poverta
povertà s. f. [lat. paupertas -atis, der. di pauper -ĕris «povero»]. – 1. a. Genericam., la condizione di chi è povero, di chi cioè scarseggia delle cose necessarie per una normale sussistenza: [...] la propria p.; visse sempre in una p. onorata; non ho alcuna vergogna, anzi mi onoro della p. della mia famiglia (ErmannoRea); con riferimento a collettività: la p. degli abitanti di un paese (e analogam. p. di un paese, di un villaggio, ecc ...
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lumicino
s. m. [dim. di lume]. – Piccolo lume; lucerna (o candela o altro) che dà luce fioca: non riesco a leggere con questo l.; andava su e giù per la casa con un l. in mano; anche, punto luminoso [...] siamo ormai al lumicino, o quando si è arrivati alla fine, alla conclusione di qualcosa: mi aveva indotto infatti a un silenzio sempre più esteso anche sul resto della mia vita, riducendo al l. la mia capacità di comunicazione con lei (ErmannoRea). ...
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variegato
agg. [dal lat. tardo variegatus, part. pass. di variegare (v. variegare)]. – Colorato variamente, che presenta tinte diverse, disposte generalmente a strisce, a zone allungate; si dice soprattutto [...] emerge un quadro complesso e v. della situazione dell’azienda; tra i vicoli e i fondaci dei quartieri più degradati vive una sorta di poltiglia umana indistinguibile nelle sue v. componenti (ErmannoRea). ◆ Avv. variegataménte, in modo variegato. ...
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faction
s. f. inv. Genere narrativo che descrive personaggi storici e fatti realmente accaduti, collocandoli nella cornice di un romanzo. ◆ La storia narrata da [Ermanno] Rea [nel romanzo «La dismissione»] [...] potrebbe anche essere catalogata come «faction», un mix di «fiction» e «fact», di invenzione e realtà. È un «romanzo dell’ascolto», costruito in mesi di racconti, indagini, incontri, lettere, bivacchi ...
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stordire
v. tr. e intr. [prob. der. del lat. turdus «tordo»; cfr. l’uso fig. di tordo nel sign. di «balordo»] (io stordisco, tu stordisci, ecc.). – 1. tr. a. Causare la perdita, totale o parziale, delle [...] dodici ore al giorno; c’era in tutti come una gran voglia di stordirsi, di lasciarsi andare, di essere allegri (ErmannoRea). b. fig. Sbalordire, rendere attonito per la meraviglia: sono cose che stordiscono; era uno spettacolo da stordire. 2. intr ...
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plebaglia
plebàglia s. f. [der. di plebe], spreg. – La parte peggiore della plebe, o la plebe vista nei suoi aspetti peggiori: le grida, le intemperanze della p.; nei vicoli non si addensava soltanto [...] p. facinorosa e marciume umano ma anche uomini e donne di grande talento (ErmannoRea); con valore più chiaramente soggettivo: tutti gli altri, per lui, non sono che plebaglia. ...
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Rea, Ermanno. – Scrittore e giornalista italiano (Napoli 1927 - Roma 2016). Collaboratore di quotidiani e periodici, ha pubblicato una serie di opere ispirate spesso a fatti di cronaca vera nelle quali la volontà documentaria è sorretta da una...
Regista (n. S. Pietro, Magisano, 1945); dopo aver esordito con La città del sole (1973), libera biografia del filosofo T. Campanella, si è affermato come uno degli autori italiani più interessanti con Il piccolo Archimede (1979), tratto dal...