indiretto2
indirètto2 agg. [comp. di in-2 e diretto]. – 1. Non diretto, che non procede diritto ma subisce deviazioni o soste; più spesso, che giunge a un effetto attraverso operazioni intermedie o con [...] , misurazione i. (o assoluta, o derivata) di una grandezza, quella effettuata misurando altre grandezze di specie differente (per es., la misura della velocità media, ottenuta dividendo lo spazio percorso per il tempo impiegato a percorrerlo). h. Nel ...
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attributo
s. m. [dal lat. attributum, part. pass. neutro di attribuĕre «attribuire»]. – 1. a. Qualità o elemento che si riconosce come proprio ed essenziale di un oggetto: gli a. virili (s’intendono [...] restringe e precisa il significato esteso del sostantivo (per es.: il popolo francese, cioè non qualsiasi popolo ma solo solito precede quando esprime una qualità connaturata e costante (per es.: l’argentea luna, il biondo Tevere), o ha valore ...
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igroscopico
igroscòpico agg. [der. di igroscopia] (pl. m. -ci). – 1. In fisica e chimica, detto di sostanza che, esposta all’aria, è capace di assorbirne l’umidità, cioè l’acqua allo stato di vapore [...] i., quello che si compie in organi morti, in seguito a modificazioni dello stato d’imbibizione delle pareti cellulari (per es., nelle brattee dell’involucro delle carline, che si distendono con tempo umido); organo (o apparato) i., quello capace di ...
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loggia
lòggia s. f. [dal fr. loge «capanna, piccola stanza», che è il lat. tardo laubia, dato nei glossarî come equivalente del gr. σκηνή «tenda, padiglione», a sua volta dal franco *laubja «pergola, [...] gallerie a colonnati o arcate che si svolgono sopra al pianterreno intorno ai cortili dei conventi e dei palazzi rinascimentali (per es., le l. di Raffaello nei palazzi vaticani), e alcuni portici pubblici destinati a uso civico (come la l. dei Lanzi ...
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sensibilita
sensibilità s. f. [dal lat. tardo sensibilĭtas -atis, der. di sensibĭlis «sensibile»]. – 1. Capacità, attitudine a ricevere impressioni attraverso i sensi. In partic.: a. In psicologia, la [...] s. del dente al freddo, al caldo (in conseguenza, per es., di una carie), ecc. 2. Sensitività, particolare attitudine a risentire in azione o comunque a modificarne lo stato; si parla così, per es., di s. di un’autovettura allo sterzo, al freno; di s ...
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scherzo
schérzo s. m. [der. di scherzare]. – 1. a. L’atto, il fatto di scherzare, di parlare cioè o di fare qualcosa mostrando di volersi divertire e di non dare alle parole o alle cose il significato [...] impegnato, satirico; il termine è usato più spesso come titolo generico che non per caratterizzare o definire un genere: così, per es., amò chiamare le sue poesie G. Giusti (cfr. anche i versi del suo «Sant’Ambrogio»: Vostra Eccellenza, che mi sta in ...
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lana
s. f. [lat. lana]. – 1. a. Fibra naturale costituita di sostanza proteica (cheratina), che si ricava dal vello di pecora e di montone o da quello di altri ruminanti: l. caprina, l. vigogna, l. di [...] pelo che si formano sotto al letto o sotto i mobili, e sim. b. Il fitto pelo che ricopre alcuni organi vegetali (per es., le foglie che circondano l’infiorescenza della stella alpina). c. L. d’acciaio, acciaio ridotto in fili sottilissimi con cui si ...
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prossimo
pròssimo agg. e s. m. [dal lat. proxĭmus, superl. di prope «vicino»]. – 1. Molto vicino (nello spazio), che si trova a brevissima distanza: l’albergo è p. alla stazione; siamo p. alla meta; [...] ) o un fatto anche lontano ma i cui effetti durano tuttora o che sia comunque posto in relazione col presente (per es.: l’America è stata scoperta da Cristoforo Colombo). Per il trapassato p., v. trapassato. 3. estens. a. Diretto, immediato, in poche ...
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uscita
s. f. [der. di uscire]. – 1. a. L’atto di uscire, di andare o venire fuori da un luogo chiuso o considerato come tale: l’u. degli scolari dalla scuola, l’u. degli impiegati dall’ufficio; l’u. [...] ; stadio d’u. di un apparecchio a più stadî (per es. un radiotrasmettitore), quello al quale fanno direttamente capo i morsetti d In altri casi il termine sta per grandezza d’u. (per es.: l’u. di questo trasduttore è una tensione alternata modulata d’ ...
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cambio
càmbio s. m. [der. di cambiare]. – 1. a. Permuta di una cosa con un’altra: fare, proporre, accettare un c.; rendere il c., contraccambiare; dare, ricevere in c., fare a cambio. b. In partic., [...] delle divise stesse in termini di moneta nazionale e viceversa: per es., c. dollaro-euro, quantità di euro che si deve pagare ufficialmente a prezzi diversi in due differenti mercati (per es., transazioni commerciali e movimento dei capitali); c. ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...