modellare
v. tr. [der. di modello] (io modèllo, ecc.). – 1. a. Lavorare una sostanza plastica per darle una forma; in partic., nella scultura, plasmare in argilla o altra materia molle il bozzetto o [...] modello. ◆ Part. pass. modellato, anche come agg., che ha una determinata forma (di solito specificata da un avverbio): un busto, un vaso, un mobile, un cappellino ben modellato; statua modellata grossolanamente; corpo stupendamente modellato. Nell ...
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via1
via1 avv. [dal sost. lat. via «via», che ha preso sign. avverbiale in locuz. come ire viam o ire via «andare per la (propria) strada»; la connessione etimologica del n. 4 con gli altri sign. non [...] è del tutto chiara]. – 1. Avverbio che esprime allontanamento, per lo più con verbi di moto: andare, correre, fuggire, mandare, venire via, ecc.; in alcuni casi con valore enfatico, sottolineando la rapidità o la decisione di un distacco: cacciare ...
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via2
via2 s. f. [lat. via, affine a vehĕre «trasportare»]. – 1. a. Spazio di uso pubblico, di larghezza più o meno limitata e di varia estensione in lunghezza, attraverso il quale si svolgono il transito [...] al timoniere perché governi nella direzione in cui era al momento dell’ordine (in alcuni di questi comandi via ha valore di avverbio, per cui v. via1, n. 2 b); nel linguaggio aeron., v. aerea, l’insieme degli impianti e dell’organizzazione a servizio ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] l’accadimento di un fatto: è stato un caso; è stata una semplice dimenticanza. 4. a. Seguito dalle prep. in, a o su, da avverbî o locuz. locative, significa trovarsi in un luogo: e. in casa, nei campi, in ufficio; e. a scuola, a tavola, a letto; e ...
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aspettare
v. tr. [lat. exspĕctare «aspettare», incrociato con aspĕctare «guardare attentamente»] (io aspètto, ecc.). – 1. Essere con la mente e con l’animo rivolti a persona che deve arrivare o a cosa [...] ; a. il ritorno dei genitori; a. una lettera, una chiamata al telefono; a. l’occasione propizia (e determinato da un avverbio o da complementi: a. tranquillamente il treno; l’aspettava alla finestra; t’ho aspettato fino a mezzanotte); o anche con un ...
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tosto2
tòsto2 agg. e avv. [prob. uso fig. del precedente (con passaggio dal sign. di «saldo» a quello di «subito»); un’analoga origine è attribuita all’avv. fr. tôt, dal quale la voce ital. può non essere [...] benedizione e torna t. (Boccaccio); Si scosse Achille, si rivolse, e tosto Riconobbe la Diva (V. Monti). Rafforzato con altro avverbio: ben tosto (v. bentosto); o raddoppiato: tosto tosto. b. Preceduto da più, può avere il sign. etimologico di «più ...
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assai
assài avv. [lat. ad satis]. – 1. A sufficienza, quanto basta: Non pianger più, non m’hai tu pianto a.? (Petrarca); chi per la patria muor, vissuto è a., nota frase proverbiale tratta da due versi [...] a. di qualcuno, di qualcosa, esserne stufo o sazio, non volerne più sapere. 2. Più spesso equivale a molto: a. Con valore di avverbio: è già a. quello che ho fatto per voi; assai da quello, Che ti parve sì mesto e sì nefasto, È peggiorato il viver ...
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frasale
fraṡale agg. [der. di frase]. – Che si riferisce alla frase, che riguarda la frase intera: costruzione frasale; avverbio f., quello il cui ambito di applicazione investe non il singolo predicato, [...] ma l’intera frase (per es., onestamente, evidentemente, ecc.) ...
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molto
mólto agg., pron. e avv. [lat. mŭltus agg., mŭltum avv.]. – 1. agg. Indica in genere quantità o numero notevole, e si contrappone direttamente a poco. Quindi, unito a un sost. sing., che è in grande [...] ., maggiore di m., ecc.); m. più, m. meno; m. più bello, più ricco (o m. meno bello, meno ricco); oggi sto m. meglio. Con avverbî e locuz. avv.: m. prima, m. dopo, m. avanti, m. indietro; càpiti m. a proposito; mi alzo m. di buon’ora. Premesso ad agg ...
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prodigalmente
prodigalménte avv., non com. – Forma parallela a prodigamente come avverbio di prodigo, tratta dal tema di prodigalità, analogamente all’avv. lat. tardo prodigalĭter (da ritenersi anch’esso [...] formato su prodigalĭtas ed esemplato sul contr. liberalĭter «liberalmente» piuttosto che derivato di un ipotizzato *prodigalis): figure di donne prodigalmente create dalla fantasia degli odierni scrittori ...
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Parte invariabile del discorso che determina il verbo, l’aggettivo o un altro avverbio. A seconda della funzione, gli a. italiani si distinguono in:
a. qualificativi (bene, male, volentieri, velocemente ecc.);
a. di luogo (qui, là, dove, fuori...
Parte del discorso che determina il verbo, non solo, ma, contrariamente alla sua etimologia e alle definizioni unilaterali degli antichi, anche l'aggettivo e, in certi casi, un complemento: ama soprattutto la lettura, lettura soprattutto piacevole,...