nastro
s. m. [dal got. *nastilō «cinghia»]. – 1. a. Tessuto liscio o operato, di piccola altezza, comunem. di seta o di cotone, fabbricato con particolari telai e usato per guarnizioni, orlature, legature: [...] o anche n. trasportatore, di gomma, rete metallica o altri materiali (v. trasportatore). In chirurgia, divaricatore a n. di misura di un terzo della larghezza della striscia. 4. In usi fig., striscia o superficie che si presenta con forma stretta, ...
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venire
v. intr. [lat. vĕnire] (pres. indic. vèngo [ant. o poet. vègno], vièni, viène [poet. ant. vène], veniamo [ant. vegnamo], venite, vèngono [ant. o poet. vègnono]; pres. cong. vènga [ant. o poet. [...] mese che viene, lunedì che viene; nel linguaggio letter. anche con altri tempi del verbo: quel dì tutto e la notte che venne, purtroppo ancora di là da venire. 6. Seguito da preposizioni in usi proprî e fig.: a. Venire a, seguito da un infinito (con ...
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spesa
spésa s. f. [lat. tardo expēnsa (pecunia, cioè «denaro speso»), part. pass. di expĕndere: v. spendere]. – 1. a. L’atto dello spendere; anche, la somma di denaro che si spende o si cede in cambio [...] , Ch’essere accorto all’altrui spese impare (Ariosto); ottenere, riuscire, ecc. a spese di qualcuno, a scapito di altri; sempre in usi fig., seguita da un compl. di specificazione, indica anche ciò a cui si rinuncia per ottenere una determinata cosa ...
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poi
pòi (tronc. po’ 〈pò〉) avv. [lat. pŏst «dopo»]. – 1. a. Dopo, nel tempo che segue, in un tempo successivo: ci penseremo poi; voleva rifiutare l’offerta, ma poi ci ha ripensato; bisogna agire subito, [...] (o del) poi, un giorno che non verrà mai. 2. Con usi estens.: a. In molti casi esprime non una successione nel tempo ma ?; s’è convinto poi?; ti decidi poi a venire via?, ecc. In altri casi, ha valore avversativo: non è poi un grande affare; io, poi, ...
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rimettere
riméttere v. tr. [lat. remĭttĕre «rimandare», «rallentare, scemare», «concedere, perdonare», comp. di re- e mĭttĕre (v. mettere); quando ha valore iterativo, è comp. di ri- e mettere] (coniug. [...] vecchio, r. a sesto o in sesto un edificio (e, in usi fig., un’azienda dissestata, il bilancio familiare); r. a posto o l’orologio, la sveglia, spostare sull’ora esatta le lancette o gli altri segni che indicano le ore e i minuti. c. R. i germogli ...
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servizio
servìzio s. m. [dal lat. servitium, propriam. «condizione di schiavo», der. di servus: v. servo]. – 1. non com. In senso astratto, rapporto di soggezione o sudditanza; in partic., in epoca feudale, [...] . 10. In usi fig., non com.: a. Ciò che si fa disinteressatamente per compiacere gli altri (sinon. quindi con riferimento a persona che, con il suo modo di agire, ha procurato ad altri qualche danno, giocato un brutto tiro e sim. b. Nell’uso fam. o ...
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strada
s. f. [lat. tardo strata (sottint. via), femm. sostantivato di stratus, part. pass. di sternĕre «stendere, selciare»; propr. «(via) massicciata»]. – 1. a. Striscia di terreno più o meno lunga [...] questi: è in genere sinon. (ma con sign. più ampio) di via2, con cui spesso si alterna, mentre in altri casi i due termini hanno usi proprî. Ha valore generico che può indicare sia passaggi lunghi pochi metri, come alcune strade di centri abitati (o ...
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mela
méla s. f. [lat. pop. mēlum (gr. attico μῆλον) per il classico malum (gr. dorico μᾶλον)]. – 1. a. Il frutto del melo, noto in botanica col nome di pomo (è in realtà un falso frutto, perché la parte [...] le m., essere picchiato, e per estens. rimanere sconfitto, perdere; e analogam., dar le m., picchiare, vincere, sopraffare. 3. Con altriusi estens. e fig.: a. Nome di varî oggetti in forma di mela o di palla. Nel gergo sport. ha talvolta indicato la ...
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da
prep. [lat. de ab] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate dal, dallo, dalla, dai (da’), dagli, dalle. Seguìta da parola con consonante scempia iniziale, [...] ; non è da me commettere simili azioni (cioè non si adatta a me). In altri casi, con i pron. pers. da me, da te, ecc., serve a rafforzare tanto da vivere; non c’è tempo da perdere, ecc. Usi più partic.: far da mangiare; negozio da affittare; uomo da ...
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dativo
agg. e s. m. [dal lat. dativus (der. di dare, part. pass. datus), usato nelle due locuz. dativus (casus), traduz. del gr. δοτικὴ πτῶσις, e tutor dativus (in cui significa propr. «che viene dato, [...] forme dative mi, ti, ci, vi dei pronomi personali»). Sono proprie del latino, ma estese spesso all’italiano, anche le denominazioni di altriusi del dativo, come il d. di comodo e d’incomodo, o d. di vantaggio e di svantaggio, lat. dativus commodi et ...
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Ecologia
L’a. è tutto ciò che circonda e con cui interagisce un organismo. Il concetto di a. è quindi relativo e comprende tutte le variabili o descrittori biotici e abiotici in cui un organismo vive e con cui interagisce nel corso della sua...
Sacramento centrale del cristianesimo, che da un lato commemora e, secondo la dottrina cattolica e di altre confessioni cristiane, rinnova il sacrificio di Gesù Cristo, e, dall’altro, attua la comunione dei fedeli con il Redentore e tra loro.
Teologia
Il...