endecasillaboendecasìllabo agg. e s. m. [dal lat. hendecasyllăbus, gr. ἑνδεκασύλλαβος, comp. di ἕνδεκα «undici» e συλλαβή «sillaba»]. – Nella metrica italiana, verso di undici sillabe (o, più propriam., [...] più brevi, quali il sonetto e la canzone (nella quale si alterna generalm. con il settenario). In tutti questi casi l’endecasillabo è legato al sistema delle rime; altrove, come nella tragedia in versi (Alfieri) o nel Giorno del Parini e nei Sepolcri ...
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rinterzare
v. tr. e intr. [der. di terzo] (io rintèrzo, ecc.). – 1. tr. a. letter. o raro. Triplicare, fare cioè tre (o anche più) strati, riferito soprattutto a scudi, corazze e altre armi di difesa: [...] italiana, in cui sono inseriti sei settenarî (dopo il primo, il terzo, il quinto, il settimo, il decimo, il tredicesimo endecasillabo), rimati ciascuno con l’endecasillabo precedente (per es., il sonetto di Dante Se Lippo amico se’ tu che mi leggi). ...
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saffico
sàffico agg. [dal lat. Sapphĭcus, gr. Σαπϕικός, der. di Σαπϕώ, Saffo] (pl. m. -ci). – 1. Relativo a Saffo, poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.), e alla sua opera: [...] Novecento (grazie al suo recupero da parte di Carducci e Pascoli), che cerca di riprodurre, con la successione di tre endecasillabi più un quinario o un settenario, la cadenza della strofe saffica greca. 3. Sinon. di lesbico: amori s.; pratiche s ...
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novenario
novenàrio agg. e s. m. [dal lat. novenarius «che consta di nove» (der. di novenus: v. novena)]. – Composto di nove parti: quasi esclusivam. nella locuz. verso n. (o assol. il n.), verso di [...] nove sillabe (o, più propriam., di nove «posizioni metriche»: v. endecasillabo), corrispondente per il ritmo a un decasillabo privo della prima sillaba, con accenti sulla 2a, 5a e 8a sillaba, usato in tempi recenti soprattutto da G. Pascoli (per es.: ...
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tmesi
tmèṡi s. f. [dal lat. tardo tmesis, gr. τμῆσις, der. di τέμνω «tagliare»]. – 1. In linguistica, e in partic. nella storia delle lingue classiche, distacco della preposizione dal verbo finito con [...] successivo, analogamente a quanto poteva accadere in greco tra due membri metrici uniti da sinafia (v.), per es. il terzo endecasillabo e l’adonio della strofe saffica. La tmesi si fa per solito fra due parti di una parola che siano etimologicamente ...
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quinario
quinàrio agg. e s. m. [dal lat. quinarius, der. di quini «a cinque a cinque», distributivo di quinque «cinque»]. – 1. agg. Formato da cinque elementi, o relativo a insiemi con cinque elementi. [...] verso q., o assol. quinario s. m., verso composto di 5 sillabe (o, più propriam., di 5 posizioni metriche: v. endecasillabo), con un solo accento principale sulla 4a, usato di solito con altri versi, talora anche da solo, spec. alternando un quinario ...
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cesura
ceṡura s. f. [dal lat. caesura (propr. «taglio», e nel lat. tardo «cesura metrica»), der. di caedĕre «tagliare», calco del gr. τομή]. – Nella metrica classica, pausa ritmica nel corso del verso, [...] forte del 4° metro). Per estens., nella metrica accentuativa moderna, la pausa nell’interno di un verso, che coincide con fine di parola (ha sede ora fissa, come nell’alessandrino classico francese, ora variabile, come nell’endecasillabo italiano). ...
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sede
sède s. f. [dal lat. sedes «sedia, seggio», poi «luogo di residenza, dimora, ecc.», corradicale di sedēre «stare seduto»]. – 1. Col sign. originario di «seggio» (raro anche nell’ital. ant.), solo [...] quale cade l’accento stesso; una parola con accento in prima, in seconda, in terza sede; le sillabe che, nel verso endecasillabo, sono sedi d’accento. d. Di cose materiali, il luogo in cui stanno abitualmente, o nel quale devono essere ricollocate ...
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blank verse
‹bläṅk vë′ës› locuz. ingl. (propr. «verso bianco», cioè senza rima; pl. blank verses ‹... vë′ësi∫›), usata in ital. come s. m. – È così chiamato il verso sciolto, decasillabo, della letteratura [...] inglese, derivato dall’endecasillabo sciolto dei cinquecentisti italiani; portato alla massima libertà e duttilità da Shakespeare, raggiunse il vertice della perfezione in Milton ed è rimasto tra le forme più usate. ...
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dodecasillabo
dodecasìllabo agg. [dal gr. δωδεκασύλλαβος, comp. di δώδεκα «dodici» e συλλαβή «sillaba»]. – Di dodici sillabe (o, più propriam., di dodici «posizioni metriche»: v. endecasillabo): verso [...] d. (o assol. dodecasillabo s. m.), verso della metrica italiana, detto anche senario doppio o accoppiato, perché formato di due senarî, di cui sempre piano il 1°, dopo il quale cade la cesura (Dagli àtrii ...
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Verso composto di 11 sillabe, il più importante e vario della tradizione poetica italiana per le sue molteplici soluzioni metriche (in base al numero degli accenti e delle pause); di largo impiego nel poema in terzine (Dante, che lo definì superbissimum...
endecasillabo
Ignazio Baldelli
Il verso dantesco, e in particolare l'e., ha attirato fortemente l'attenzione degli studiosi fino a spingerli a una serie d'importanti considerazioni sui rapporti più generali fra poesia e metro, fra ritmo e...