vita
s. f. [lat. vīta, affine a vivĕre «vivere»]. – 1. In senso ampio, proprietà o condizione di sistemi materiali (i sistemi viventi, dagli organismi unicellulari a quelli pluricellulari più evoluti) [...] patria, morire per essa, in sua difesa: chi dirà de li Deci e de li Drusi, che puosero la loro v. per la patria? (Dante); salvare la v. a qualcuno, scamparlo da morte; gli deve la v., è sfuggito alla morte per suo merito; gli costò la v.; ci rimise ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre [...] di un reato. d. Conoscere e sentire intimamente: dà per li occhi una dolcezza al core, Che ’ntender no la può chi no la prova (Dante); Ove sia chi per prova intenda amore, Spero trovar pietà (Petrarca); in dolce atto d’amore, Che i. non può chi non è ...
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dantesco
dantésco agg. (pl. m. -chi). – Di Dante, che appartiene a Dante, o che concerne Dante: la poesia d.; le similitudini d.; studî d.; critica, bibliografia d.; filologia d., come materia specifica [...] ., enciclopedia d., ecc.; terzine d., di endecasillabi a rima incatenata. Anche, che imita Dante, che riecheggia il suo stile, che presenta alcuni caratteri proprî di Dante e della sua opera (forza espressiva, incisività, potenza d’immaginazione e di ...
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trasmutare
(ant. transmutare) v. tr. [dal lat. transmutare, comp. di trans- «trans-» e mutare «cambiare»], letter. – 1. Trasformare, mutare in altra forma, in altro aspetto: Taccia di Cadmo e d’Aretusa [...] le forme A cambiar lor matera fosser pronte (Dante); anche, trasfigurare, alterare l’espressione del volto sua madre più m’ami, Poscia che trasmutò le bianche bende (Dante), passando a seconde nozze, lasciò le bende vedovili per altra acconciatura ...
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Dantedi
Dantedì s. m. Denominazione ufficiale della Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, il 25 marzo di ogni anno. ♦ È giunto il momento di mettersi d’accordo e fissare d’imperio una Giornata [...] Giornata del 25. (Orizzonte Scuola.it, 24 marzo 2021, Comunicati stampa) • Oggi 25 marzo 2021 è la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, o meglio Dantedì, un nome che mi piace molto e che è anche un’altra parola d’autore. È stato infatti ...
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via2
via2 s. f. [lat. via, affine a vehĕre «trasportare»]. – 1. a. Spazio di uso pubblico, di larghezza più o meno limitata e di varia estensione in lunghezza, attraverso il quale si svolgono il transito [...] Fino alle scarpe avean dato la via (Giusti). Com. l’espressione in via, cammin facendo: Ma caddi in via con la seconda soma (Dante); essere in via, in cammino; anche fig., di cosa che si avvia a compimento: Tempo era omai da trovar pace o triegua Di ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: [...] la vista: io ti fiammeggio nel caldo d’amore ..., Sì che del viso tuo [= della tua vista, dei tuoi occhi] vinco il v. (Dante). 2. a. Nell’economia politica classica, con riferimento a un bene, si distingue tra il v. d’uso, cioè la capacità del bene ...
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per
pér prep. [lat. pĕr]. – Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dare luogo alle prep. articolate, raramente usate, pel (per il), pei o pe’ (per i), e ad altre, [...] una cosa o una persona in un suo movimento (compl. di moto per luogo): per altra via, per altri porti Verrai a piaggia (Dante); entrai per l’unico varco che c’era nella muraglia; la luce, l’aria che penetra per le fessure; una medicina che si prende ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza [...] che però ha anche un sign. diverso: v. leonino2); r. spezzata o franta, tra una parola e un gruppo di due parole (come, in Dante, pur lì - burli, in cui è diverso anche l’accento); r. ipermetra, tra una parola piana e una sdrucciola in cui la sillaba ...
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morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; [...] m., priva di movimento, stagnante: Tosto ch’io usci’ fuor de l’aura morta Che m’avea contristati li occhi e ’l petto (Dante), la buia e pesante aria infernale. Delle onde, lunghe e lente, senza schiuma: s’udiva soltanto il fiotto m. e lento frangersi ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...