ciccidino
(cicidino), s. m. e agg. Appartenente o sostenitore del Centro cristiano democratico; a esso relativo. ◆ Un problema fonetico ancora maggiore pongono le altre due formazioni cattoliche del [...] gennaio 2000, p. 8, Politica) • Scrisse una volta Marco Follini, in veste di politologo, che la dc era finita, ma i democristiani niente affatto. Bene: questo Michele Iorio, trionfatore del Molise ritornato bianco, testimone della più incredibile e ...
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tumultuario
tumultüàrio agg. [dal lat. tumultuarius, der. di tumultus «tumulto»], letter. – Che è fatto o condotto in gran fretta, in modo confuso e con grande disordine: combattimenti t.; un assalto [...] t., decisione, risoluzione t.; provvedimenti t.; finita che fosse alla meglio quella t. operazione (Manzoni). In partic., esercito t., messo insieme con molta rapidità e quindi senza il necessario addestramento: accozzare un esercito t.; con ...
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accollatura
s. f. [der. di accollare]. – 1. Aderenza dei vestiti al collo; più com., la parte superiore della veste accollata: non mi piace l’a. di questo vestito; un soprabito difettoso nell’a.; portava [...] una camicetta di seta nera, finita all’a. sotto il mento ed ai polsi da un rigo bianco (Palazzeschi). 2. In veterinaria, lesione da compressione causata dal giogo nella nuca o nel garrese dei bovini. 3. In viticoltura, ripiegatura del fusto di ...
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pneumoidatogeno
pneumoidatògeno agg. [comp. di pneumo-1 e idatogeno]. – In petrografia, di azione o fenomeno, comprendente l’insieme dei processi di tipo pneumatolitico e idrotermale che si svolgono [...] durante la consolidazione di una massa magmatica nel periodo postvulcanico o posteruttivo, cioè dopo che è finita la cristallizzazione dei minerali a spese della massa fusa. ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in [...] , che invece lo ritiene diverso dai corpi (di cui pertanto non costituisce né la materia né la forma), in quanto entità finita che li contiene e ne influenza il movimento, secondo la teoria dei luoghi naturali (alto e basso, avanti e indietro, destra ...
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stringa2
stringa2 s. f. [dalla voce prec., come calco lessicale e semantico dell’ingl. string]. – Nel linguaggio scient., serie, sequenza o successione di elementi di uno stesso tipo. In partic.: 1. [...] di un determinato ordine (fonemi, morfemi, sintagmi, ecc.). 2. In informatica e nello studio di linguaggi logici, sequenza finita di caratteri alfanumerici registrata in memoria o in un altro supporto (nastro, disco, ecc.), che rappresenta dati in ...
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prevedere
prevedére v. tr. [dal lat. praevidere, comp. di prae- «pre-» e videre «vedere»] (fut. prevedrò o prevederò; condiz. prevedrèi o prevederèi; per il resto, coniug. come vedere). – 1. Conoscere [...] p. che cosa accadrà adesso; era da p. (o da prevedersi), si poteva facilmente immaginare: era da p. che sarebbe finita così. Talvolta, ritenere probabile: per domani si prevede tempo brutto; dopo quello che è successo, prevedo che sarà di malumore. 2 ...
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malamente
malaménte avv. [der. di malo]. – Sinon. dell’avv. male, di uso più limitato ma, spesso, più efficace ed espressivo, per indicare soprattutto un modo sbagliato o non giusto, non opportuno o [...] ridurre m. qualcuno, in cattive condizioni fisiche (percuotendolo o ferendolo), e analogam., di un malato, è ridotto proprio m.; se continua così, finirà m., farà una brutta o una cattiva fine; un’iniziativa, un’impresa finita m., con esito negativo. ...
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cardinale1
cardinale1 agg. [dal lat. cardinalis, der. di cardo -dĭnis «cardine»]. – 1. Che fa da cardine, principale: una verità c.; le idee c. di una teoria; i principî c. di un sistema; fissare i punti [...] vulg. eloquentia I, 18). 2. Numeri c., in matematica, i numeri che indicano la quantità di oggetti di un insieme finito (1, 2, 3,... 10,... 20, ecc.), a differenza dei numeri ordinali, che rappresentano la posizione degli oggetti in una successione ...
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guerra
guèrra s. f. [dal germ. werra]. – 1. Conflitto aperto e dichiarato fra due o più stati, o in genere fra gruppi organizzati, etnici, sociali, religiosi, ecc., nella sua forma estrema e cruenta, [...] ); essere, entrare in g.; andare in g., tornare dalla g.; condurre, guidare, dirigere la g.; finire, vincere, perdere la g.; lo scoppio, l’inizio, il termine d’una g.; a g. finita; in tempo di g., nel periodo in cui essa è, o era, in atto; in caso di ...
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finita
Bruno Basile
. Il termine, con il valore di " fine ", " morte " (per cui v. FINIRE), compare due volte, solo nelle Rime: LXXXIX 9 Destinata mi fu questa finita / da ch'un uom convenia esser disfatto, / perch'altri fosse di pericol...