chiaro
agg. e s. m. [lat. clarus]. – 1. agg. È in generale l’opposto di oscuro, ma ha accezioni particolari secondo l’oggetto a cui si attribuisce: a. Luminoso, lucente: una luce ch.; c’è un bel sole [...] ); fare ch. qualcuno di (o su) una cosa, dichiarargliela, dargliene certa notizia o spiegazione: se tu mi fai chiaro di quattro cose, io ti perdonerò in tutto (Sacchetti); rimanere ch. di una cosa, rimanere persuaso. f. Nel linguaggio di marina ...
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merito2
mèrito2 (poet. mèrto) s. m. [dal lat. merĭtum, der. di merere «meritare»]. – 1. a. Il fatto di meritare, di essere cioè degno di lode, di premio, o anche di un castigo: premiare, punire, trattare [...] superiore al m.; dare o rendere m. a uno di una cosa, riconoscere apertamente il merito che ha; se l’impresa è riuscita, tutto il m. è suo; s’è preso per sé tutti gli onori, senza nessun suo m.; in tutto questo, io non ho né colpa né merito; farsi ...
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cuore
cuòre (pop. e poet. còre) s. m. [lat. cŏr]. – 1. a. Organo muscolare, cavo, che costituisce il centro motore dell’apparato circolatorio, situato, nell’uomo, tra i due polmoni, sopra al diaframma, [...] . Per analogia, il centro, il mezzo di qualche cosa: il c. della città; nel c. della notte, dell’inverno, dell’estate; il c. del carciofo, della lattuga. In partic.: a. In araldica, punto centrale dello scudo (se vi è posta una figura, questa è detta ...
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valere
valére v. intr. [lat. valēre «essere forte, sano; essere capace; significare»] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. [...] ritengono o no valide, regolari, accettabili: la denuncia vale solo se fatta entro le 24 ore; di carnevale, ogni scherzo vale. valere; in senso proprio, dare una cosa per quel che vale, cedendola al prezzo di costo, senza farci guadagno; in senso fig ...
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fregare
v. tr. [lat. frĭcare] (io frégo, tu fréghi, ecc.). – 1. a. Passare più volte la mano o un oggetto condotto dalla mano sulla superficie d’un corpo, premendo con più o meno forza: f. il pavimento [...] Avere un rapporto sessuale con qualcuno. b. Ingannare, truffare, farla in barba a qualcuno, recargli danno e sim.: cercò di fregarmi dandomi un se ne frega dei nostri rimproveri; e chi se ne frega?, per mostrare assoluta indifferenza per qualche cosa ...
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giusto1
giusto1 agg. [lat. iūstus, der. di ius iuris «diritto»]. – 1. a. Di persona, che osserva i principî della giustizia, che opera e giudica secondo giustizia: uomo g.; giudice g. con tutti; fam., [...] di te; raddoppiato: ho fatto giusto giusto in tempo a salire, che il treno si è messo in moto. Ricordandosi d’una cosa: giusto!, volevo chiederti un piacere. Rafforza appunto per esprimere approvazione, spec. se risentita: «Vuoi dire che la colpa è ...
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finire
v. tr. e intr. [lat. fīnīre, der. di finis «limite; cessazione»] (io finisco, tu finisci, ecc.). – 1. tr. a. Condurre a fine, a termine, a compimento: f. un lavoro, un articolo, un disegno; f. [...] me; e a persona che stia parlando da un pezzo, spec. se dice cose spiacevoli o noiose: hai finito? Uso assol. si ha f.!, di persona o cosa di cui non si sa dove sia o che cosa ne sia successo. g. Tendere, mirare a un fine, in frasi come: dove vuoi ...
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indifferente
indifferènte agg. [dal lat. indiffĕrens -entis, comp. di in-2 e part. pres. di differre «differire» (v. differente); voce coniata da Cicerone per calco del gr. ἀδιάϕορος]. – 1. ant. Non [...] . Tasso). 2. a. Nella filosofia cinico-stoica, di cosa per sé né buona né cattiva, né desiderabile né indesiderabile (es.: una pianta che può crescere sia in terreni calcarei sia in quelli silicei). b. In chimica, di sostanza non chimicamente ...
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dovere2
dovére2 v. tr. [lat. debēre, contratto da dehibere, comp. di de- e habere «avere», quindi propr. «avere avuto qualcosa da uno e perciò essergli debitore»] (pres. indic. dèvo o dèbbo [ant. o poet. [...] iniziare un racconto, o una svolta del racconto: dovete sapere che in quel bosco abitavano sette nani. b. Avere necessità, fisica o materiale, di fare una cosa: devo mangiare poco e spesso; se vuoi stare bene, devi fare più moto; dopo mangiato, debbo ...
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battere
bàttere v. tr. e intr. [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. – 1. tr. In genere, colpire ripetutamente con le mani o con altro arnese: a. In senso proprio: b. qualcuno, picchiarlo, [...] discorso; b. il naso, spec. fig., trovarsi improvvisamente davanti a persona o cosa: non riesce a trovar nulla se proprio non ci batte il naso; ha battuto il naso in uno dei suoi creditori (in alcune di queste locuz. si alterna con il più pop. e più ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...