agenteagènte agg. e s. m. e f. [dal lat. agens -entis, part. pres. di agĕre «fare»]. – 1. agg. Che agisce, che provoca un determinato effetto; con sign. più partic. in filosofia: causa a., lo stesso [...] com. che causa efficiente (v. causa); intelletto a., in Aristotele, l’intelletto che rende intelligibili in atto le forme o idee materia di scambi, importazioni ed esportazioni, ecc. b. Agenti di polizia, le guardie che fanno parte della Polizia di ...
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intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare [...] l’i.; le passioni velano l’i.; l’ira gli offuscò l’intelletto. Nella dottrina cattolica, è incluso tra i sette doni dello Spirito Santo. Per l’i. agente della filosofia aristotelica, v. agente (nel sign. 1). b. Per estens., nel linguaggio com., la ...
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alessandrismo
s. m. – Antico indirizzo filosofico che prende il nome da Alessandro di Afrodisiade (2°-3° sec. d. C.), uno dei maggiori interpreti del pensiero aristotelico, noto soprattutto per la sua [...] acquisito, capace di pensare e cioè di essere attualmente ciò che l’intelletto materiale è solo potenzialmente; il passaggio dalla potenza all’atto è opera dell’intellettoagente, che s’identifica con la divinità, ed è l’unico ad essere immortale ...
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colcodea
colcodèa s. f. [dal lat. mediev. colcodea o colchodea, storpiatura, attraverso l’arabo e il successivo adattam. lat. del 12° sec. alcocoden o alcochoden, della voce astrologica persiana kadkhudah, [...] pianeta o la stella che domina in una parte della terra al momento della nascita di una persona]. – L’intellettoagente quale è concepito nella filosofia d’Avicenna, cioè come ultima delle «intelligenze separate», datrice delle forme sostanziali alla ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] all’atto compiuto o rende passibile di sanzione l’agente (per es., il termine di presentazione di domande che: oggi per opera mia le cose sono ridotte in termine che chiunque ha intelletto ti pregia e loda (Leopardi). b. Meta, punto d’arrivo, fine a ...
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sensibilita
sensibilità s. f. [dal lat. tardo sensibilĭtas -atis, der. di sensibĭlis «sensibile»]. – 1. Capacità, attitudine a ricevere impressioni attraverso i sensi. In partic.: a. In psicologia, la [...] alle operazioni intellettive: i dati offerti dalla s. all’attività sintetica delle categorie dell’intelletto, nella filosofia a esplodere più o meno facilmente sotto l’azione di un opportuno agente (meccanico, per cui, ad es., si parla di s. all ...
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concreto
concrèto agg. [dal lat. concretus «denso, rappreso, concreto», part. pass. di concrescĕre «condensarsi, coagularsi»]. – 1. non com. a. Solido, consistente, condensato: sostanze c., sostanze [...] , che deriva dalla mancanza di diligenza propria del soggetto agente, cioè di quella diligenza che il soggetto suole osservare nell ad astratto, con cui si designano i prodotti dell’intelletto astraente, il finito, il singolo, l’individuo. ◆ ...
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intelletto agente (o attivo)
intelletto agente
(o attivo) In gr. νοῦς ποιητικός; in lat. intellectus agens; in arabo al-‛aql al-fa‛āl. Nella filosofia aristotelica e nella sua tradizione indica la disposizione attiva dell’intelletto capace...
intelletto
Cesare Vasoli
D. usa questa parola in sensi diversi, sempre però legati al lessico filologico e teologico scolastico e al suo particolare carattere dottrinale e speculativo. Talvolta, infatti, come in Vn XXXIII 8 25, Cv II IV 11,...