artigliare
v. tr. [der. di artiglio] (io artìglio, ecc.), letter. – Afferrare con gli artigli: Ma l’altro fu bene sparvier grifagno Ad artigliar ben lui (Dante); s’inabissa a piombo, Artiglia il daino, [...] lacera il camoscio (Pascoli); fig.: aveva l’anima artigliata dal rimorso; mi morse e m’artigliò il rammarico iroso (D’Annunzio). ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] sul naso una palla; t. la mano, reggere la mano, per es. di un bambino che fa i primi esercizî di scrittura; tenere l’anima coi denti (v. reggere, n. 1 d); con particella pron.: tenersi la pancia per le risate (per l’uso del rifl. in analoghi sign ...
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artista
s. m. e f. [dal lat. mediev. artista «maestro d’arte»] (pl. m. -i). – 1. Chi esercita una delle belle arti (spec. le arti figurative, o anche la musica e la poesia): gli a. del Rinascimento; [...] medievali, v. arte, n. 1 a. 2. estens. Chi ha fine senso dell’arte ed è aperto al sentimento del bello: ha un’anima d’a.; parla, scrive, suona da a.; o chi eccelle nella propria professione, attività o mestiere: quel chirurgo è un a.; ho trovato un ...
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irrobustire
v. tr. [der. di robusto] (io irrobustisco, tu irrobustisci, ecc.). – Rendere robusto o più robusto: la vita all’aria aperta irrobustisce il corpo; anche fig.: L’amore irrobustiva la sua anima. [...] Il livore la rendeva tenue e sottile (Amelia Rosselli). Come intr. pron., diventare più robusto: il corpo si irrobustisce con la pratica dello sport; dopo le cure ricostituenti che ho fatto, mi sono molto ...
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malannaggia
malannàggia interiez. [comp. di malanno e aggia, forma merid. per abbia, cong. del v. avere]. – Imprecazione che equivale a «abbia il malanno», «sia maledetto» (cfr. il più com. mannaggia): [...] m. la furia! (Manzoni); m. l’anima tua! (Verga); si usa per lo più come predicato di un soggetto che viene sempre posposto (come nei due esempî dati), o assolutamente, come esclamazione. ...
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smarrire
v. tr. [der. del francone *marrjan, cui si attribuisce il sign. di «irritarsi, essere di cattivo umore», col pref. s- (nel sign. 6)] (io smarrisco, tu smarrisci, ecc.). – 1. Non riuscire più [...] smarrito nel bosco; Sì come cieco va dietro a sua guida Per non smarrirsi (Dante). 2. intr. pron. Perdersi d’animo, e anche confondersi, turbarsi profondamente, rimanere sbigottito: è uno che non si smarrisce in nessuna occasione; mi son visto portar ...
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alimento
aliménto s. m. [dal lat. alimentum, der. di alĕre «nutrire»]. – 1. Sostanza che, introdotta nell’organismo animale, sopperisce al suo dispendio in forza viva, fornisce i materiali di reintegrazione, [...] , viva una cosa: gli ostacoli erano un a. alla sua passione. Anche, cibo spirituale: a. dell’anima; la sacra poesia, solo a. degli animi generosi (Foscolo). b. Nel diritto, gli alimenti, mezzi di sussistenza (che in taluni casi, come nei riguardi ...
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irto
agg. [dal lat. hirtus, forse affine a hirsutus «irsuto»]. – 1. Ispido e ritto, quasi pungente, detto dei peli: capelli, baffi i., barba i.; l’elmo ... il cui cimiero Era pur di cavallo un’i. coda [...] (Caro). Per analogia: rami i., di un albero; in corpo orrido et irto, Con voce e razionale anima vivi (Ariosto: di Astolfo trasformato in mirto); Piove su i pini Scagliosi ed irti (D’Annunzio), per le foglie aghiformi; più generalmente, in botanica, ...
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in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, [...] ufficio, nella bottega; tenere le mani in tasca o nelle tasche; tenere la spada in pugno; sentire in sé, nel proprio animo; serbare nel cuore, nella mente; portare in braccio; dormire in grembo; tenere il cappello in testa; esser pallido in volto (lo ...
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lacerare
v. tr. [dal lat. lacerare] (io làcero, ecc.). – 1. Ridurre in brandelli, strappare malamente senza usare strumenti taglienti, in modo che ne risultino pezzi o aperture con orli ineguali e discontinui: [...] , tormentare dolorosamente e acutamente, straziare: un urlo di sirena lacerò le nostre orecchie; i rimorsi le laceravano l’anima; essere lacerato dall’invidia, dal sospetto, ecc.; l. la fama di qualcuno, calunniarlo, attaccarlo con la maldicenza ...
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(gr. Περὶ ψυχῆς, lat. De anima) Opera di Aristotele, in 3 libri, il più importante dei suoi scritti sul problema dell'anima. È compreso fra le opere aristoteliche dedicate alle scienze naturali.
anima
Efrem Gettoni
Il termine ricorre assai di frequente nelle opere di D., nella Commedia innanzi tutto, e nel Convivio, più raramente nelle altre. Spesso è inteso in senso rigorosamente filosofico di ‛ principio vitale ' o ‛ entelechia...