molle
mòlle agg. [lat. mŏllis]. – 1. a. Che cede al tatto o alla pressione; si contrappone direttamente a duro, ed è quindi sinon. di tenero, morbido, soffice, comune però solo in determinate locuz.: [...] IV, re di Castiglia); i m. ozî di Paride. e. Facile a cedere, condiscendente: come a quel fu molle Suo re ... (Dante). 4. In fonetica, consonante m., sinon. di consonante palatalizzata, in opposizione a dura nel sign. di non palatalizzata (v. duro, n ...
Leggi Tutto
secondo2
secóndo2 prep. [lat. secŭndum, dall’agg. secundus «secondo1»]. – 1. a. In modo conforme a, nel modo richiesto o voluto da: regolarsi s. coscienza; agire s. la legge; vivere s. natura; decidere [...] scritto da qualcuno: il Vangelo s. Giovanni, s. Matteo, ecc.; s. Galileo, s. Kant, s. Croce; S. la sentenza di Platone (Dante). Può reggere anche una proposizione: s. ciò che comunemente si dice; s. quanto mi hanno detto; meno com., con ellissi del ...
Leggi Tutto
acuto
(ant. aguto) agg. [lat. acūtus, part. pass. di acuĕre «acuire»]. – 1. a. Che termina in punta sottile, aguzzo: Con una spada lucida e aguta (Dante); d’acuti strali Ambe carche le mani (Caro); l’ombra [...] qualche malattia particolare): Per febbre aguta gittan tanto leppo (Dante). Analogam., fase a. di una questione, il momento picciola, al cammino, Che a pena poscia li avrei ritenuti (Dante). 3. In grammatica, accento a., segno grafico (´) che in ...
Leggi Tutto
distillare
v. tr. [dal lat. destillare o distillare, comp. di de- o dis-1 e stillare «gocciolare», der. di stilla «gocciola»]. – 1. a. Sottoporre a distillazione un liquido o un solido: d. l’acqua, il [...] di far cadere a goccia a goccia): Da molte stelle mi vien questa luce; Ma quei la distillò nel mio cor pria ... (Dante). c. Spremere e infondere l’essenza di qualche cosa: ha distillato in quest’opera tutta la sua dottrina, tutte le raffinatezze del ...
Leggi Tutto
distorcere
distòrcere v. tr. [dal lat. distorquēre, comp. di dis-1 e torquēre «torcere», rifatto secondo il verbo semplice] (coniug. come torcere). – 1. a. letter. Storcere; in partic., spostare con [...] . pass. distòrto, anche come agg.: Mi venne in sogno una femmina balba, Ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta (Dante); In alto c’è un pino distorto (Quasimodo); segnale distorto, in elettroacustica, che ha subìto una distorsione. Nell’uso ant ...
Leggi Tutto
cupo
agg. [affine al lat. cupa «botte»]. – 1. a. Profondo: una c. voragine; i c. abissi del mare; c. caverne; dal fondo d’un pozzo molto c. (Galilei); fig.: Per la tua fame sanza fine cupa (Dante), profonda, [...] un c. sotterraneo, un ambiente molto c.; cantando vanìo Come per acqua c. cosa grave (Dante). Sostantivato: nel più c. dell’antro; Non è sanza cagion l’andare al c. (Dante), nella profondità dell’inferno. 2. estens. a. Di colore intenso e di tonalità ...
Leggi Tutto
eta
età (ant. e poet. etade, etate) s. f. [lat. aetas -atis, dall’arcaico aevĭtas, der. di aevum «evo»]. – 1. a. Ciascuno dei periodi in cui si suole dividere la vita umana: le quattro e. dell’uomo (fanciullezza, [...] ov’à sua età fornita (Petrarca). 3. a. Tempo in genere: scalee che si fero ad etade Ch’era sicuro il quaderno e la doga (Dante). b. Il tempo di una generazione: l’e. nostra, l’e. presente, le e. passate; Ben v’èn tre vecchi ancora in cui rampogna L ...
Leggi Tutto
sole
sóle s. m. [lat. sōl sōlis]. – 1. a. In astronomia, la stella attorno alla quale gravitano i corpi del sistema planetario di cui fa parte la Terra; rispetto alla nostra galassia occupa una posizione [...] anno (in quanto ogni anno si rinnova il ciclo delle stagioni): Poi appresso convien che questa caggia Infra tre soli (Dante); lasciato nell’isola del foco, quivi nutricato da erbe ... vidi più soli in molta miseria (Boccaccio). 4. a. In similitudini ...
Leggi Tutto
valere
valére v. intr. [lat. valēre «essere forte, sano; essere capace; significare»] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. [...] de li altri poeti onore e lume, Vagliami ’l lungo studio e ’l grande amore Che m’ha fatto cercar lo tuo volume (Dante); Non priego, non lamento al meschin vale, Ch’ella sta fissa come torre al vento (Poliziano); a lui non valse Merito quadrilustre; a ...
Leggi Tutto
raggio
ràggio s. m. [lat. radius, in origine «bacchetta appuntita», poi «raggio luminoso; raggio d’una ruota (perché irradia dal centro come i raggi dalla sorgente di luce); raggio d’una circonferenza», [...] suoi effetti: un r. di speranza brillò finalmente per quegli sventurati; Deh, bella donna, che a’ raggi d’amore Ti scaldi (Dante); altrove un raggio Non veggio di vertù (Petrarca). Con senso più vicino a quello proprio: la sua presenza era per lui un ...
Leggi Tutto
Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...