perche
perché avv. e cong. [comp. di per e che1 o che2]. – Grammaticalmente, oltre alle funzioni di avverbio interrogativo e di congiunzione, che sono le più frequenti, può avere quella di pronome relativo [...] in alcuni usi ant. nei quali corrisponde a un per cui (per il quale, per la quale). Sotto l’aspetto semantico, esprime per lo più rapporti causali o finali; nell’uso ant. ebbe anche valore concessivo. ...
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prolungare
v. tr. [dal lat. tardo prolongare, der. di longus «lungo», col pref. pro-1] (io prolungo, tu prolunghi, ecc.). – 1. a. Rendere più lungo, far continuare nello spazio: p. una strada; p. un [...] , anche come agg., di cosa che estende la sua durata nel tempo: suono prolungato; fece una pausa prolungata; sosta prolungata; prolungati applausi. Di qui l’avverbio prolungataménte, per un tempo prolungato: gridare, applaudire prolungatamente. ...
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enclitico
enclìtico agg. [dal lat. tardo enclitĭcus, gr. ἐγκλιτικός, der. di ἔγκλισις: v. enclisi] (pl. m. -ci). – Di parola atona che si appoggia nella pronuncia alla parola precedente (v. enclisi): [...] particella e., pronome e., avverbio enclitico. Anche come s. f.: un’enclitica, le enclitiche. ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] , o tale quale, per indicare grande somiglianza o identità: il ritratto è tale quale l’originale; e con valore di avverbio: gli ho risposto proprio così, tale e quale, testualmente. Nel linguaggio comm., con la formula tale quale viene indicata la ...
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dolce1
dólce1 agg. [lat dŭlcis]. – 1. Di sapore (di cui è prototipo quello dello zucchero) che costituisce, con l’amaro, il salato e l’acido, una delle quattro sensazioni gustative fondamentali e che [...] , amato (poet. o in espressioni d’affetto): la sua d. sposa; mio d. amico; il d. nido familiare. 4. poet. Con valore di avverbio, dolcemente, soavemente: Chi non sa come d. ella sospira E come d. parla e d. ride (Petrarca); D. in core ei s’allegri e ...
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pagare
v. tr. [lat. pacare «quietare», der. di pax pacis «pace»] (io pago, tu paghi, ecc.). – 1. a. Versare il denaro dovuto per un acquisto, un servizio, una prestazione, un debito, un’imposizione e [...] il dentista, l’idraulico, il corniciaio; p. i dipendenti. Può inoltre essere usato come intr., spec. quand’è seguito da complemento, avverbio o locuz. avverbiale che precisano il modo o l’entità del pagamento: p. in contanti, in valuta pregiata; p. a ...
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comparazione
comparazióne s. f. [dal lat. comparatio -onis, der. di comparare: v. comparare]. – 1. Paragone, confronto: c. di due sistemi; senza c., senza confronto, senza pari: uomo di legnaggio nobile [...] della scrittura disconosciuta. c. In grammatica, la capacità di confronto che possiede l’aggettivo (e analogamente l’avverbio), e che trova espressione in mezzi morfologici e sintattici, rappresentati dai due gradi di comparazione, il comparativo e ...
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onorifico
onorìfico agg. [dal lat. honorifĭcus, comp. di honos -oris «onore» e -ficus «-fico»] (pl. m. -ci). – Che attribuisce onore, conferito a titolo d’onore: carica o.; grado, titolo o.; insegne [...] le cariche conferite a titolo d’onore non comportano in genere vantaggi materiali), sottolineata per lo più anche da un avverbio: è una carica puramente o.; è soltanto un titolo onorifico. ◆ Raro il superl., nella forma onorificentìssimo (dal lat ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] m.), un aggettivo (a quest’ora le strade sono m. affollate; l’aria si è fatta m. fredda), o un altro avverbio (da qualche tempo ci vediamo m. spesso; dovresti vestirti m. vistosamente), dei quali modifica il sign. con una funzione riduttiva rispetto ...
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fino2
fino2 prep. e avv. [lat. fīne, abl. di fīnis (v. fine2) col sign. di «fino a»]. – 1. Come prep., indica il limite, il termine di spazio o di tempo al quale si giunge o dal quale si parte; si usa [...] solo davanti a un’altra preposizione o a un avverbio e spesso si tronca in fin. Riguardo al tempo: a) indicando il punto d’arrivo: fino a quando?; fino alla consumazione dei secoli; fino alla morte; fino a un altr’anno; fino a domani; fin ora o ...
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Parte invariabile del discorso che determina il verbo, l’aggettivo o un altro avverbio. A seconda della funzione, gli a. italiani si distinguono in:
a. qualificativi (bene, male, volentieri, velocemente ecc.);
a. di luogo (qui, là, dove, fuori...
Parte del discorso che determina il verbo, non solo, ma, contrariamente alla sua etimologia e alle definizioni unilaterali degli antichi, anche l'aggettivo e, in certi casi, un complemento: ama soprattutto la lettura, lettura soprattutto piacevole,...