sempre
sèmpre avv. [lat. sĕmper]. – 1. Con continuità ininterrotta, senza termine di tempo (cioè senza fine, e talora senza principio); estens., per un tempo lunghissimo, nel passato o nel futuro: Dio [...] dico una volta per s., una volta sola, ma che basti per tutte, così che non ci sia più bisogno di ripeterlo. L’avverbio che è in diretta contrapposizione a sempre è mai (ho s. sperato equivale a non ho mai disperato); talora collocati vicino per un ...
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paragone
paragóne s. m. [der. di paragonare]. – 1. Antico nome di una varietà di diaspro nero (oggi detta più spesso pietra di p., e scientificamente lidite) adoperata per saggiare l’oro, per determinarne [...] come pietra di paragone). Complemento di p., in grammatica, quello costituito dal secondo termine di paragone dopo un aggettivo o un avverbio di grado comparativo (per es.: «egli è più bravo di te»; «oggi sto meglio che ieri»). Piano di p., o pietra ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso [...] , di attributo (e più genericam., in grammatica e nel lessico: aggettivo con funzione o con funzioni di avverbio; participio con funzione di sostantivo, ecc.). Si distingue talora tra f. significativa, quella che svolge l’elemento significante ...
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niente
niènte (ant. neènte, neiènte, e altre var.) pron. indef., s. m. e avv. [etimo incerto; tra le varie etimologie proposte, cioè lat. ne inde, nec entem, *nec gentem, è ritenuta più accettabile l’ultima, [...] lo più in tono risentito, a una domanda: «Sei d’accordo?» «Niente affatto». In frasi ellittiche sostituisce un verbo con avverbio negativo che si intuisce facilmente dal contesto: n. paura!, non abbiate paura; n. da eccepire?, n. in contrario?, c’è ...
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attributo
s. m. [dal lat. attributum, part. pass. neutro di attribuĕre «attribuire»]. – 1. a. Qualità o elemento che si riconosce come proprio ed essenziale di un oggetto: gli a. virili (s’intendono [...] di un complemento. A differenza dell’apposizione, l’attributo non regge normalmente altre determinazioni, ma può essere graduato da un avverbio (un abito più vistoso; un compito molto delicato). Per la sua funzione, l’attributo può essere «accessorio ...
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composizione
compoṡizióne s. f. [dal lat. compositio -onis, der. di componĕre «comporre»]. – 1. a. L’atto, l’operazione, il lavoro del comporre, cioè del mettere ordinatamente e organicamente insieme; [...] uniscono due nomi (capostazione, ferrovia), o un nome e un aggettivo (francobollo, ossobuco), o una preposizione, un avverbio, un prefissoide o suffissoide con un nome (consocio, controprova, decimetro, frutticoltore), o un nome con un tema verbale ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] , in contrapp. al comparativo e superlativo (per es., bello in quanto si oppone a più bello e bellissimo); analogam., avverbio p. (per es., volentieri, rispetto al comparativo più volentieri e al superlativo volentierissimo). c. Nella logica, termine ...
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invariabile
invariàbile agg. [comp. di in-2 e variabile]. – Non variabile, non soggetto a variazione: norme, leggi i.; quindi anche costante: mantenere i. la temperatura di un ambiente; persona di carattere, [...] «frugi» e «nequam». Parti i. (o indeclinabili) del discorso, quelle che non hanno flessione, e cioè l’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione. ◆ Avv. invariabilménte, senza mai variare, sempre nello stesso modo: questo fenomeno ...
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stante1
stante1. – Part. pres. di stare, usato, con valore verbale e di agg., o con funzione prepositiva o di cong., soprattutto in alcuni sign. e in determinate locuzioni: 1. a. Che sta, che sta ritto, [...] , ritto in piedi, con riferimento a raffigurazioni dell’arte antica: il tipo maschile (o femminile) arcaico, stante, nell’arte greca. Con avverbio, bene s., ant., che è in buono stato, forte, florido, e sim., detto di un edificio, di una pianta, ecc ...
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schietto
schiètto (o schiétto) agg. [dal germ. sliht «piano, liscio, semplice»; cfr. (con scadimento di sign.) il ted. schlecht «di poco valore, cattivo»]. – 1. a. Puro, privo di contaminazioni o mescolanze; [...] franco: parole s.; amicizia s.; è una persona molto s.; voglio farti un discorso s.; modi s.; anche come avverbio: parlare schietto, o assol., col pronome la indeterminato: a dirla schietta, a dirvela schietta, francamente. ◆ Avv. schiettaménte, nei ...
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Parte invariabile del discorso che determina il verbo, l’aggettivo o un altro avverbio. A seconda della funzione, gli a. italiani si distinguono in:
a. qualificativi (bene, male, volentieri, velocemente ecc.);
a. di luogo (qui, là, dove, fuori...
Parte del discorso che determina il verbo, non solo, ma, contrariamente alla sua etimologia e alle definizioni unilaterali degli antichi, anche l'aggettivo e, in certi casi, un complemento: ama soprattutto la lettura, lettura soprattutto piacevole,...