uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene [...] , l’u. del medioevo, l’u. del Rinascimento, il tipo d’uomo o gli uomini che vissero in quell’età; dice lo Filosofo che l’u. naturalmente è compagnevole animale (Dante); i diritti dell’u., in una comunità politica; l’u. economico, traduz. dell ...
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transazione
transazióne s. f. [dal lat. tardo transactio -onis, der. di transigĕre, part. pass. transactus: v. transigere]. – 1. a. In diritto civile e amministrativo, accordo concluso tra le parti di [...] e che si svolge quindi secondo una dinamica propria; è un concetto moderno (introdotto negli anni ’40 del Novecento dal filosofo J. Dewey e dallo psicologo M. Bentley), che si contrappone a quello di interazione, e ha trovato originali applicazioni ...
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metafisico
metafìṡico agg. e s. m. [der. di metafisica] (pl. m. -ci). – 1. agg. Nel linguaggio filos., che concerne la metafisica (intesa come scienza della realtà assoluta) o è proprio di essa: problemi [...] opera di G. De Chirico (1888-1978), il quale, influenzato dalle teorie artistiche di A. Böcklin e dalle dottrine filosofiche di A. Schopenhauer, fu iniziatore e teorico di un’arte volta a creare suggestioni fantastiche e oniriche con l’accostamento ...
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panlogismo
s. m. [dal ted. Panlogismus, comp. di pan- e del gr. λόγος inteso nel senso di «principio di razionalità»]. – Nel linguaggio filos., termine coniato dal filosofo ted. J. E. Erdmann (1805-1892) [...] per designare l’idealismo assoluto di Hegel in quanto esso «non pone nulla di reale se non la ragione», risolvendo quindi la realtà – e ogni finitezza – in una razionalità che è svolgimento di sé. Il termine ...
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apeiron
àpeiron s. m. [traslitt. del gr. ἄπειρον, agg. neutro, «illimitato, indeterminato»]. – Termine con cui il filosofo Anassimandro designa il principio (ἀρχή) ingenerato e imperituro, da cui ogni [...] definita realtà particolare deriva e in cui si dissolve alla fine di ogni ciclo cosmico ...
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rancido
ràncido agg. [dal lat. rancĭdus, der. di rancere «essere rancido»]. – 1. Di olio, di sostanze grasse (o di cibi, soprattutto crudi, contenenti sostanze grasse) che hanno subìto un processo di [...] , stantìo, sorpassato; sempre con intonazione spreg.: usanze, parole r.; non mi parlare di queste r. teorie; scrittore, filosofo r., che usa un modo di scrivere, che sostiene teorie, del tutto sorpassati. Come semplice rafforzamento spreg.: una ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi [...] archeologici, ecc., illustrando loro le opere d’arte; più genericam., fare da c., fare da guida, per cortesia o amicizia. 2. Titolo, o denominazione generica, di libri che illustrano opere d’arte (dal ...
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kantismo
s. m. [dal nome del filosofo I. Kant (v. kantiano)]. – Il complesso delle dottrine e dei principî filosofici di I. Kant e di chi comunque ne prosegue la tradizione e gli indirizzi; è in genere [...] sinon. di criticismo ...
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teodicea
teodicèa s. f. [dal fr. théodicée (comp. del gr. ϑεός «dio» e δίκη «giustizia»), introdotto dal filosofo ted. G. W. Leibniz con il titolo del suo libro Essais de théodicée (1710)]. – Termine [...] filosofico che, dopo il significato originario di «giustificazione di Dio» con il quale fu creato da Leibniz, si è svolto nel Settecento e nell’Ottocento in quello di «trattazione del problema di Dio nei suoi rapporti con il mondo e l’uomo», e anche ...
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calcolo1
càlcolo1 s. m. [dal lat. calcŭlus, propr. «pietruzza» (cfr. càlcolo2), attrav. il sign. di «gettone per fare i conti»]. – 1. a. Successione più o meno lunga di operazioni atte a fornire la soluzione [...] scambio ed è ispirata al principio del minimo costo e della massima utilità. b. C. morale, nella terminologia del filosofo J. Bentham (1748-1832), il calcolo del valore dei piaceri derivanti da possibili azioni, che ogni individuo, e particolarmente ...
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filosofo
Termine esclusivo della prosa e, tranne due occorrenze della Vita Nuova, sempre ricorrente nel Convivio. L'uso è nel senso proprio di " chi professa la filosofia ".
L'etimologia e le caratteristiche del vero f. sono esposte da D....
Origene filosofo
Origene
Filosofo neoplatonico, discepolo di Ammonio Sacca. L’ipotesi secondo la quale sarebbe da identificarsi con l’O. padre della Chiesa è stata dimostrata priva di fondamento da K.O. Weber (1917). Trattando del rapporto...