cinismo
s. m. [dal lat. tardo cynismus, gr. κυνισμός; v. cinico]. – 1. non com. La dottrina e la setta dei filosofi cinici. 2. Comportamento da persona cinica; impudente ostentazione di disprezzo verso [...] le convenienze e le leggi morali e verso tutto ciò che è nobile e ideale: agire con freddo c.; mi ha urtato il c. delle sue parole ...
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cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni [...] , impudente, sfacciato: è un c.; non fare la cinica. b. agg. Che rivela cinismo: un contegno c.; un sorriso c.; un c. atteggiamento. ◆ Avv. cinicaménte, con cinismo, in modo cinico: dichiarava cinicamente di non avere ideali; di fronte alle accuse ...
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compassióne s. f. [dal lat. tardo compassio -onis, der. di compăti «compatire», per calco del gr. συμπάϑεια]. – 1. Sentimento di pietà verso chi è infelice, verso i suoi dolori, le sue disgrazie, i suoi [...] un senso di sprezzante commiserazione, detto di cose biasimevoli, ridicole, meschine, di lavori mal riusciti, di persone inette: il tuo cinismo mi fa c.; lo spettacolo faceva davvero c.; un pittore, un poeta che fa c.; con più spregio: taci, mi ...
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orrore
1. MAPPA L’ORRORE è un’impressione violenta di ribrezzo, di repulsione, di spavento, provocata da cose, avvenimenti, oggetti e persone brutti, crudeli o ripugnanti (vista, spettacolo, racconto [...] o. quell’uomo!). 4. In senso più ampio, infine, l’orrore è un sentimento di avversione morale, di profonda antipatia (il suo cinismo mi fa o.; avere o. per il sangue; avere in o. la menzogna).
Parole, espressioni e modi di dire
dell’orrore
Citazione ...
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spottone s. m. (iron.) Grande spot pubblicitario. | In senso figurato, evento, programmato o accidentale, che ne mette in risalto un altro. ◆ Coproduttrice prima dei soli film di Pozzetto, poi di alcuni [...] Venier, con tutti gli onori). (Michele Anselmi, Unità, 28 gennaio 1997, Unità2, p. 4) • È una faccenda di cinismo, alla fine: tentare di trasformare una débacle politica, militare, diplomatica, in uno spottone patriottico. (Manifesto, 18 aprile 2004 ...
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deplorevole
deplorévole agg. [der. di deplorare]. – 1. Che merita e suscita deplorazione, cioè riprovazione e condanna: la vostra condotta è stata veramente d.; abbandonarsi a d. eccessi, a d. episodî [...] d’intolleranza o di teppismo; parlare con d. cinismo. 2. Degno di compianto, di pietà; ormai raro o ant. in senso proprio, è ancora vivo con quello estens. di miserevole, pietoso (in cui, al senso del compatimento s’aggiunge spesso anche quello della ...
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disgusto
s. m. [comp. di dis-1 e gusto]. – 1. a. Sensazione sgradevole al gusto, ripugnanza fisica per cibi, bevande, ecc.: prese la medicina con visibile d.; si dice spec. di cose che prima piacevano: [...] sigarette. b. fig. Repulsione, fastidio, senso di stanchezza o di ripugnanza: assistevo con d. a quella scena brutale; il suo cinismo mi ispira d.; sentire o provare d. della volgarità. 2. non com. Dispiacere, causa di dispiacere: mi ha dato troppi ...
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pochadesco
pochadésco 〈poša-〉 agg. [der. del fr. pochade] (pl. m. -chi). – Caratterizzato dagli elementi proprî della pochade, ossia leggerezza, fatuità e un certo cinismo: toni pochadeschi. ...
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cyberdissidente
(cyber-dissidente), s. m. e f. Chi manifesta la propria dissidenza, anche politica, attraverso la rete telematica; chi non rispetta le regole e i divieti imposti per l’uso della rete [...] 11 febbraio 2004, p. 21, Agorà) • Reporters sans frontières lancia la nuova campagna «Pechino 2008» per denunciare il cinismo delle autorità cinesi che rifiutano di liberare i quasi 100 giornalisti e cyberdissidenti in carcere. Mancano ancora 13 mesi ...
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detestare
v. tr. [dal lat. detestari, comp. di de- e testari «chiamare in testimonio»; propr. «maledire invocando la testimonianza degli dei»] (io detèsto, ecc.). – Avere in orrore, aborrire, condannare [...] , il vizio del bere; detesto simili sistemi. Riferito a persona (come compl. oggetto): tutti lo detestano per il suo cinismo; detesto gli arroganti; detesto la sua presenza; e nel rifl. reciproco: sono colleghi, ma si detestano cordialmente. ◆ Part ...
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MASSIMO di Alessandria
Guido Calogero
È uno degli ultimi rappresentanti del cinismo classico, nell'età in cui esso viene in contatto col cristianesimo. Cinico nel tratto esteriore e cristiano nella fede, M. giunse nel 379 o nel 380 d. C....
Filosofo (sec. 5º d. C.), uno dei rappresentanti dell'estrema fioritura del cinismo. Nonostante il rigore della sua concezione cinica della vita, che lo portava ad avversare ogni scienza e persino la filosofia, ebbe contatti col neoplatonismo...