dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con [...] cui è anche chiamata (oggi sempre più raram.) la pelle di daino (v. daino) ...
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dante causa
dante càuṡa locuz. usata come s. m. o f. – Nel linguaggio giur., il soggetto che trasmette il diritto, nell’acquisto a titolo derivativo. ...
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divèrso agg. e s. m. [lat. divĕrsus, propr. part. pass. di divertĕre «deviare», comp. di di(s)-1 e vertĕre «volgere»]. – 1. agg. Propr., volto in altra direzione, in senso proprio e fig.: seguire vie d.; [...] anche parziale e per singoli, talora minimi, aspetti, mentre la diversità è per lo più totale): amendue hanno un solo orizzòn E d. emisperi (Dante); è così d. da me!; persone di gusti d.; io la penso in modo d., ecc. In matematica, il simbolo grafico ...
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acqua
àcqua (ant. àqua) s. f. [lat. aqua]. – 1. Composto chimico di formula H2O (costituito cioè di idrogeno e ossigeno in rapporto di 2:1), diffuso in natura nei suoi tre stati d’aggregazione: solido, [...] ., bagnarsi sotto la pioggia, esser sorpreso in strada dalla pioggia; Grandine grossa, a. tinta e neve Per l’aere tenebroso si riversa (Dante); la ruga della gente che è stata all’a. e al sole per farsi la roba (Verga). Proverbî: cielo a pecorelle, a ...
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colóre s. m. [lat. color -ōris]. – 1. a. Termine indicante, in fisica, sia la sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa qualità e composizione (c. soggettivo), sia la luce [...] che rispecchia lo stato fisico o spirituale della persona: E io, che del color mi fui accorto, Dissi: Come verrò, se tu paventi ...? (Dante); avere un buon, un bel c., un brutto o cattivo c.; c. roseo, c. naturale, il c. della salute; c. terreo; il c ...
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dònna s. f. [lat. dŏmĭna «signora, padrona», lat. volg. dŏmna]. – 1. a. Nella specie umana, l’individuo di sesso femminile, soprattutto dal momento in cui abbia raggiunto la maturità anatomica e quindi [...] della d.; l’emancipazione della d.; i movimenti per la liberazione della donna. b. Con sign. più ristretto: la mia d., mia moglie (cfr. Dante, Par. XV, 137: Mia d. venne a me di val di Pado), oppure la mia compagna, la donna amata; fam., le mie d ...
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togliere
tògliere (ant. o letter. tòllere; pop. o letter. tòrre) v. tr. [lat. tŏllere «levare, alzare, sollevare»] (pres. indic. tòlgo [ant. tòglio], tògli [poet. ant. tòi], tòglie [poet. ant. tò, tòe], [...] beni che gli erano rimasti; t. a uno la patente di guida, il passaporto; di queste cose che la fortuna può dare e tòrre (Dante); E fuggendo mi toi quel ch’i’ più bramo (Petrarca). In partic., portare via con la forza, con la violenza, o con la frode ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] a studiare e non perder t.; tu mi fai perder il t. con le tue chiacchiere; Ché perder t. a chi più sa più spiace (Dante); sta’ pur sicuro che non ho perso t., che ho agito con prontezza e in modo efficace; ha fatto una rapida carriera, non ha perso ...
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volgere
vòlgere v. tr. e intr. [lat. vŏlvĕre] (io vòlgo, tu vòlgi, ecc.; pass. rem. vòlsi, volgésti, ecc.; part. pass. vòlto). – 1. tr. a. Piegare, indirizzare verso un luogo o un punto determinato; [...] sua volontà: v. gli occhi, lo sguardo, il viso; Così tutta la gente che lì era, Volgendo ’l viso, raffrettò suo passo (Dante); tu volgi intanto A’ miei versi l’orecchio (Parini); Colei che vera al portamento Diva In me volgeva sue luci beate (Foscolo ...
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potere2
potére2 v. tr. [lat. *pŏtēre, per il class. pŏsse, rifatto sul participio potens e sulle altre forme in pot- della coniugazione (potes, poteram, ecc.)] (nella coniugazione si alternano i temi [...] l’inganno; tanto può l’amore di una madre!; che cosa non può la fede?; Poscia, più che ’l dolor, poté ’l digiuno (Dante); Che non può un’alma ardita Se in forti membri ha vita? (Parini); mi stupisco che in quelle cotenne, In que’ fantocci esotici di ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...