qasr
〈ḳaṣr〉 s. m., arabo [dal lat. castrum, attraverso il gr. biz.] (pl. qusū′r). – Castello, forte, e anche palazzo di principi o governatori; il termine, usato anche in persiano e turco, si trova nella [...] toponomastica di paesi di lingua araba, persiana e turca, sia nella forma qaṣr dell’arabo classico, sia nella forma dialettale qṣar. In ital. ne deriva il sost. cassero (v.), mentre in spagn., unito all’articolo arabo, ha dato origine al nome comune ...
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casba
(o kasba) s. f. [forma italianizz. dell’arabo qaṣba «fortezza», che è la pronuncia dialettale dell’arabo class. qaṣaba; sono adottate talvolta anche le grafie francesi qasbah e kasbah]. – In generale, [...] la parte interna di una città, o castello fortificato, o anche la città principale di un distretto; in partic., nell’Africa nord-occidentale, cittadella di una città, e per estens. l’insieme dei quartieri ...
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fedayin
fedayìn s. m. pl. [caso obliquo, corrente nell’arabodialettale, del plur. fidā’ī «devoto, votato (a un ideale e alla morte)»]. – Denominazione, nei sec. 12° e 13°, degli appartenenti alla setta [...] musulmana degli Assassini (v. assassino), ripresa successivamente dai volontarî arabi della resistenza palestinese nella lotta contro Israele. ...
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nabateo
nabatèo agg. e s. m. (f. -a). – Appartenente all’antica popolazione dei Nabatei (lat. Nabataei, gr. Ναβαταῖοι), che, originariamente nomadi, si stabilirono a sud-est del Mar Morto, organizzandosi [...] (come pure aramaica era la lingua letteraria documentata nelle iscrizioni, non quella d’uso che era invece un arabodialettale), con andamento sinistrorso, interessante in quanto è la prima scrittura semitica su pietra che presenti legamenti tra le ...
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maltese
maltése agg. e s. m. e f. – 1. Appartenente o relativo a Malta, isola del Mediterraneo centr. situata fra l’estrema punta merid. della Sicilia e la costa africana, e al suo arcipelago (delle [...] s. m., il maltese), la lingua ufficiale (insieme con l’inglese) dell’arcipelago, appartenente al gruppo dialettalearabo-magrebino, da cui tuttavia si distacca per il lungo influsso esercitato dall’italiano, riscontrabile soprattutto nei caratteri ...
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trascrizione
trascrizióne s. f. [dal lat. transcriptio -onis, der. di transcribĕre «trascrivere», part. pass. transcriptus]. – 1. L’azione e l’operazione di trascrivere, il fatto di venire trascritto, [...] latini o in alfabeto latino di un nome arabo, ebraico, russo (più propriam. traslitterazione) o di una scrittura ideografica (per es. cinese, giapponese; non com. romanizzazione); t. di un testo dialettale, nel sistema grafico della lingua cui il ...
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Nome (dall’arabo dialettale bedewīn «abitatori della steppa») con cui nel mondo arabo si designano i nomadi delle zone desertiche e semidesertiche, in contrapposizione ai sedentari delle aree coltivate e delle città. Non ha perciò valore etnico...
Adattamento dell’arabo dialettale qṣar (arabo classico qaṣr) «castello, palazzo», che ricorre in numerosi toponimi, anche nella forma ksour (plurale arabo dialettale qṣūr, arabo classico quṣūr).