agente di prossimita
agente di prossimità loc. s.le m. e f. Agente di polizia locale incaricato della sorveglianza di un quartiere urbano, con il compito di stabilire un contatto diretto con i cittadini. [...] al Ticinese o ancora che quello di San Siro si trovi a coprire i turni al centralino del Radiomobile. (Giuzzi Di Cesare, Avvenire, 29 settembre 2004, p. 13, Oggi Italia) • Arrivano 40 vigili in più nei quartieri, e dei 600 attualmente in organico ...
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opinione dissenziente
loc. s.le f. Nel linguaggio giuridico, dissenso espresso da uno o più giudici della Corte Costituzionale nei confronti della deliberazione formulata dalla maggioranza dei suoi membri. [...] . Non ci sono mai maggioranze precostituite e le decisioni, in genere, sono prese con uno scarto di voti amplissimo» [Cesare Ruperto intervistato da Luigi La Spina]. (Stampa, 1° dicembre 2002, p. 6, Interno) • Il nuovo presidente [Gustavo Zagrebelsky ...
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opusdeino
s. m. Membro dell’Opus Dei. ◆ Bene, ci sono voluti 31 anni, ma il cardinal [Camillo] Ruini ha certamente ricomposto questa benedetta area. Ci sono dentro tutti, ovviamente riveduti e corretti: [...] […] il santegidino [Mario] Marazziti e l’opusdeino [Cesare] Cavalleri, (Filippo Ceccarelli, Repubblica, 14 giugno 2005, p. 1, Prima pagina) • «L’Opus è come una pompa di benzina: vengono persone in cerca di senso e, dopo il rifornimento, non ...
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uticense
uticènse agg. e s. m. [dal lat. Uticensis]. – Dell’antica città di Ùtica nell’Africa settentr.: Catone Uticense, o l’Uticense, M. Porcio Catone il minore, così detto perché in Utica avvenne [...] la sua ultima resistenza contro Cesare, e il suo stoico suicidio. ...
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druida
drùida (o drùido) s. m. (f. drùida o druidéssa) [dal lat. druĭdae o druĭdes, plur., da una voce gallica] (pl. m. -i). – Nome dei sacerdoti degli antichi popoli celtici che in Gallia, Britannia, [...] Irlanda costituivano, al tempo di Cesare, una delle principali classi della società; distinti in druidi propr. detti, vati o indovini, e bardi, assistevano ai sacrifici, anche umani, presiedevano alle assemblee religiose ed esercitavano anche ...
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anno-tipo
(anno tipo), loc. s.le m. Anno tipico, esemplare, che può essere preso a modello. ◆ Quante stagioni, penso, ho veduto spuntare e morire davanti alle ruote di [Gino] Bartali, di [Fausto] Coppi [...] poeti appena scomparsi. Insomma, il «Canzoniere», con un sapiente montaggio, comprime più di vent’anni in un anno-tipo. (Cesare Segre, Corriere della sera, 6 giugno 2004, p. 33, Terza pagina) • Respinta […] la richiesta del Governo italiano di ...
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lombrosiano
agg. – Che si riferisce allo psichiatra e antropologo Cesare Lombroso (1835-1909), alle sue teorie e alla sua opera: gli studî l. sull’antropologia criminale; spesso con riferimento alla [...] sua tesi che la degenerazione del delinquente è in diretto rapporto con le sue anomalie fisiche: le concezioni l. sulla criminalità; i pregiudizî l.; per estens., tipi l., fisionomie l., che sembrano rivelare ...
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neuronavigazione
s. f. Tecnica utilizzata negli interventi neurochirurgici per la mappatura delle zone cerebrali interessate. ◆ Mentre a Milano venivano presentate le più recenti acquisizioni nel campo [...] della cosiddetta «neuronavigazione cerebrale», a Brescia veniva operato il cervello di un paziente mantenuto completamente sveglio. (Cesare Peccarisi, Corriere della sera, 24 novembre 2002, p. 51, Cronaca di Milano) • La tecnica utilizzata per la ...
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neurosfera
s. f. Ammasso tondeggiante di cellule cerebrali che contiene cellule staminali da coltivare. ◆ Sette anni fa, la svolta. Angelo Vescovi, che da maggio scorso ha lasciato il Besta per il San [...] cellule (che i ricercatori chiamano «neurosfera») e così via. (Mattino, 17 agosto 2001, p. 9, Italia).
Composto dal confisso neuro- aggiunto al s. f. sfera.
Già attestato nel Corriere della sera del 28 aprile 1997, p. 39, Scienza (Cesare Peccarisi). ...
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martirio
martìrio (ant. o poet. martìre, martìro) s. m. [dal lat. tardo martyrium, gr. μαρτύριον, propr. «testimonianza»; v. màrtire]. – 1. In senso stretto, la morte violenta o le sofferenze subìte [...] per non venir meno alle proprie convinzioni etiche o politiche, o comunque in nome di nobili ideali civili: il m. di Cesare Battisti. 2. estens. Sofferenza, patimento grave, e spec. i tormenti a cui sono condannate le anime dell’inferno o del ...
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(lat. Caesar) Titolo distintivo degli imperatori romani e dei loro discendenti maschili, derivato dal cognome di Gaio Giulio C. che fu trasmesso al figlio adottivo Ottaviano (poi Augusto) e ai suoi discendenti, e divenne titolo con la sua assunzione...
Vedi CESARE dell'anno: 1959 - 1994
CESARE (v. vol. II, p. 521)
P. Zanker
Negli ultimi venti anni sono stati identificati diversi ritratti di C. sulla base di una vaga somiglianza fisiognomica; ma tale criterio non può essere considerato esauriente,...