menefreghismo
s. m. [der. del motto me ne frego; v. fregare]. – Atteggiamento di chi ostentatamente si disinteressa di tutto e di tutti, facendo egoisticamente il proprio comodo senza impegnarsi troppo [...] il dovere di fare, e non riconoscendo l’autorità di chi gli è, per diritto e per merito, superiore. Più genericamente, la tendenza a non curarsi delle cose a cui tutti danno peso, o per orgogliosa coscienza di sé stesso o per indolenza di carattere. ...
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colpa
cólpa s. f. [lat. cŭlpa]. – 1. a. In genere, ogni azione o omissione che contravviene a una disposizione della legge o a un precetto della morale, o che per qualsiasi motivo è riprovevole o dannosa; [...] le c. altrui. In psicologia, senso o sentimento di colpa (e nel linguaggio com. anche complesso di colpa), la coscienza che un individuo ha della propria colpevolezza o responsabilità di un male commesso, o che crede, anche ingiustificatamente, di ...
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sporco
spòrco agg. e s. m. [lat. spŭrcus; la -ò- tonica aperta deriva dall’accostamento paretimologico a pòrco] (pl. m. -chi). – 1. Detto di oggetto (o della superficie di un oggetto) la cui nettezza [...] disfunzioni dell’apparato digerente; avere la fedina penale s., avere commesso dei reati, non essere incensurato; avere la coscienza s., essere consapevole di aver commesso qualche mancanza, qualche cattiva azione, di essere in colpa o in difetto. d ...
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pedagogichese
s. m. Linguaggio tipico del mondo della scuola e degli insegnanti, caratterizzato dalla presenza di termini spesso burocratici, oscuri o di difficile comprensione. ◆ Mi importa molto il [...] -slitta? Colpa dei genitori che chiedono solo che i figli siano promossi e felici? Urge, mi pare, un esamino di coscienza. (Paola Mastrocola, Stampa, 28 settembre 2006, p. 1, Prima pagina).
Derivato dall’agg. pedagogico con l’aggiunta del suffisso ...
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idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più [...] sua accezione non scientifica). In partic., nella filosofia di Cartesio (1596-1650): i. innate, non sopravvenute dall’esterno alla coscienza, i. chiare e distinte, quelle a cui compete con certezza l’attributo della verità; in Kant (1724-1804), idee ...
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idealismo
s. m. [der. di ideale]. – 1. a. In filosofia, ogni concezione che tende a risolvere la realtà nell’idea, intesa o come contenuto soggettivo di coscienza (i. soggettivo), o come suprema forma [...] e categoria razionale della realtà (i. oggettivo o assoluto). In partic.: i. trascendentale, dottrina propugnata da Kant (1724-1804), che considera la realtà, in quanto conoscibile, come una costruzione ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni [...] una critica dell’equilibrio formale della tradizione rinascimentale e quindi la prima affermazione di una moderna coscienza soggettiva. In partic., in architettura, rielaborazione critica della concezione rinascimentale, basata sul superamento della ...
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solidarieta
solidarietà s. f. [der. di solidario, sull’esempio del fr. solidarité]. – 1. In diritto, modo di essere di un rapporto obbligatorio con più debitori (s. passiva) o con più creditori (s. attiva), [...] i singoli componenti di una collettività nel sentimento appunto di questa loro appartenenza a una società medesima e nella coscienza dei comuni interessi e delle comuni finalità: la s. umana; s. di classe, degli appartenenti a una stessa classe ...
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piega
pièga s. f. [der. di piegare]. – 1. a. L’effetto del piegare o del piegarsi, il punto in cui qualcosa si piega: una p. ad angolo acuto; una p. a U; la p. del braccio, del ginocchio; meno com.: [...] buone o cattive abitudini. b. Parte intima, riposta, non confessata, o non esplicitamente dichiarata: le p. dell’anima, della coscienza; frugare nelle p. dell’inconscio; non l’ha detto espressamente ma lo ha lasciato intendere nelle p. del discorso ...
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manifesto1
manifèsto1 agg. [dal lat. manifestus, manufestus, voce di formazione oscura, forse un comp. di manus «mano»]. – 1. Palese, chiaro, evidente, offerto apertamente alla vista o all’intelletto [...] rendere m., manifestare, far conoscere: Tutta tua visïon fa manifesta (Dante). 2. Nella psicanalisi, detto di fenomeno della coscienza, in quanto presupponga fenomeni inconsci e latenti: contenuto m. del sogno, il sogno così come viene raccontato da ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...