peculiare
agg. [dal lat. peculiaris, der. di peculium «sostanze, proprietà»]. – 1. Singolare, particolare, proprio di una determinata cosa o persona (o di un insieme di cose o persone), oppure di una [...] al baricentro del sistema cui appartengono; velocità p. delle stelle, la velocità dovuta al loro moto peculiare. 2. Nel dirittoromano, che si riferisce al peculio: servo p., il servo che disponeva del peculio. ◆ Avv. peculiarménte, in modo peculiare ...
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via2
via2 s. f. [lat. via, affine a vehĕre «trasportare»]. – 1. a. Spazio di uso pubblico, di larghezza più o meno limitata e di varia estensione in lunghezza, attraverso il quale si svolgono il transito [...] vergine; cercava se tra quella sterpaglia ci fosse una via possibile; Ripresi via per la piaggia diserta (Dante); in dirittoromano, servitù di via (lat. servĭtus itinĕris, o assol. iter), servitù di passaggio, cioè facoltà di passare a piedi o ...
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pegasiano
pegaṡiano agg. [lat. Pegasianus]. – Relativo a persona di nome Pegaso. Senatoconsulto p., nella storia del dirittoromano, nome di due senatoconsulti dell’età di Vespasiano, dovuti, sembra, [...] all’iniziativa del giurista Pegaso (sec. 1° d. C.); il più importante dei due consentiva al fedecommissario di costringere l’erede ad accettare l’eredità, ma accordava a questo in compenso la quarta parte ...
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caduco
agg. [dal lat. caducus, der. di cadĕre «cadere»] (pl. m. -chi). – 1. Che è destinato a cadere. In partic.: a. In biologia, di organo naturalmente destinato a cadere e spesso ad essere sostituito [...] 2. fig. Che perisce presto, che ha breve durata, effimero: bellezza c.; O c. speranze, o penser folli! (Petrarca). Nel dirittoromano, beni c. (lat. bona caduca), quella parte di eredità che, alla morte del testatore, non passa a coloro ai quali egli ...
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soluzione
soluzióne s. f. [dal lat. solutio -onis, der. di solvĕre «sciogliere», part. pass. solutus]. – 1. a. Lo sciogliere, lo sciogliersi, l’essere sciolto, di una sostanza, solida o liquida, in un’altra, [...] dal 1941 mediante le deportazioni di massa e, soprattutto, i campi di concentramento con le camere a gas. 3. Nel dirittoromano (lat. solutio), pagamento, liberazione da un’obbligazione, da un debito e sim. Il sign. rimane tuttora in espressioni del ...
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digesto2
digèsto2 s. m. (anche digèsti pl., conforme all’uso lat.) [dal lat. digesta -orum, neutro pl. del part. digestus (v. la voce prec.), propr. «cose raccolte; raccolta ordinata (di giurisprudenza)»; [...] cfr. anche pandette]. – Raccolta sistematica di responsi e questioni di dirittoromano; per antonomasia, Digesto (in latino con titolo doppio, Digestum seu Pandectae), l’opera, divisa in cinquanta libri, compilata per disposizione dell’imperatore ...
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locazione1
locazióne1 s. f. [dal lat. locatio -onis, der. di locare «affittare»]. – Contratto bilaterale col quale una parte (locatore) si obbliga nei confronti di un’altra (conduttore o locatario) a [...] per cui una delle parti si obbliga a fare un lavoro per l’altra in cambio di una mercede pattuita (nel dirittoromano si distingueva invece una locatio operis e una locatio operarum, e anche la figura del locatore aveva, nei due contratti, funzioni ...
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quasi-matrimonio
(quasi matrimonio), s.m. Convivenza tra due persone simile all’unione matrimoniale. ◆ La loro convivenza, un quasi matrimonio, è fatta d’affetti ma resta scontrosa perché Ines è una [...] non può essere un’operazione per poi costruire qualcos’altro». (Corriere della sera, 17 marzo 2006, p. 8) • «L’antico dirittoromano, nella sua ferrea linearità, conosceva i contratti e i delitti. È a Bisanzio che la linearità viene sostituita dall ...
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sorte1
sòrte1 s. f. [lat. sŏrs sŏrtis]. – 1. Forza che regola o s’immagina regolare in modo imprevedibile le vicende umane, senza che la volontà degli uomini possa nulla contro di essa: la s. ha voluto [...] priego doni appresso a la mia morte (Boccaccio). Anche, il capitale che si dà o si riceve a frutto. 2. Nel dirittoromano di tarda età imperiale, era detto sorte (lat. sors) il terreno assegnato a un barbaro in seguito alla distribuzione di fondi per ...
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passo2
passo2 s. m. [lat. passus -us, der. di pandĕre «aprire, stendere», part. pass. passus; in origine, quindi, «apertura delle gambe nel camminare; spazio compreso in questa apertura», da cui «passo» [...] per le sfilate, presso talune milizie (per es., il p. romano già adottato nelle organizzazioni fasciste, e il p. dell’oca, come p. verso la libertà, verso il riconoscimento dei proprî diritti; fare un p. avanti in qualche cosa, acquistare vantaggio ...
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diritto romano in Dante
Filippo Cancelli
Tra le tesi opposte, entrambe esagerate, di chi vede in D. un giurista e di chi lo fa ignaro affatto delle fonti giuridiche - naturalmente per cognizione diretta, ché, come si sa, citazioni derivazioni...
Insieme delle norme giuridiche che regolavano la società romana antica. Il d.r. fu riordinato dall'imperatore Giustiniano nel Corpus iuris civilis. Le compilazioni di Giustiniano raccolsero l'eredità più importante del d.r., ma tali raccolte...