battere
bàttere v. tr. e intr. [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. – 1. tr. In genere, colpire ripetutamente con le mani o con altro arnese: a. In senso proprio: b. qualcuno, picchiarlo, [...] nemici battevano le nostre trincee; le navi battevano le mura della città. 2. estens. a. B. il tempo, in musica, o d’altra luce, investire con i raggi, illuminare: Su ’l castellodi Verona Batte il sole a mezzogiorno (Carducci); fam., dare un calcio ...
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vantare
v. tr. [lat. tardo vanĭtare, propr. «essere vano», der. di vanus «vano», vanĭtas «vanità»]. – 1. a. Parlare di qualche cosa in tono elogiativo, sia per dimostrare il proprio compiacimento sia [...] o il diritto di ascrivere a propria gloria: una città che vanta molti illustri figli; una squadra di calcio che vanta s’incominciaro a vantare, chi di bella giostra, chi di bello castello, chi di bello astore, chi di bella ventura; e ’l cavaliere ...
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presenza
preṡènza (ant. preṡènzia) s. f. [dal lat. praesentia, der. di praesens -entis «presente1»]. – 1. a. Il fatto di essere presente in un determinato luogo, o di intervenire, di assistere a qualche [...] di trovarsi, di circolare in un luogo: è un quartiere della città reso pericoloso per la p. di individui sospetti; la p. di scorso anno; in quell’antico castello sembrava aggirarsi una strana p.; la campagna era piena di misteriose p. (Jovine). d ...
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forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] molto forte. 2. Di luogo, castello e sim., che per natura e per opere di fortificazione è atto a resistere città f. e non si facci odiare, non può essere assaltato (Machiavelli); attestarsi in una f. posizione. 3. D’altre cose: a. Che è capace di ...
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casa
s. f. [lat. casa, propr. «casa rustica»]. – 1. Costruzione eretta dall’uomo per propria abitazione; più propriam., il complesso di ambienti, costruiti in muratura, legno, pannelli prefabbricati [...] come palazzo, palazzina, villa, villino, ecc.): c. dicittà, c. di campagna, c. rustica, c. colonica; c. in campagna, che, pur senza avere l’apparato fortificatorio di un castello, poteva all’occorrenza essere difesa dagli assalti esterni; c. ...
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seguire
v. tr. e intr. [lat. sĕqui] (io séguo, ecc. [ant. seguisco, seguisci, ecc.]; pass. rem. seguìi [ant. seguètti], seguisti, ecc.). – 1. Con uso trans. (che si estende anche ai numeri 2 e 3, e solo [...] castello il custode ci ha seguiti in ogni sala; mi segue sempre dappertutto, come un’ombra o come la mia ombra. Anche, andare dietro, non immediatamente: gli ho raccomandato di le cose seguite drento alla città (Machiavelli); di questo caso, ch’è ...
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pozzo
pózzo s. m. [lat. pŭteus]. – 1. a. Scavo ad asse verticale, a sezione per lo più circolare, effettuato nel terreno per raggiungere gli strati acquiferi sottostanti, da cui attingere l’acqua (p. [...] da Clemente VII a Orvieto, dove si era rifugiato in seguito al sacco di Roma (1527), allo scopo di provvedere d’acqua la città in caso di assedio: a oltre 60 m di profondità si raggiunge l’acqua, che viene attraversata mediante un ponticello. c. In ...
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CITTÀ DI CASTELLO (Tifernum Tiberinum)
C. Pietrangeli
Antico centro degli Umbri situato nella Val Tiberina, sulla sinistra del fiume; fu municipio romano della VI Regione. Plinio il Giovane ebbe vasti possedimenti nel territorio. Nell'area...