ostàggio s. m. [dal fr. ant. hostage (mod. otage), che è prob. un lat. tardo *hospitatĭcum, der. di hospes -pĭtis «ospite»]. – 1. Cittadino di uno stato nemico che un belligerante tiene in proprio potere [...] e contro il quale minaccia di prendere determinate misure nel caso di eventuali violazioni di un proprio diritto dalla parte avversa; in partic., abitante di un paese occupato che la potenza occupante ...
Leggi Tutto
s. m. [der. di patriarca; nel sign. 1, dal lat. mediev. patriarchatus]. – 1. a. Dignità, grado di patriarca, nella Chiesa. b. Il periodo in cui un patriarca esercita la sua autorità. c. Il territorio su [...] cui si estende la sua giurisdizione. d. Il palazzo in cui risiede. 2. Tipo di organizzazione familiare a discendenza patriarcale, in cui cioè i figli entrano a far parte del gruppo cui appartiene il padre, ...
Leggi Tutto
rettóre s. m. (f. rettrice) [dal lat. rector -oris, propr. «guidatore», der. di regĕre «guidare, reggere», part. pass. rectus]. – 1. Chi regge, chi governa; nell’uso letter., anche fig.: rettor del cielo [...] (Petrarca), Dio; l’alta rettrice (Parini), la ragione. Con valore di attributo, in zoologia, nell’espressione penne rettrici, le penne della coda degli uccelli, dette più comunem. timoniere. 2. Grado e ...
Leggi Tutto
anonàcee s. f. pl. [lat. scient. Anonaceae, dal nome del genere Anona: v. la voce prec.]. – Famiglia di piante legnose policarpiche, con foglie intere, fiori ermafroditi, frutti indeiscenti, secchi o carnosi, [...] riuniti in sincarpî o immersi nel talamo accresciuto e carnoso ...
Leggi Tutto
patròno s. m. [dal lat. patronus, der. di pater -tris «padre»]. – 1. Nell’antica Roma, colui che ha manomesso, cioè affrancato, uno schiavo, considerato nel suo rapporto con la persona manomessa, in quanto [...] mantiene verso questa particolari diritti e doveri. 2. (f. -a) Protettore, difensore e sim. Nella liturgia cattolica, il santo (o la santa) che una regione, diocesi, città, comunità religiosa o altro gruppo ...
Leggi Tutto
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in [...] sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa, mal sopportata: avere, mostrare t. per il freddo, per il caldo, per i climi più diversi; non t. dell’organismo per determinati medicamenti, dello stomaco per ...
Leggi Tutto
irremeàbile agg. [dal lat. irremeabĭlis, comp. di in-2 e remeare «tornare indietro» der. di meare «andare, passare per una determinata via»], letter. – Da cui non si può ritornare, che non si può ripercorrere [...] all’indietro, o da cui non si può uscire: Gli altri che similmente sono intrati, Come costui, la irremeabil porta (Poliziano); di qua dall’onde Di Stige irremeabili (Alfieri). Per estens., da cui non ci ...
Leggi Tutto
buftalmo2 s. m. [lat. scient. Buphthalmum, dal gr. βούϕϑαλμον, propr. neutro sostantivato di βούϕϑαλμος agg. e s. m. «occhio bovino» (cfr. la voce prec.)]. – Genere di piante della famiglia composite [...] tubuliflore, con sette specie dell’Europa e Asia occid.; vi appartiene l’astro giallo (Buphthalmum salicifolium) ...
Leggi Tutto
pretoriano1 agg. e s. m. [dal lat. praetorianus]. – 1. agg. e s. m. Nell’antica Roma, del pretore, relativo al pretore: esercito p.; soldati p. (o, come sost., i pretoriani), i soldati che costituivano [...] la guardia del corpo del comandante dell’esercito romano (chiamato, in origine, pretore) e, in seguito, degli imperatori romani. 2. Come s. m., al plur., in senso fig. e per lo più spreg., i componenti ...
Leggi Tutto
vèrtice s. m. [dal lat. vertex -tĭcis, der. di vertĕre «volgere»]. – 1. a. Il punto più alto: il v. di una montagna, di un picco roccioso (ma più com. cima, vetta); Qual masso che dal vertice Di lunga [...] erta montana ... (Manzoni); il v. di un arco, di una volta. b. fig. Il punto, il livello o il grado, il momento più alto: raggiungere il v. della gloria; giungere al v. della carriera, delle proprie aspirazioni. ...
Leggi Tutto
LAT
. Moneta unitaria della Lettonia (dal 10 novembre 1922); il lat aureo base contiene g. 0,2903 d'oro puro, a somiglianza del franco francese. Si sono coniate monete d'argento da 1 e da 2 lat. Il lat si divide in 100 santim.