bisogno
biṡógno s. m. [lat. mediev. bisonium, di origine germanica, prob. dal franco *bisunnia «cura»]. – 1. Con valore generico, indica mancanza di qualche cosa: b. urgente, vivo, prepotente, sfrenato, [...] e sociologia s’intende per b. ogni sensazione dolorosa derivante da un’insoddisfazione presente o prevista, accompagnata dalla conoscenza di mezzi atti a diminuire, rimuovere o evitare tale sofferenza, e dal desiderio di procurarseli: b. individuali ...
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spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente [...] assunta dalla monade, è l’anima ragionevole che, distinguendo l’uomo dal semplice animale, gli consente di giungere alla conoscenza di sé stesso e delle verità eterne; nella teoria estetica di Kant designa la facoltà creativa e originale del pensiero ...
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spiritualismo
s. m. [der. di spirituale]. – 1. Termine introdotto dal filosofo Victor Cousin (1792-1867) per caratterizzare e definire la propria dottrina e successivamente usato per designare una corrente [...] naturale, dominato dalla necessità e dal determinismo; la svalutazione del metodo tipico delle scienze naturali e della conoscenza scientifica, cui viene contrapposta la speculazione filosofica intesa come analisi della coscienza e, quindi, indagine ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre [...] , intesa. 1. letter. a. Rivolgere una facoltà sensoriale o spirituale a un determinato oggetto per acquistarne o approfondirne la conoscenza, o anche soltanto tendere, cioè acuire, la capacità ricettiva di tali facoltà: i. gli occhi, l’udito; i. la ...
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intendicchiare
v. tr. [der. di intendere] (io intendìcchio, ecc.), non com. – Intendere, cioè capire, un po’, con qualche stento e approssimativamente: intendicchia qualche parola di francese; comincia [...] a i. la nostra lingua (raro d’altre cose). Anche nella forma intr. pron., avere una conoscenza, una competenza superficiale di qualcosa: s’intendicchia di musica, di meccanica. ◆ Più rare le forme intenducchiare e intendacchiare. ...
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intenditore
intenditóre s. m. (f. -trice) [der. di intendere]. – Persona che s’intende, che ha cioè particolare conoscenza, competenza di qualche cosa: è un i. di arte, di monete antiche, di vini; una [...] fine intenditrice di musica classica; e con uso assol. (sottintendendo il complemento): puoi fidarti del suo consiglio: è un intenditore. Con senso più generico, persona che comprende con prontezza, solo ...
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dianoia
dïànoia s. f. [traslitt. del gr. διάνοια]. – Nella filosofia aristotelica, la conoscenza razionale, o «sapere discorsivo», ossia l’attività mentale che scinde nella dualità giudicante del soggetto [...] e del predicato l’unità dell’oggetto offerto dall’intuizione intellettuale del pensiero noetico (v. noesi) ...
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teleologico
teleològico agg. [der. di teleologia] (pl. m. -ci). – Della teleologia, attinente alla teleologia, riferito soprattutto a teorie che considerino il mondo organizzato secondo fini determinati [...] di oggettivo (mentre il giudizio estetico coglie una finalità puramente soggettiva), ma senza pretendere di offrire una conoscenza scientifica della natura, che ammette solo le cause meccaniche e non quelle finali. ◆ Avv. teleologica-ménte, in ...
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estrapolazione
estrapolazióne (o extrapolazióne) s. f. [tratto da interpolazione con sostituzione del pref. estra- (o extra-) a inter-]. – 1. Estensione, per analogia, di concetti o problemi da un campo [...] di conoscenza a un altro o da un livello conoscitivo a un altro più elevato e complesso. 2. Isolamento, separazione da un contesto, in partic. di una frase (anche, la parte estrapolata); in filologia è usato in contrapp. a interpolazione. 3. In ...
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rudimento
rudiménto s. m. [dal lat. rudimentum «primo ammaestramento», der. di rudis «rozzo»]. – 1. Principio, conoscenza, nozione elementare, ancora a un livello iniziale e primitivo, di una scienza [...] o di una disciplina, di una tecnica o di un’arte. Si usa per lo più al plur.: apprendere, insegnare, possedere solo i primi r. della matematica, di elettronica, di musica; imparare qualche r. di meccanica, ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...