volonta
volontà (ant. volontade e volontate) s. f. [lat. voluntas -atis, dal tema vol- delle forme volo, volui di velle; v. volere2]. – 1. La facoltà e la capacità di volere, di scegliere e realizzare [...] fiacca, incerta; il problema della v. nel pensiero filosofico antico e moderno; l’alta valutazione cristiana della v. (v. volontarismo); dichiarazione che, in contrapp. alla dichiarazione di conoscenza, ha un contenuto precettivo in quanto è ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante [...] una tendenza dellafilosofia contemporanea che, a partire dalla crisi dei sistemi filosofici e ideologici tradizionali pensare, ciascuna delle rappresentazioni che nascono nella mente dell’uomo e attraverso la quale egli acquista conoscenza di fatti ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente [...] perfezionarsi in qualche conoscenza; si vede che gli manca la s., che non ha le conoscenze teoriche e pratiche esistenzialista, in filosofia; s. metodica, s. pneumatica (v. pneumatico1), s. salernitana, in medicina; s. classica, s. dell’esegesi, s. ...
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internare
v. tr. [der. di interno] (io intèrno, ecc.). – 1. a. non com. Mettere, spingere nella parte più interna, far penetrare addentro: i giardinieri ... amano d’internar sempre più [la radice] nel [...] (Manzoni); internarsi in un pensiero, nella meditazione, nella speculazione, nell’esame di un argomento, nella conoscenza di un problema, nello studio dellafilosofia. c. Raro, di attore e d’altri, col sign. di immedesimarsi: internarsi nella parte ...
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solipsismo
s. m. [dal lat. mod. solipsismus (Kant), comp. del lat. solus «solo» e ipse «stesso»]. – 1. In filosofia, atteggiamento di chi risolve ogni realtà in sé medesimo, o dal punto di vista pratico [...] , individuale, come fondamento di ogni forma di conoscenza: inizialmente connesso all’idealismo soggettivo, cioè alla della «cosa in sé»; il suo completo superamento avviene solo nell’ambito dell’idealismo oggettivo, in quanto posizione filosofica ...
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ontologico
ontològico agg. [der. di ontologia] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la conoscenzadell’essere (nel sign. filosoficodella parola), della realtà, dell’oggetto in sé: concezioni o.; analisi [...] d’Aosta (1033 o 1034 - 1109) e subito contestato da Gaunilone, ha avuto varia fortuna nella filosofia medievale e moderna. 2. Nella storia della medicina, è stata denominata patologia o., dal patologo ted. Rudolf Virchow (1821-1902), la patologia ...
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introduzione
introduzióne s. f. [dal lat. introductio -onis]. – 1. a. L’azione d’introdurre, di mettere o portare dentro: i. di una sonda nell’esofago; il distributore automatico funziona con l’i. di [...] nuovi; i. di importanti riforme; l’i. dell’allevamento del baco da seta in Europa avvenne intorno guida all’apprendimento, alla conoscenza, alla pratica di qualche cosa allo studio del latino; i. alla filosofia, alla critica filologica; i. alla vita ...
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specificazione
specificazióne s. f. [dal lat. mediev. specificatio -onis, der. del lat. tardo specificare «specificare»]. – 1. Lo specificare e l’essere specificato; indicazione esplicita, descrizione [...] ital., di: il maestro dei bambini). 4. Nella filosofia kantiana, legge (trascendentale) della s., regola con cui la ragione (in quanto ogni differenza delle differenze minori, secondo un procedimento volto a sviluppare la conoscenza dall’universale ...
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uso2
uṡo2 s. m. [lat. usus -us, der. di uti «usare», part. pass. usus]. – 1. a. Il fatto di usare, di servirsi di una cosa (raram. di una persona) in modi e per scopi particolari: l’u. moderato del vino [...] per mio u. personale; storia dellafilosofia a uso dei licei, edizioni di classici a uso dell’infanzia, compilate con criterî tali con l’u.; l’u. perfeziona molto spesso la conoscenza teorica; letter., non com., pratica acquisita con l’esercizio ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] a chimerico), quindi anche pratico, utile: conoscenza p., certezza p. (e sostantivato, positivistico, in alcune locuz.: filosofia p., il positivismo (nel aumento del prezzo del carburante; quelle descrizioni dell’avvenire, chiare e p. come quelle del ...
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