numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni [...] es., 6 (= 1 + 2 + 3), che è il più piccolo; n. frazionarî, i numeri che si esprimono con una a coefficienti interi: si distinguono una teoria elementare dei n., e una teoria analitica dei n., che si avvale della teoria delle funzioni di variabile ...
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equazione
equazióne s. f. [dal lat. aequatio -onis, der. di aequare «uguagliare»]. – Propr., uguaglianza, uguagliamento, pareggiamento. Il termine, raro con uso generico (si adopera tuttavia, a volte, [...] , equazione algebrica in piùvariabili in cui i termini hanno tutti lo stesso grado. E. differenziale, legame tra una o piùfunzioni incognite e una o più delle loro derivate (parziali, se le variabili indipendenti sono più d’una); a seconda che tale ...
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funzionefunzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso [...] la circonferenza che varia col variare del raggio); più precisamente, si dice che una quantità y (variabile dipendente) è funzione di un’altra quantità x (variabile indipendente) se esiste una legge che a ogni x fa corrispondere un unico valore di y ...
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hessiano
〈e-〉 agg. [der. del nome del matematico ted. L. O. Hesse (1811-1874)]. – Curva h. (o hessiana s. f.), per una data curva algebrica piana, è la curva algebrica luogo dei punti doppî delle polari [...] s. m.), cioè il determinante della matrice (matrice h.) formata dalle derivate parziali seconde di una funzione f di n variabili. Determinanti hessiani intervengono in modo essenziale in problemi di massimo e minimo di funzioni di piùvariabili. ...
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variabilevariàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo [...] costanti si usano per lo più le prime lettere dell’alfabeto: a, b, c; con sign. in un certo senso intermedio fra variabile e costante è usato anche il termine parametro); più precisamente, con riferimento a una funzione, si parla di v. indipendente ...
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indipendenza
indipendènza s. f. [der. di indipendente]. – 1. Condizione di chi o di ciò che è indipendente, riferito sia a stato o nazione, sia a persona, sia a cose, fatti, ecc.: i. politica, economica, [...] Con riferimento a persone variabili, quando le funzioni del sistema non sono legate da una relazione funzionale identicamente soddisfatta (valida cioè per qualsiasi scelta dei valori delle variabili); i. algebrica, di più quantità, ovvero di più ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in [...] a 2n dimensioni, utilizzato per rappresentare lo stato, il quale è definito da n variabili è stato generalizzato in più modi, dando origine apiù strutture geometriche e algebriche distanza): per es., s. di funzioni; nel calcolo delle probabilità, s. ...
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differenziale
agg. e s. m. [der. di differenza]. – 1. agg. a. Delle differenze, che tien conto delle differenze, che stabilisce o intende stabilire una differenza: pretendere, ottenere, concedere un [...] eventuali correlazioni tra due o piùvariabili (per es., razza e intelligenza); dazio d., dazio a carattere discriminatorio che si applica cingolati, con funzioni di sterzo. b. In matematica: d. (o d. primo) per una funzione di una variabile che sia ...
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nomografia
nomografìa s. f. [comp. di nomo- e -grafia; cfr. il gr. νομογραϕία «redazione di leggi, legislazione»]. – 1. Termine usato dal filosofo R. Ardigò (v. la voce prec.) per indicare la descrizione [...] ’umanità, quali si trovano professate nelle varie regioni del mondo. 2. In matematica e nelle sue applicazioni, il complesso di teorie e di tecniche atte a fornire rappresentazioni grafiche di funzioni di piùvariabili, chiamate nomogrammi o abachi. ...
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probabilita
probabilità s. f. [dal lat. probabilĭtas -atis]. – 1. Carattere di ciò che è probabile; condizione di un fatto o di un evento che si ritiene possa accadere, o che, fra più fatti ed eventi [...] e più in generale variabili aleatorie, cioè le grandezze il cui valore, assunto in successive determinazioni, non è univoco, ma appartiene a un insieme discreto o continuo: la probabilità con cui è assunto ogni possibile valore è data da una funzione ...
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Matematico italiano (Pisa 1845 - ivi 1918). Alunno della Scuola normale superiore di Pisa (1860-64), vi ebbe maestri O. Mossotti ed E. Betti. Prof. prima di geodesia e poi di analisi nell'univ. di Pisa (1865-1917) e direttore della Scuola normale...
Matematico italiano (n. Torino 1883 - m. in guerra presso Cormons 1917), prof. all'univ. di Genova. Autore di notevoli ricerche riguardanti la teoria dei gruppi, la geometria differenziale, il calcolo delle variazioni, la teoria delle funzioni...