sei
sèi agg. num. card. [lat. sĕx]. – Il numero intero che segue immediatamente al cinque e precede il sette, pari a mezza dozzina, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 6, nella numerazione [...] romana VI): sei tazzine da caffè; sei rose; sei km, ecc.; per la gara ciclistica detta sei giorni, v. sei giorni. Con ellissi del in ordinali composti (26°, 306°, ecc.) si legge -seèsimo (ventiseèsimo, trecentoseèsimo), meno spesso -seièsimo ...
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nesso
nèsso s. m. [dal lat. nexus -us (e, nel sign. 3, nexum -i), der. di nectĕre «connettere, intessere»]. – 1. Connessione, legame, relazione: il n. del discorso; idee e ragionamenti senza nesso, senza [...] rappresenta forse la più antica forma di obbligazione della società romana; il termine si applicava soprattutto a contratti (compiuti formalmente mancipazione, alla quale il nexum è accomunato nella legge delle XII Tavole) in cui il debitore legava ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] nei radioricevitori, s. di sintonia, la scala graduata su cui si legge la frequenza (in kHz o MHz) o la lunghezza d’onda in metri espressa in cifre arabe, se in piedi espressa in lettere romane) posta su ambo le estremità della nave (sia a prua sia ...
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giudaico
giudàico agg. [dal lat. Iudaĭcus, gr. ᾿Ιουδαϊκός] (pl. m. -ci). – Che concerne i Giudei o è proprio dei Giudei: stirpe g.; la legge g.; usi, costumi g.; guerra g., la campagna militare romana [...] contro gli Ebrei, conclusasi con la distruzione di Gerusalemme nel 70 d. C ...
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giurisprudenza
giurisprudènza s. f. [dal lat. iurisprudentia, der. di iurisprudens: v. la voce prec.]. – 1. a. In senso ampio, la conoscenza e la scienza del diritto, con riferimento originario al diritto [...] cui si ottiene la laurea in giurisprudenza. b. Lo svolgimento del diritto, e l’insieme delle leggi, delle istituzioni giuridiche, di un popolo, di una società storica: la g. romana; la g. dell’età di mezzo; la g. italiana dell’età moderna. 2. a. In ...
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ora2
óra2 s. f. [lat. hŏra, dal gr. ὥρα]. – 1. a. Unità di misura del tempo, pari alla 24a parte del giorno, e suddivisa in 60 minuti primi; ha come simbolo la lettera h posta a esponente (per es., 1h). [...] del secolo scorso, si riferiscono le indicazioni di ore che si leggono in testi di quei secoli: a ore 8 di notte, che in cui ora ha questo stesso significato. 5. Nell’età romana e durante il medioevo, ciascuna delle parti, di durata variabile secondo ...
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tribunato
s. m. [dal lat. tribunatus -us, der. di tribunus «tribuno»]. – 1. In Roma antica, ufficio, dignità, carica di tribuno; collegio dei tribuni; il periodo di permanenza nella carica: il t. della [...] sommossa capeggiata da Cola di Rienzo. 3. Nella Repubblica romana, una delle due assemblee nelle quali risiedeva, a norma da Napoleone nel 1799 per la discussione dei progetti di legge e l’esercizio di un potere moderatore sugli altri organi ...
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tribuno
agg. [dal lat. tribunus, der. di tribus «tribù», formatosi come agg. nella locuz. magistratus tribunus «magistrato della tribù»]. – 1. Nell’antica Roma, denominazione di varî magistrati, funzionarî [...] dell’atto o del decreto), di un potere derivante non dalla legge ma dal sostegno del popolo, tuttavia molto ampio; l’istituto, d. C. b. T. militari, ufficiali superiori della legione romana (in origine 3, poi 6): in età repubblicana erano subordinati ...
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arca
s. f. [lat. arca, dal tema di arcēre «contenere»]. – 1. a. Mobile, usato spec. nell’età antica e nel medioevo, a forma di cassa: di uso sacro, come quelle, talora preziose per materia e per lavoro, [...] . b. Nella terminologia amministrativa dell’età imperiale romana, qualsiasi specie di cassa pubblica. c. letter cassa portatile di legno d’acacia, che conteneva le tavole della Legge ed era perciò l’oggetto più sacro degli Israeliti; ricoperta da ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] metà settentrionale d’Italia (e in tutta la Romània occidentale) tra la tarda età romana e il primo medioevo. Così, per es., esponente del numero che indica i secondi: così 7h 15m 7s si legge 7 ore 15 minuti e 7 secondi); in fisica delle particelle, ...
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Legge romana, proposta dal tribuno della plebe Gaio Oppio nel 215 a.C., durante la guerra annibalica, per porre limiti al lusso femminile; è la più antica delle leggi suntuarie.
Luogo destinato alla sepoltura dei morti sia per inumazione sia per tumulazione. La parola coemeterium (derivata dal gr. κοιμάω, «mettere a giacere») appare in iscrizioni paleocristiane per indicare anche una sola tomba, ma presto passa al significato...