si mantengono alti; m. fermo, nel quale mancano domanda o offerta di merci, titoli ha m., non ha richiesta. Ant., fare gran m., dare via la roba a basso prezzo: gli convenne far gran m. di ciò che portato avea (Boccaccio); ...
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poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] un sost. facilmente intuibile, per es. tempo, come nelle frasi: è p. che l’ho lasciato; starà p. a tornare; manca p. a mezzogiorno; mi fermo p.; ho dovuto aspettare p.; ogni bel gioco dura p. (prov.); e preceduto da prep.: è arrivato da p ...
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guardia1
guàrdia1 (ant. guarda) s. f. [der. di guardare]. – 1. a. L’atto del guardare, per custodia, vigilanza, protezione, conservazione di qualche cosa, come compito temporaneo o anche abituale: fare [...] guardia o granguardia, sinon. di guardastanca. b. Parte del morso del cavallo che non va in bocca, ma serve a tener fermo il morso stesso e porta l’anello a cui si fissano le briglie. c. Nei libri, guardia o foglio di g., il foglio bianco che sta fra ...
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primo
agg. [lat. prīmus, superl. dell’avv. e prep. ant. pri «davanti», da cui anche il compar. prior]. – 1. Numerale ordinale (indicato con 1° se si utilizzano cifre arabiche, oppure con il numero romano [...] , passaggio o tiro di prima (sottintendendo intenzione), quello effettuato direttamente, senza fermare sul terreno il pallone in arrivo. 7. Con funzione di s. m.: a. (f. -a) Riferito a persona, chi viene per primo, chi precede altri nell’arrivo o nel ...
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asino
àsino s. m. (f. -a) [lat. asĭnus, der. da un vocabolo preindoeuropeo affine al sumerico anśu «asino», come il gr. ὄνος «asino»]. – 1. Quadrupede da soma e da basto, detto anche ciuco o somaro: [...] di Balaam: nel racconto biblico, l’asina che durante il viaggio intrapreso dall’indovino arameo Balaam per andare a maledire gli Ebrei, si fermò per l’apparizione di un angelo e, picchiata, parlò lamentandosi; fig., di bestia restia, che non vuole ...
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olio
òlio (region. òglio) s. m. [lat. ŏleum, dal gr. ἔλαιον]. – Nome generico di numerose sostanze di origine vegetale, animale o minerale, liquide a temperatura ordinaria, diverse per composizione e [...] i colori, e vernici per aumentare la vivezza dei toni e a scopo protettivo. e. Locuz. e modi prov. (che si riferiscono come un o., detto di persona: E per dell’ore poi resta lì fermo, Duro, in panciolle, zitto come un o. (Giusti); liscio come un o ...
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aspettare
v. tr. [lat. exspĕctare «aspettare», incrociato con aspĕctare «guardare attentamente»] (io aspètto, ecc.). – 1. Essere con la mente e con l’animo rivolti a persona che deve arrivare o a cosa [...] di un’azione subordinandolo ad altro fatto: aspetto che smetta di piovere per uscire. b. Stare fermo fino a che non sopravvenga qualcuno o qualche cosa: a. l’autobus; l’aspettarono dietro il muro e quando lo videro gli saltarono addosso. Con senso ...
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Cardinale (Fermo 1779 - ivi 1852); chiamato dal Consalvi a varî uffici, fu creato nel 1826 cardinale dell'ordine dei diaconi (non essendo egli sacerdote) e l'anno dopo da Leone XII segretario di stato, carica che tenne fino al 1829 e che riacquistò...
Ingegnere, nato a Fermo (Ascoli Piceno) il 15 maggio 1895, laureato in ingegneria industriale, prof. ordinario di macchine a Palermo, poi a Padova, infine, dal 1934, nel Politecnico di Torino, nel quale, per diversi anni, è stato anche preside...