schiacciaforaggi
s. m. [comp. di schiacciare e foraggio]. – Macchina agricola (detta anche schiacciatrice), generalm. trainata da un trattore, usata per accelerare e rendere uniforme il processo di essiccamento [...] del foraggio sul campo, che preleva appena falciato facendolo quindi passare tra due rulli orizzontali rotanti che schiacciano e piegano gli steli più grossi, e scaricandolo poi nuovamente sul terreno. ...
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trifoglio
trifòglio s. m. [lat. trifŏlium, comp. di tri- «tre» e folium «foglia»]. – 1. a. Nome di piante leguminose papiglionacee delle regioni temperate e subtropicali, appartenenti al genere Trifolium, [...] , molto diffuso allo stato spontaneo e coltivato in gran parte del mondo perché produce ogni anno 3 o 4 tagli di ottimo foraggio; t. ibrido o svedese (T. hybridum), con fiori rosa pallido, adatto ai climi freddi e perciò poco coltivato in Italia; t ...
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erba
èrba s. f. [lat. hĕrba]. – 1. a. Nome generico di ogni pianta bassa che, nella parte aerea, abbia consistenza molle e non faccia fusto legnoso; le erbe, dette anche, in botanica, piante erbacee, [...] in cucina; e. fini, traduz. poco com. del fr. fines herbes (v.); erbe da pascolo, le piante erbacee usate come foraggio (erba medica, trifoglio rosso, ecc.); mal’erba o malerba, qualsiasi erba inutile o nociva al seminato (anche in senso fig.: v ...
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erbaio
erbàio s. m. [der. di erba]. – 1. Luogo pieno di erbe; più com., luogo dove non crescono che erbacce. 2. Coltivazione foraggera (detta anche ferrana) che non occupa un intero anno agrario, ma [...] trova posto fra una coltura e l’altra della rotazione; e. estivi, quelli che si seminano in primavera e danno il foraggio verde nell’estate (mais, sorghi, ecc.); e. vernini, quelli che si seminano al principio d’autunno e danno la raccolta sul finire ...
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trinciaforaggi
s. m. [comp. di trinciare e foraggio]. – Macchina agricola, azionata a mano o a motore, usata per tagliare in pezzi minuti il fieno, la paglia e in genere ogni sorta di foraggio, con lo [...] scopo sia di renderlo più digeribile al bestiame, sia di facilitare il mescolamento di qualità diverse ...
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biada
s. f. [lat. mediev. blada, plur. collettivo di bladum «prodotto dei campi», voce di origine franca]. – 1. Nome generico dei cereali usati come foraggio per le bestie: particolarmente, in Toscana [...] e nelle regioni subalpine, l’avena coltivata (mentre col nome di b. selvatica viene indicato il forasacco): dare la b. ai cavalli. Fig., region., dare la b. a qualcuno, sconfiggerlo clamorosamente, o essere ...
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medica1
mèdica1 agg. e s. f. [dal lat. class. Medĭca (herba), gr. Μηδική (πόα) «erba della Media»]. – Pianta perenne delle leguminose papiglionacee (Medicago sativa), detta più comunem. erba medica e [...] , fusti eretti, foglie composte trifogliate, fiori di colore variabile fra il violetto-turchino e il celeste biancastro, e legumi avvolti a spirale; è una pianta largamente coltivata nei climi temperato-caldi, perché dà un foraggio di ottima qualità. ...
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medicagine
medicàgine s. f. [italianizzazione del lat. scient. Medicago, der. del lat. class. Medĭca (herba): v. medica1]. – Genere di piante leguminose papiglionacee, con una cinquantina di specie della [...] : sono erbe quasi tutte annue, simili ai trifogli, con fiori per lo più gialli e legumi avvolti a spirale, spesso muniti di appendici di vario sviluppo; molte sono utili nei pascoli, qualcuna è coltivata per foraggio (come, per es., l’erba medica). ...
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vagantivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo vacantivus, der. di vacare: v. vacare; nelle accezioni specifiche ha sentito l’influenza semantica di vagante]. – Parola diffusa in alcuni dialetti (Italia merid. [...] esercitato, in tempo di transumanza, dalle greggi migranti sulle prode dei fossi, sui cigli delle strade, o utilizzando residui di foraggio o di pascoli altrui. b. Pesca v., pesca vagante (per es. quella dei giovani tonni), fatta nel mare con reti ...
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albergheria
albergherìa (ant. albergarìa) s. f. [dal lat. mediev. albergaria, der. di albergum: v. albergo]. – 1. ant. Luogo dove si alberga, dove si prende alloggio; fare a. in un luogo, albergarvi, [...] prendervi alloggio o esservi alloggiato. 2. Con accezioni storiche: a. Contribuzione indiretta di viveri, foraggio e alloggio, prestata nel medioevo, in Italia e altrove, dalle città e dai borghi al re, a signori feudali, a dignitarî civili ed ...
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Qualsiasi sostanza che serve di alimento al bestiame domestico. I f. sono prodotti per la maggior parte direttamente dalle coltivazioni, in minor misura derivano dai residui delle industrie agrarie o altre. Si possono distinguere diverse categorie:...
FODRO (dal longob. fōdr "foraggio")
Pier Silverio Leicht
Durante l'Alto Medioevo era così chiamato il diritto che avevano gli ufficiali pubblici e il sovrano, che si fossero recati in un paese per le loro funzioni, di farsi dare dalle popolazioni...