die
s. m., invar. – Variante ant. e poet. di dì (giorno): tra l’ultima notte e ’l primo die (Dante); Come una larva del supremo die (Carducci). Anticam. fu in uso anche la variante dia, masch. o femm. ...
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pro die
〈… dìe〉 locuz. lat. (propr. «al giorno»), usata in ital. come avv. – Espressione usata talvolta nelle prescrizioni mediche o farmaceutiche: 20 milligrammi pro die. ...
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sine die
locuz. lat. (propr. «senza giorno [stabilito]»), usata in ital. come avv. – Espressione di uso com., in frasi come rimandare, rinviare sine die, col sign. di indefinitamente, a tempo indeterminato [...] (che potrebbe anche, come talora ironicam. si sottintende, non venire mai) ...
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oggi
òggi avv. [lat. hŏdie, da *ho diē (per hoc die) «in questo giorno»]. – 1. Nel giorno presente, cioè nella giornata solare a cui appartiene il momento in cui si parla: o. è domenica; o. è il 23 del [...] mese; quanti ne abbiamo o. (sottint. del mese)?; o. non mi sento bene; dovrei partire oggi. Nell’uso tosc., e anche di qualche altra regione, la parte del giorno che va dal mezzodì al tramonto, cioè il ...
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dienai'
dienaì’ interiez. – Invocazione marinaresca (abbrev. di Die n’aiti «Dio ci aiuti») documentata fin dal sec. 15°: Dienai’, Die n’aiti in mare e in terra (D’Annunzio). ...
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vangele
vangèle (o evangèle) s. f. pl. [dal lat. evangelia, pl. di evangelium «vangelo»]. – Antica forma di plur. di vangelo, limitata alla formula giurare alle sante V., o alle sante die V., per il [...] santo vangelo di Dio (lat. ad sancta Dei Evangelia): e così giurate a le sante die Vangele? (Sacchetti); io giuro alle sante Evangele Che ... ti farò della vita tapino (Pulci). V. anche guagnele. ...
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Singspiel
〈Sìṅšpiil〉 s. neutro ted. [comp. di Singen «canto» e Spiel «recitazione»], usato in ital. al masch. – Spettacolo teatrale di carattere leggero, favolistico o popolaresco, sorto e affermatosi [...] e parti cantate con accompagnamento orchestrale (affine in ciò alla francese opéra comique, all’inglese ballad opera, alla spagnola zarzuela), per il quale compose importanti capolavori, tra gli altri, W. A. Mozart (Die Entführung aus dem Serail ...
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stracciare
v. tr. [lat. pop. *extractiare, der. di tractus, part. pass. di trahěre «tirare»] (io stràccio, ecc.). – 1. a. Rompere e ridurre in brandelli un oggetto di carta o di stoffa; lacerare, strappare: [...] dolor che la stracciava (Leopardi). b. non com. Annullare, cancellare: la sentenza arbitrale stracciò quella del pretore e diè ragione a don Tano (Capuana). c. Battere, sconfiggere, superare nettamente, con indiscussa autorità: s. un avversario, gli ...
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trunco
s. m. (pl. -chi). – Variante letter. ant. di tronco2; è una forma rara, usata per es. dall’Ariosto in rima: Sciolto era l’elmo e disarmato il collo, Sì che lo tagliò netto come un giunco. Cadde, [...] e diè nel sabbion l’ultimo crollo Del regnator di Libia il grave trunco (Orl. Fur. XLII, 9). ...
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eurorealismo
s. m. Realismo nell’affrontare i problemi connessi con il processo di integrazione europea. ◆ il cancelliere Gordon Brown frena sui tempi [...] chiede un «eurorealismo» e almeno due anni [...] nel 2004. (Vanni Cornero, Stampa, 13 luglio 2001, p. 19, Economia) • Particolare anche la lettura della vicenda che fa «Die Welt», secondo il quale le dimissioni di [Renato] Ruggiero sono l’esempio di un crescente «eurorealismo», che è di gran parte ...
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Città capoluogo di circondario del dipartimento della Drôme, situata sulla riva destra del fiume Drôme, a 395 m. s. m., in una breve piana contornata da una cerchia di montagne, con circa 3300 ab., centro commerciale e industriale: nei suoi...
Welt, Die Quotidiano politico tedesco fondato ad Amburgo nel 1946 come giornale del governo inglese in Germania. Venuto meno dal 1950 il controllo degli Inglesi, nel 1953 fu acquisito dal gruppo editoriale Axel Springer insieme al giornale...