kippur
kippūr 〈kippùur〉 s. m., ebr. – Espiazione, rito di espiazione. In partic., il digiuno assoluto di 24 ore celebrato dagli Ebrei il decimo giorno di ogni anno (che, secondo il calendario ebraico, [...] ha inizio in autunno), in espiazione dei peccati commessi dal popolo (anticamente di queste colpe era simbolicamente investito un caprone, che era poi cacciato nel deserto) ...
Leggi Tutto
termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] d. Nel calendario liturgico, t. pasquale, il giorno che coincide con la 14a luna del «primo mese» del calendario liturgico ebraico e che cadeva nell’equinozio di primavera, o immediatamente dopo: al Concilio di Nicea (325) fu stabilito che la Pasqua ...
Leggi Tutto
trascrizione
trascrizióne s. f. [dal lat. transcriptio -onis, der. di transcribĕre «trascrivere», part. pass. transcriptus]. – 1. L’azione e l’operazione di trascrivere, il fatto di venire trascritto, [...] usuale per quella lingua o per quel dialetto: t. in caratteri latini o in alfabeto latino di un nome arabo, ebraico, russo (più propriam. traslitterazione) o di una scrittura ideografica (per es. cinese, giapponese; non com. romanizzazione); t. di un ...
Leggi Tutto
semitico
semìtico agg. [der. di semita, sul modello del ted. semitisch] (pl. m. -ci). – Relativo a un gruppo di lingue (accadico, fenicio, ebraico, aramaico, arabo, etiopico, ecc.), parlate da popolazioni [...] antiche e moderne dell’Asia sud- occidentale e dell’Africa settentrionale, che un passo biblico (Genesi 10, 21-31) fa discendere, per la maggior parte, da Sem figlio di Noè; per estens., relativo ai popoli ...
Leggi Tutto
traslitterare
(non com. translitterare) v. tr. [tratto da traslitterazione] (io traslìttero, ecc.). – Riscrivere un testo facendo uso di un sistema di scrittura diverso da quello originale: t. un testo [...] cirillico, ebraico, armeno, greco, ecc., nell’alfabeto latino (v. traslitterazione). ◆ Part. pres. traslitterante, nell’espressione alfabeto traslitterante, l’alfabeto secondo cui si trascrive. ◆ Part. pass. traslitterato, anche come agg.: un’ ...
Leggi Tutto
traslitterazione
traslitterazióne (meno com. translitterazióne) s. f. [dall’ingl. transliteration, comp. del lat. trans- «trans-» e littĕra «lettera» (dell’alfabeto)]. – Trascrizione di un testo secondo [...] un sistema alfabetico diverso dall’originale: t. di un testo cirillico (o greco, ebraico, arabo, ecc.) secondo un alfabeto di tipo latino. Per la traslitterazione dell’alfabeto greco, usato nei caratteri originali in questo Vocabolario, e degli altri ...
Leggi Tutto
shoah
〈šoà〉 s. ebr. (propr. «catastrofe, calamità»), usato in ital. al femm. – Termine col quale si fa riferimento allo sterminio del popolo ebraico durante il secondo conflitto mondiale; è vocabolo [...] a olocausto in quanto non richiama, come quest’ultimo, l’idea di un sacrificio inevitabile, ma non è accolto unanimemente dalla comunità ebraica, poiché alcuni settori tradizionalisti gli preferiscono la parola h̯urban (propr. «distruzione»). ...
Leggi Tutto
Maria
Marìa. – Nome proprio di donna, frequente nel mondo ebraico, forse di antica origine egiziana; in partic., nome della Madonna, madre di Gesù. Le tre Marie, Maria madre di Gesù, Maria di Cleofa [...] e Maria di Magdala, le quali accompagnarono Gesù al Calvario e ne piansero la morte; in senso fig., sembrare, parere le tre Marie, di un gruppo di persone meste, desolate, piangenti; ant., far Viva Maria, ...
Leggi Tutto
sceva
scevà s. m. [dall’ebr. shĕwā, der. di shaw «niente»]. – 1. Simbolo grafico ebraico che viene sottoscritto a un grafema consonantico e che denota assenza di vocale dopo la consonante soprascritta. [...] 2. In glottologia, termine (desunto dalla grammatica ebraica) col quale si indica una vocale di timbro indistinto (vocale neutra), di quantità ridotta, di scarsa sonorità e scarsa tensione articolatoria, graficamente rappresentata dai glottologi con ...
Leggi Tutto
paralipomeni
paralipòmeni s. m. pl. [dal lat. tardo paralipomĕna, adattam. del gr. παραλειπόμενα, neutro pl. del part. pres. passivo di παραλείπω «tralasciare»]. – 1. Propr., cose tralasciate, cose omesse. [...] , è il titolo attribuito, nella versione greca dei Settanta, a due libri dell’Antico Testamento (le Cronache del testo ebraico), probabilmente perché integrano o comunque confermano fatti e vicende narrati nei precedenti libri di Samuele e dei Re ...
Leggi Tutto
ebràico Lingua semitica appartenente al gruppo nord-occidentale, parlata anticamente in Palestina dal popolo ebreo. L'e. è affine al fenicio e al moabitico: anche l'alfabeto è di tipo fenicio, mentre la cd. scrittura 'quadrata' è molto più tarda....
ebraico
Angelo Penna
Pier Vincenzo Mengaldo
Lingua del gruppo semitico. Nella Bibbia è chiamata " lingua di Canaan " (Is. 19, 18) oppure " lingua giudaica " (Il Reg. 18, 26), ma già nel Nuovo Testamento (Ioann. 19, 17 e 20; Act. Ap. 21,...