grammatico
grammàtico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. grammatĭcus, gr. γραμματικός, der. di γράμμα -ματος «lettera dell’alfabeto», dallo stesso tema di γράϕω «scrivere»] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. [...] Grammaticale: arte g.; insegnamento g.; le g. minuzie. 2. s. m. Chi insegna o professa grammatica; studioso di problemi grammaticali: un buon g., un bravo grammatico. Con uso estens. e spreg., chi vede ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno [...] per l’origine di questi nomi, v. ut), mentre in Germania e nei paesi anglosassoni vengono anche indicate con le lettere dell’alfabeto nella loro ordinaria successione, cominciando dal la (cui corrisponde A) per finire con il sol (G). In rapporto alla ...
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trigramma
s. m. [comp. di tri- e gr. γράμμα «lettera dell’alfabeto», sul modello di digramma] (pl. -i). – Sequenza di tre lettere assunta a indicare un solo fonema, per ogni posizione di esso nel contesto [...] di una lingua o solo per alcune posizioni. Così, per es., nell’ortografia italiana, il trigramma sci, che rappresenta davanti ad a, o, u il fonema š; nell’ortografia tedesca, il trigramma sch, che rappresenta ...
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j, J
(i lungo, raro iòd, ant. iòta) s. f. o m. – Segno alfabetico, che non costituisce una lettera a sé dell’alfabeto latino o italiano, ma è una variante grafica della i, introdotta nella scrittura [...] Vocabolario il segno j, J è adoperato soltanto in parole straniere, o adattamenti parziali di voci straniere, e per l’ordinamento alfabetico ha una propria collocazione dopo la i, sia come iniziale sia nell’interno di parola; sicché, per es., à jour ...
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sezione
sezióne s. f. [dal lat. sectio -onis «taglio» (der. di sectus, part. pass. di secare «tagliare»), attraverso il fr. section, di cui, in alcune accezioni più recenti (per es. in quella di «reparto, [...] , s. di fonotelemetria, ecc. b. Ciascuno dei corsi paralleli in un istituto scolastico, generalm. indicati con una lettera dell’alfabeto: classe III liceale s. B; si chiama s. distaccata quando abbia sede in un fabbricato diverso da quello della sede ...
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phi
‹fi› s. m., raro f. – Nome della 21a lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo ϕ, maiuscolo Φ), che in latino, nei prestiti dal greco, fu trascritta dapprima con p e [...] da una certa epoca in poi con ph (per es. ϕιλοσοϕία, philosophia). Nella numerazione greca, un ϕ con apice in alto a destra (ϕ′) indica il numero 500; con apice in basso a sinistra (′ϕ) il numero 500.000; ...
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conne
cònne s. m. [lettura pop. della sillaba con; cfr. ronne], ant. – Nome dell’abbreviazione o con cui si rappresentavano, nel Medioevo e nel Rinascimento, le sillabe con, com, cun, cum (per es., [...] concedo, circum, complevi, cunctis potevano essere scritti cedo, cir, plevi, ctis). Come il ronne, era posto nella tavola dell’alfabeto dopo i segni delle altre lettere, e nell’uso pop. si diceva il conne e il ronne (di una cosa, di un fatto) ...
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egiziano
agg. e s. m. (f. -a) [tratto da egizio]. – 1. Dell’Egitto, della Repubblica Araba d’Egitto: il governo e.; le risorse economiche e.; gli E., gli abitanti dell’Egitto. In partic., l’egiziano [...] ’egiziano), finché, in epoca cristiana, ebbe come ultimo sviluppo il copto, lingua essenzialmente liturgica, che adoperava l’alfabeto greco; caratteristico dell’egiziano è il fenomeno del triconsonantismo: gran parte delle radici consta cioè di tre ...
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mimazione
mimazióne s. f. [dal nome, mīm, della lettera m dell’alfabeto arabo]. – Fenomeno fonetico caratteristico di alcune lingue semitiche (accadico, arabo merid., ecc.), consistente nell’aggiunta [...] di una -m finale alla desinenza; corrisponde alla nunazione (aggiunta di -n) della lingua araba. Nella più antica fase della famiglia linguistica semitica, raggiungibile mediante la comparazione, sembra ...
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avestico
avèstico (ant. avestàico) agg. (pl. m. -ci). – Dell’Avesta, denominazione (dal persiano mediev. apastāk, forse «testo fondamentale») del complesso dei libri sacri dello zoroastrismo; della civiltà [...] s. m., l’avestico), la lingua, di tipo indoeuropeo e particolarm. iranico, in cui è scritto l’Avesta; scrittura a., alfabeto provvisto di segni vocalici oltre che consonantici, usato nel 4° sec. d. C. per la trascrizione dell’Avesta da una precedente ...
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Linguistica
Complesso di segni ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata.
L’antichità ha conosciuto vari sistemi di scrittura, ciascuno dei quali è giunto dalla primitiva fase ideografica a un grado...
L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che era composto di 23 grafemi, comprendendo...