inguattare
v. tr. Nascondere; nella forma rifl., nascondersi | Come tr. pron., Rubare, appropriarsi di qualcosa di proprietà altrui. ♦ E se in Procura cantano vittoria, Sergio Cusani e il suo difensore [...] se lo inguattava con aria distratta il paziente per non fare la figura del poveraccio taceva... alla fine dell'anno ci portavaa laboratorio un barattolo di corone e ponti e altre vecchie protesi d'oro con la preghiera di pulire e dividere il ...
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stracciare
v. tr. [lat. pop. *extractiare, der. di tractus, part. pass. di trahěre «tirare»] (io stràccio, ecc.). – 1. a. Rompere e ridurre in brandelli un oggetto di carta o di stoffa; lacerare, strappare: [...] che, stracciando, ne portò un lacerto (Dante); quando veggono venirvi un cane forestiere, ... tutti i cani li corrono adosso, e chi il morde di qua e chi di là, tanto che tutto lo stracciano (s. Bernardino). 2. fig. a. letter. Sconvolgere, straziare ...
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foraneo
foràneo agg. [dal lat. tardo foraneus, der. di foris, foras «fuori»]. – 1. Che è fuori della città: essendo uniti alla città sei grossi borghi e altrettante grosse parrocchie f. (Magalotti). [...] sottoposte e sui loro sacerdoti. 2. Nel linguaggio di marina e dei geografi, di opera o struttura che sia esterna a un porto o a una rada: diga, difesa f.; promontorio f., che sporge molto nel mare. 3. Che viene da fuori, nelle locuz.: vento f., che ...
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cafonauta
s. m. (scherz. iron.) Chi si improvvisa uomo di mare senza averne la preparazione necessaria e le buone maniere dovute, non preoccupandosi delle conseguenze della sua imperizia. ◆ il cafonauta [...] al classico bullo capitolino, né a Fantozzi mentre sale a bordo dello yacht della Contessa Serbelloni posto più pericoloso che ogni persona che va per mare rifugge anche in porto, figuriamoci in navigazione e ad alta velocità. (Marco Buticchi, Secolo ...
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naufragare
v. intr. [dal lat. tardo naufragare; v. naufragio] (io nàufrago, tu nàufraghi, ecc.; aus. essere e avere). – 1. Fare naufragio, riferito sia a nave o imbarcazione che affonda per grave avaria, [...] imbarcate (aus. avere, meno com. essere): il bastimento è naufragato a 200 km dalla costa; i pescatori che hanno naufragato (o sono sembrava di essere ormai al sicuro e di avere il successo aportata di mano. b. poet. Sprofondare in uno stato di ...
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impraticabile
impraticàbile agg. [der. di praticare, col pref. in-2]. – Che non si può praticare, nei varî sign. del verbo. In partic.: 1. Di luogo, dove non si può andare, per cui non si può passare, [...] ): cammino i.; la strada era diventata i. per alcune frane; la pioggia ha reso i. il campo da gioco; un porto i. a causa dei ghiacci; anticam., anche di mare o oceano, con il senso di innavigabile. Nelle costruzioni civili, di struttura orizzontale ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo [...] v. suffraganei, che hanno una propria diocesi ma sono collegati a un arcivescovo metropolita; v. coadiutori, che coadiuvano il vescovo titolari delle diocesi di Albano, Frascati, Ostia, Palestrina, Porto e S. Rufina, Sabina e Poggio Mirteto, Velletri ...
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polacca2
polacca2 (o pollacca; anche polacra) s. f. [voce di etimo incerto, così come è incerto il rapporto di dipendenza e di priorità della variante polacra con le forme fr. e ingl. polacre, spagn., [...] velatura mista disposta su tre alberi: quello di trinchetto a vela latina, quello di maestra e quello di mezzana a vele quadre e, inferiormente, con vela latina o vela di randa; dalla fine del sec. 17° portò gli alberi di un sol pezzo, senza coffa né ...
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disperare
(ant. desperare) v. tr. e intr. [lat. despērare, comp. di de- e sperare] (io dispèro, ecc.; aus. avere). – 1. Non avere, o non aver più, la speranza di conseguire qualche cosa. Si costruisce [...] e l’arte Tal ch’incomincio a desperar del porto (Petrarca); dispero ormai di riuscire a convincerlo; i medici disperavano di si dispera per nulla; si disperava perché non riusciva a trovar lavoro; piangeva e si disperava riconoscendo l’inutilità dei ...
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vice-
[dal lat. vice, caso abl. del nome difettivo vicis «vicenda» (v. vece), usato già nel lat. tardo per la formazione di alcuni composti indicanti funzioni vicarie]. – Che è, che sta in vece di, che [...] , vice comandante, vice pretore, ecc.) tende a scomparire ma è ancora abbastanza frequente. Talora, la sua vice; volendolo battezzare, proprio Lorina lo portò alla fonte, sul calesse, fino a Badia a Settimo dove don Berto era vice [cioè viceparroco] ...
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A. platonica
̕Ακαδήμεια o ̕Ακαδημία era il nome di una località poco distante da Atene, nei pressi della quale Platone verso il 387 a.C. iniziò il suo insegnamento; vi acquistò anche un terreno, da cui la scuola filosofica da lui fondata prese...
PORTO (Ostia) (Portus Ostiensis, Portus Urbis Romae)
V. Scrinari
Antico nucleo urbano dell'epoca imperiale romana, oggi non più esistente come tale ed il cui territorio è diviso tra la proprietà privata Torlonia-Sforza Cesarini e l'area demaniale...