lama1
lama1 s. f. [dal fr. lame, che è il lat. lamĭna «lamina»]. – 1. a. La parte principale di un utensile destinato a tagliare e avente quindi un bordo (talora anche tutti e due) molto affilato: la [...] tornare a danno di chi la promuove; prendere il coltello per la l. (o per la punta), dimostrare di non avere esperienza nel trattare affari o nel trattare con persone, quindi agire a proprio svantaggio. Con altri usi fig., nel linguaggio com. o ...
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in corpore vili
〈iṅ kòrpore ...〉 locuz. lat. (propr. «su un corpo senza importanza»). – Espressione usata, per lo più scherz., a proposito di esperienze arrischiate o che comunque possano riuscire dannose [...] per chi le subisce. È propriam. la forma abbreviata della frase faciamus experimentum in corpore vili («facciamo esperienza [di un medicamento] ecc.»), frase che nel ’5oo sarebbe stata pronunciata da alcuni medici italiani in consulto tra loro al ...
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sagace
agg. [dal lat. sagax -acis, der. di sagire «avere buon fiuto»], letter. – 1. Di cane che ha odorato fine, che è abile nel seguire e nel ritrovare, guidato dall’odorato, la selvaggina: E qual s. [...] della sua avara donna (Boccaccio); analogam.: prevedere con s. intuito; Ma che non può s. ingegno e molta D’anni e di casi esperïenza? (Parini). b. Di ciò che è detto o fatto con sagacia: una risposta s.; un piano s.; trarre s. deduzioni. Meno com ...
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cicatrice
s. f. [dal lat. cicatrix -icis]. – 1. Tessuto di guarigione delle soluzioni di continuo e delle perdite di sostanza di tessuti sia animali sia vegetali; più comunem., segno che rimane sulla [...] e ritardando ad arte la rimarginazione, praticata da alcune popolazioni primitive. 2. fig. Segno lasciato nell’animo da un’esperienza dolorosa: di ogni dolore rimane una c.; il ricordo di quel triste episodio stava attenuandosi, ma egli ne portava ...
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saggezza
saggézza s. f. [der. di saggio1]. – L’essere saggio; capacità di seguire la ragione nel comportamento e nei giudizî, moderazione nei desiderî, equilibrio e prudenza nel distinguere il bene e [...] il male, nel valutare le situazioni e nel decidere, nel parlare e nell’agire, come dote che deriva dall’esperienza, dalla meditazione sulle cose, e che riguarda soprattutto il comportamento morale e in genere l’attività pratica: una persona di grande ...
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raccertare
v. tr. [der. di certo1, col pref. ra-] (io raccèrto, ecc.). – Forma intens. di accertare, quindi far certo con più forza, confermare: l’esperienza mi raccerta nella mia convinzione; come rifl. [...] o intr. pron., raccertarsi, acquistare ferma certezza: A guisa d’uom che ’n dubbio si raccerta (Dante); Pur nel tristo pensier non si raccerta (T. Tasso) ...
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saggio1
sàggio1 agg. [dal fr. sage, che è il lat. *sapius, der. di sapĕre «avere senno»] (pl. f. -ge). – 1. a. Riferito a persona, che è dotato di saggezza, che ha e rivela, nel comportamento, nel giudicare [...] , moderazione, equilibrio intellettuale e spirituale, e una conoscenza delle cose acquisita soprattutto con la riflessione e l’esperienza: un vecchio s.; è un amministratore molto s.; essere, mostrarsi s.; la conoscenza degli uomini e del ...
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cool jazz
‹kùul ǧä∫› locuz. ingl. (propr. «jazz freddo»), usata in ital. come s. m. – Stile di jazz, affermatosi nel 1949, sulla precedente esperienza dello stile be-bop; è caratterizzato da una più [...] raffinata concezione armonica e dalla ricerca di sonorità diafane e rarefatte, nonché da una accentuata tendenza verso l’atonalismo e la dodecafonia, con influssi della musica europea del ’600 e ’700 e ...
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castrare
v. tr. [lat. castrare]. – 1. a. Togliere a un animale, maschio o femmina, gli organi della riproduzione, o determinarne in altro modo l’atrofia, per renderlo più mansueto o più adatto all’ingrassamento: [...] , un’aspettativa, un’esigenza, o impedisce l’espletamento di una funzione, di un’attività, e sim.: avere una situazione familiare castrante; è stata per lui un’esperienza castrante. ◆ Part. pass. castrato, anche come agg. e s. m. (v. la voce). ...
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teorema
teorèma s. m. [dal lat. tardo theorēma, gr. ϑεώρημα (propr. «ricerca, meditazione», der. di ϑεω-ρέω «esaminare, osservare»)] (pl. -i). – 1. Nella cultura classica e medievale, la «visione» sensibile [...] o intellettiva e il relativo oggetto, soprattutto nell’ambito dell’esperienza contemplativa; più generalm., dottrina o insieme di dottrine proprie di un determinato ambito o di una determinata disciplina (spec. l’astrologia). In partic., nell’etica, ...
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Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), e l’ e. interna, o percezione dei...
esperienza
Alessandro Niccoli
Il vocabolo ricorre 16 volte nel Convivio e 10 nella Commedia.
Nella sua accezione più generale, D. lo usa con il significato di " conoscenza diretta ", personalmente acquisita mediante l'osservazione, la consuetudine...