trattare
v. tr. [dal lat. tractare, der. di tractus, part. pass. di trahĕre «trarre»]. – 1. a. Maneggiare, usare strumenti o arnesi inerenti alla propria attività professionale, spec. artistica, e che [...] di te, ma di tutti noi; si tratta di stabilire chi è che deve pagare; non si tratta di ora ma di molti anni fa; iopenso che si è trattato soltanto di uno scherzo; pare che si tratti di un delitto; il danno è forte, si tratta di oltre duemila euro ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] divisione, spetta a me, a te, a lui: cedo a te anche la p. mia; io rinuncio alla mia p.; ciascuno avrà la sua p. e nulla di più o di meno; (Petrarca), non mi cale, non m’importa di me, non penso a me. Seguito da che, equivaleva a mentre, come cong ...
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poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] po’), usata con riferimento al tempo: aspetterò ancora un p.; pensò un p. prima di rispondere; un altro p. e è tuttora in uso la locuz. per poco non ...: per p. non ci cascavo anch’io; per p. non mi colpiva in testa; or pur mira Che per p. che teco ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] triste e felice. d. Per tempo, presto, sollecitamente, di buon’ora: alzarsi, mettersi in cammino per t.; dovevi pensarci per t., ora è troppo tardi; E s’io non fossi sì per t. morto, ... Dato t’avrei a l’opera conforto (Dante); perché non venne Ella ...
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verita
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non [...] a dire la v., non ne sapevo nulla; per dire la v. (o la schietta, la sincera v.), io la penso diversamente. La frase dire la v. è talora riferita, nell’uso fam., a cose: un orologio che dice la v., esatto; a me le carte dicono sempre la v., danno un ...
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intenso
intènso agg. [dal lat. tardo intensus, propr. «teso», part. pass. di intendĕre «tendere» (per il class. intentus)]. – 1. Che si manifesta o agisce o è sentito o colpisce i sensi con forza, con [...] con grande intensità, o con grande forza di concentrazione: sentimento provato intensamente; iopenso ora al verde dei campi che sono al di là di queste oscure mura, penso come è bello esistere al mondo in primavera, ed amare così intensamente tutto ...
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dire
(ant. dìcere) v. tr. [lat. dīcĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di’], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] (e per estens. per mezzo di uno scritto, con segni e sim.): d. il proprio pensiero, la propria opinione; io dico ciò che penso; di’ pure quello che senti; ciascuno voleva d. la sua (esprimere il proprio parere, intervenire nella discussione e sim ...
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tanto
agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, [...] padre; mi piace t. (e rafforzato tanto tanto, proprio tanto); me ne rallegro t. (spesso iron.); io al tuo posto accetterei, senza pensarci t. (in genere, senza pensarci t., con decisione o con leggerezza); sia con agg. e con altri avv.: non è più t ...
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zitto
agg. e s. m. [voce onomatopeica]. – 1. agg. Che tace, non fa rumore, non parla. a. In espressioni esclamative, invitando al silenzio: z.!, lasciami sentire quello che dice; zitti!, sta per cominciare [...] si può e non si deve stare zitti; far stare z. uno, levargli la voglia di protestare, di ribellarsi, di minacciare: ci pensoio a farlo star z.; non riusciranno a farmi stare z.; o, anche, convincerlo o costringerlo a non diffondere segreti, notizie ...
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sempre
sèmpre avv. [lat. sĕmper]. – 1. Con continuità ininterrotta, senza termine di tempo (cioè senza fine, e talora senza principio); estens., per un tempo lunghissimo, nel passato o nel futuro: Dio [...] anche in grafia unita, sempremai, con semplice funzione rafforzativa: in qual modo mi sia, Sempre mai penso a te, gentil signore (Poliziano); sempremai io n’ho pregato Domenedio che mi dia grazia (Speroni). 2. a. Con valore temporalmente più limitato ...
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oltrapagato
Solo in Rime XCI 52 Quand'io penso un gentil disio... / parmi esser di merzede oltrapagato. Il vocabolo è " un composto di gusto provenzale " (Contini), conforme alla dotta elaborazione che caratterizza tutta la lirica.
Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità umana, l’uomo in quanto ha coscienza...