equidistante
agg. [dal lat. tardo aequidistans -antis, da aeque distans «ugualmente distante»]. – Avente uguale distanza, rispetto a un altro oggetto, da un punto o da un oggetto comune di riferimento: [...] di una progressione che si succedono a intervalli costanti (per es., i termini di una progressione aritmetica, in quanto la differenza tra un termine e il precedente è costante). Con usi fig.: mantenere una posizione di centro, e. tra due blocchi ...
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equidistanza
s. f. [der. di equidistante]. – La proprietà, la condizione di essere equidistante, sia di due o più punti da altro punto di riferimento comune, sia come rapporto o intervallo costante fra [...] punti di una circonferenza dal centro; e. tra due isoipse, tra due curve di livello successive (cioè la differenza di quota costante), in topografia. In usi fig., posizione imparziale, che non dimostra propensione, preferenza, parzialità: il governo ...
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orticonoscopio
orticonoscòpio (o òrticon) s. m. [comp. di orto- e iconoscopio]. – Tubo da ripresa televisiva, derivato dall’iconoscopio, a differenza del quale non dà luogo a fenomeni di emissione secondaria, [...] perché gli elettroni del fascio non urtano gli elementi del fotomosaico, e presenta una maggiore sensibilità e definizione dell’immagine; o. a immagine elettronica, il tubo da ripresa correntemente usato, ...
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microscopio
microscòpio s. m. [comp. di micro- e -scopio, termine coniato (sull’analogia di telescopio) dallo scienziato e accademico linceo J. Faber, nel 1625, per designare lo strumento inventato da [...] la struttura interna di un oggetto trasparente a debole contrasto (per es. una cellula vivente) convertendo in differenze di intensità le differenze di fase che si producono tra la luce che attraversa le parti interne (non omogenee) del campione e ...
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raccostare
v. tr. [comp. di r- e accostare] (io raccòsto, ecc.). – Con valore iterativo, riavvicinare (più com. riaccostare). Più frequente come intens. di accostare, e con lo stesso sign. di questo: [...] (Dante). Soprattutto in usi fig.: r. due suoni, due colori, anche per metterli a confronto, per rilevarne la differenza; in linguistica si usa, soprattutto nel part. pass., con riferimento a vocabolo che abbia subìto una modificazione fonetica o ...
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fluido
flùido agg. e s. m. [dal lat. fluĭdus, der. di fluĕre «fluire»]. – 1. agg. a. In fisica, stato f. (e meno com. corpi f., sostanze f.), denominazione che comprende sia lo stato liquido sia quello [...] aeriforme dei corpi, e che è caratterizzato, a differenza di quello solido, da una più o meno accentuata scorrevolezza delle particelle del corpo le une sulle altre. b. Nel linguaggio com., di sostanza, per lo più liquida, che ha le caratteristiche ...
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anelettrico
anelèttrico agg. [comp. di an- priv. e elettrico] (pl. m. -ci). – In elettrologia, termine con cui erano qualificati nel passato i conduttori, in quanto incapaci di elettrizzarsi per strofinio [...] se tenuti in mano, a differenza di quanto invece accade per gli isolanti (detti, in contrapp., idioelettrici). ...
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setaccio
setàccio (o stàccio) s. m. [lat. saetacium, der. di saeta «setola1»]. – 1. Arnese di uso domestico, costituito, nella forma più semplice, da un telaio di legno di forma cilindrica cui è fissato [...] da idrocarburi leggeri, separare idrocarburi diversi (soltanto gli idrocarburi lineari sono adsorbiti in quanto, a differenza di quelli ramificati o ciclici, possono entrare nelle cavità); trovano impiego anche come catalizzatori in operazioni ...
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ortocromasia
ortocromaṡìa s. f. [dal ted. Orthochromasie, comp. di ortho- «orto-» e gr. χρῶμα -ματος «colore»]. – In istologia, il fenomeno per il quale gli elementi dei tessuti (cellule, fibre del connettivo, [...] ecc.) si legano con le sostanze coloranti senza modificarne le caratteristiche tintoriali, a differenza di quanto accade nel più frequente fenomeno della metacromasia (v.). ...
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plafoniera
plafonièra s. f. [der. di plafond, plafone; cfr. fr. plafonnier (masch.)]. – Supporto con una o più lampade elettriche che, a differenza del lampadario, è applicato direttamente al soffitto [...] (per estens., anche quelli simili fissati alle pareti) di un ambiente; talvolta ha forma e disegno tali da costituire un elemento decorativo. Per analogia, lampada fissata al soffitto o sui montanti interni ...
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In matematica, il risultato dell’operazione di sottrazione.
Si chiama d. finita prima o brevemente d. prima di una funzione f(x), e si indica con il simbolo Δf(x), l’incremento da essa subito quando alla variabile indipendente x si dà l’incremento...
differenza
Fernando Salsano
In astratto significa il " differire " tra due o più elementi, come in Cv I XI 3 Sì come la parte sensitiva de l'anima ha suoi occhi, con li quali apprende la differenza de le cose in quanto elle sono di fuori...