trégua (o trègua, ant. triègua) s. f. [dal lat. mediev. treuga, di origine germanica]. – 1. Sospensione temporanea delle ostilità stabilita da due belligeranti ed estesa a tutto il teatro di guerra o a [...] feste cicliche (di iniziazione, di Capodanno, deimorti), propria di alcune culture etnologiche (Australia seccatore che mi perseguita senza t.; ha piovuto senza t. per quindici giorni; per condurre a termine il restauro, ha lavorato senza t. per un ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] ecc.); al t. dei colombacci, delle starne, e sim. Più raram. riferito a un momento o a una parte del giorno: Temp’era dal t., ora è troppo tardi; E s’io non fossi sì per t. morto, ... Dato t’avrei a l’opera conforto (Dante); perché non venne Ella ...
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cognatismo s. m. Forma di nepotismo caratterizzata dal fatto che chi favorisce e chi è favorita o favorito sono, tra di loro, cognati. ♦ Il potere personale di cui godeva Olimpia [Maidalchini, cognata [...] e Idroscalo di Ostia (fu proprio una tal Maria Teresa Lollobrigida a scorgere il cadavere sfigurato di Pasolini il giornodeimorti del 1975), Lollobrigida che da qualche tempo puntualmente appare, proprio come il cucù dell’orologio a muro tirolese ...
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ora2
óra2 s. f. [lat. hŏra, dal gr. ὥρα]. – 1. a. Unità di misura del tempo, pari alla 24a parte del giorno, e suddivisa in 60 minuti primi; ha come simbolo la lettera h posta a esponente (per es., 1h). [...] morte ci è ignota; adesso e nell’o. della nostra morte, parole della seconda parte dell’Ave Maria. Sempre con riferimento alla morte: Noi fummo tutti già per forza morti terribile; abbiamo passato dei brutti quarti d’ 360° in un giorno e quindi di 15 ...
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straniero
1. MAPPA Si dice STRANIERO ciò che appartiene ad altri Paesi, ad altre nazioni (emigrare, andare esule in terra straniera; imparare una lingua straniera, le lingue straniere; avere una pronuncia [...]
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all ’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Salvatore Quasimodo,
Giorno dopo giorno ...
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mortalita
mortalità s. f. [dal lat. mortalĭtas -atis]. – 1. letter. Condizione di chi è mortale, il fatto d’esser mortale (soggetto cioè a morire): c’è chi sostiene la m. dell’anima; Perché tu ogni nube [...] delle morti; percentuale deimorti: in quell’anno vi fu grande m. di uomini e d’animali; venuta in quella contrada una pistilenziosa m., quasi la metà della gente di quella se ne portò (Boccaccio); il vòto che la m. faceva ogni giorno in quella ...
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osso
òsso s. m. [lat. ŏs ŏssis] (pl. -i; in senso proprio e con valore collettivo, le òssa). – 1. a. Ciascuno degli elementi, duri, resistenti, di colore biancastro, formati di un particolare tessuto [...] nella terra dove sono nato; il sepolcro dove posano le o. dei nostri padri; la bella conca In sé chiudea del gran profeta l fave deimorti», in qualche altro lunghi o simili a piccole tibie), tradizionali in alcune regioni per il giornodeiMorti. ...
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elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano [...] trattano dello stesso argomento e la rilevanza dei fatti riportati (numero di morti o feriti, quantità di danni provocati). giorno. Quanto è accurato? Confrontando i testi e gli articoli su cui si basa, sembra piuttosto affidabile. Ma il lavoro dei ...
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mortomòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; [...] . i m., il 2 novembre, in cui si celebra la commemorazione dei defunti; fave dei m., dolci tradizionali del giornodeimorti (v. fava), uguali o simili a quelli che in alcune regioni sono chiamati ossi di morto (v. osso, n. 5 e); il mondo o il regno ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] in seguito: non sarà la fine del m. se ti prendi un giorno di vacanza; non aver paura, non casca il m., per rassicurare, com., il m. di là), la vita dell’eternità, il regno deimorti, l’oltretomba: andare all’altro m., morire; far andare, mandare all ...
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de Giovanni, Maurizio. – Scrittore italiano (n. Napoli 1958). Giallista tra i più noti del panorama nazionale contemporaneo, ha esordito nella letteratura non in giovane età, partecipando nel 2005 a un concorso letterario dedicato a esordienti...
Scrittore nederlandese (n. L'Aia 1933). L'opera di N., tradotta in più di trenta lingue, e a cui sono stati attribuiti importanti riconoscimenti, spazia dalla narrativa alla poesia, fino alla cronaca di viaggio ed è caratterizzata da una grande...